Riforma pensioni Giovannini Letta 2013:
ultime ipotesi su modifiche legge Fornero
per statali e proposta Damiano

Dottor Tecnologia 31.7.2013

Dopo l’ottimismo iniziale, si allontana sempre più la possibilità di una riforma delle pensioni da parte del governo Letta: infatti nonostante l’annuncio del ministro del Welfare, Enrico Giovannini, il quale, poche settimane fa, aveva assicurato che la discussione sulle ipotesi di modifiche alla legge Fornero sarebbe partita a settembre 2013, di passi concreti nella direzione di risolvere il problema esodati, quota 96 e lavoratori precoci finora non se ne sono visti.

Il problema principale è quello di reperire le risorse necessarie alle indispensabili correzioni ai provvedimenti adottati dall’ex responsabile del dicastero del Lavoro dell’esecutivo Monti, correzioni, tra l’altro, invocate da più parti.

Il governo Letta sembra intenzionato a convogliare i pochi soldi presenti delle casse dello Stato per evitare l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% e per abolire l’Imu, almeno sulla prima abitazione non di lusso.

Sul tavolo di Giovannini e colleghi non mancano le proposte, tra le quali spicca quella del Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano. Proposta che si fonda sul meccanismo di una maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.

In pratica è il lavoratore a decidere quando andare in pensione nella fascia d’età tra i 62 e i 70 anni, fermo restando che abbia maturato durante la vita lavorativa almeno 35 anni di contributi. Lo schema prevede inoltre una decurtazione dell’assegno pensionistico se si lascia il posto di lavoro prima dei 66 anni, mentre sono previsti dei bonus per chi va in pensione dopo questa soglia d’età.

E’ di oggi la notizia che è allo studio del governo l’ipotesi di mandare in pensione, prima di quanto stabilito e con le leggi in vigore prima della riforma Fornero, gli statali con stipendi elevati, di età avanzata e che non servono più. A pensarci è soprattutto il ministro della Funzione Pubblica, Giampiero D’Alia e pare che il governo Letta sia intenzionato a percorrere questa strada che converrebbe sia allo Stato che ai dipendenti pubblici.

In tema di risorse la Corte Costituzionale ha bocciato il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro stabilito dal precedente esecutivo. Per l’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato “la sentenza della Corte” in quanto “per i prelievi tributari vale il principio della loro correlazione alla capacità contributiva di cui all’art.53 della Costituzione, che, insieme al principio di eguaglianza, non consente di distinguere in base alla natura del reddito che è fonte di tale capacità. E’ illegittimo perciò un prelievo sulle sole pensioni, mentre non lo sarebbe stato un più universale intervento impositivo.