Continua la nostra inchiesta sulla
digitalizzazione
Giordano (Sel) a Tuttoscuola:
La seconda tappa del viaggio di Tuttoscuola
da Tuttoscuola, 1.7.2013 Secondo Lei, va accelerato il processo di digitalizzazione della scuola o va individuato un punto d’equilibrio tra insegnamento tradizionale e nuova didattica digitale?
"Non credo che il focus sia nell’accelerazione di una nuova
didattica digitale in termini sostitutivi.
Diversamente correranno il rischio di essere strumenti di
demagogia". In che modo cambia il ruolo degli insegnanti? Ritiene che il loro aggiornamento per quanto riguarda le competenze in materia di scuola digitale debba diventare obbligatorio? "Credo siano, a dispetto di ogni delegittimazione, punti di riferimento: la scuola rappresenta, di fatto in molti non-luoghi reali o virtuali, l’ultimo argine alla modernità liquida. E’ richiesto loro in una prospettiva sempre più laboratoriale, di essere co-costruttori, con i propri studenti, di conoscenze, di abilità, di competenze che incrociano cognizione, emozionalità, relazionalità. Dal mio punto di vista, non è tanto l’obbligatorietà della formazione quanto l’utilità reale e la ricaduta nelle attività quotidiane a rappresentare un elemento nodale.
Penso a formazioni laboratoriali anche legate ai diversi ambiti
disciplinari, ad affiancamento in aule, al riconoscimento di
percorsi sabbatici di studio retribuiti: non si può raccontare di
voler rivoluzionare un organismo complesso come un sistema
scolastico senza intervenire in modo omogeneo sulla formazione e
sulla dotazione tecnologica, esaurito un ragionevole tempo di
sperimentazione". Farebbe distinzione tra gli insegnanti a seconda delle materie insegnate? "Mi viene in mente il valore che il legislatore ha attribuito alla funzione docente. Le cosiddette materie o gli ordini di scuola non sono elementi di distinzione. Il profilo professionale descritto dalla locuzione funzione docente (art. 395 del T.U. delle leggi sulla scuola e artt. 26 e 27 del CCNL) trascende ciò. Infatti la funzione docente è incardinata tra due principi costituzionali, il diritto all’apprendimento e la libertà d’insegnamento. Mi sembra dunque una distinzione neppure pensabile nel nostro orizzonte valoriale".
"Si, se il compimento del percorso di digitalizzazione della scuola
rappresentasse un aspetto di ciò che necessariamente lo include e
cioè un’idea di scuola autonoma come reale strumento di
emancipazione e di spesa pubblica volta a contenere la
diseguaglianza.
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