SCUOLA

Iscritti, Roma sbaglia i conti
meno professori al Veneto

Alle superiori: 3.400 studenti in più e un deficit di 150 docenti.
Nei casi più estremi qualche alunno sarebbe costretto a cambiare scuola

di Alice D’Este, Il Corriere del Veneto 11.7.2013

VENEZIA - Se ne sono «persi» 3400. Non li avevano previsti. E ora l’errore nei conteggi da parte del Ministero dell’istruzione sugli iscritti delle scuole superiori venete apre una voragine nel calcolo delle cattedre per il prossimo anno scolastico. Gli uffici del ministero della Pubblica istruzioni hanno tarato l’organico del 2013-2014 sulla base di una previsione di 2700 studenti in più alle superiori. Peccato che saranno 6120 in più rispetto all’anno appena finito. Gli iscritti delle classi venete, infatti, erano 195.701 mentre dal prossimo settembre (il 12 si torna a scuola) si sale a 201.821. Risultato? I docenti o meglio le cattedre calcolate non bastano affatto a coprire le esigenze della popolazione scolastica reale.

L’ufficio scolastico regionale nelle scorse settimane, dopo aver visto l’organico di diritto ha subito mandato la richiesta al Ministero di incrementare il contingente almeno di 150 cattedre. Ma non ha ricevuto risposta, almeno per il momento. «I numeri non sono sufficienti, adesso bisognerà vedere se verranno confermati anche nell’organico di fatto definitivo - spiega Gianna Miola, direttore dell’Ufficio scolastico regionale - faremo una valutazione situazione per situazione, anche perché è chiaro che, come sempre, per salvaguardare situazioni difficili, per esempio come quelle delle classi in zone montane, è necessario "togliere" altrove ». Una grana non da poco. Specialmente se, a mancare all’appello, sono almeno 150 cattedre, e quindi almeno 2700 ore di lezione (ogni cattedra è da 18 ore) che per il momento sono state divise tra le cattedre già assegnate. Il risultato è una vera e propria esplosione di ore in più per chi già lavora e meno posti per gli insegnanti precari. «Ci sono molte cattedre da 20 e 24 ore - spiega Carlo Forte della Cgil Venezia - a causa di un macroscopico errore nelle stime del Miur l’aumento di studenti non ha comportato un adeguato incremento di organico e oltre alle cattedre con sei ore aggiuntive, in molte scuole le classi rischiano di essere affollate di ragazzi e di oltrepassare i limiti fissati dalla normativa, anche in presenza di alunni disabili».

Il regolamento dice che le classi possono essere «sdoppiate » se superano i 30 alunni, ma questo riporrebbe l’annoso problema della gestione dei numeri da parte degli uffici. Un nodo che a tutti quest’anno sembra irrisolvibile se non con una risposta ministeriale adeguata. «Adesso staremo a vedere se il fabbisogno verrà confermato - dice Domenico Martino, direttore dell’Ufficio scolastico provinciale di Venezia - se le cose rimarranno come sono, vorrà dire che ci saranno delle classi con 32, 33 e anche 34 alunni. Certo, non sarebbe previsto, sopra i 30 alunni bisognerebbe sdoppiare la classe, ma senza nuove cattedre non sarà possibile farlo. Il capo di istituto potrà decidere di non farlo e non dovrà accettare iscrizioni sopra quel numero. Risultato? Dovrà chiedere ad alcuni alunni di cambiare scuola». Alunni «mandati via», dunque, anche se solo in casi estremi. I criteri di selezione in questo caso saranno infatti tutti da vedere, anche perché aprirebbero senza dubbio dei «casus belli» difficilmente risolvibili. «Il Ministero avrebbe potuto calcolare almeno il numero degli alunni delle classi prime sulla base delle iscrizioni on line che aveva già ricevuto quando ha formato l’organico di diritto e non l’ha fatto» suggerisce Nereo Marcon, segretario regionale della Cisl.