Non chiamateli più Tfa speciali:
entrano in pista i Psa

di A.G. La Tecnica della Scuola 4.7.2013

Come già rilevato, il Miur ha deciso di cambiare la denominazione degli imminenti tirocini abilitanti riservati al personale precario con almeno tre annualità alle spalle: si chiameranno “Percorsi speciali abilitanti”. Un ripensamento di cui i supplenti in attesa non sentivano il bisogno….

In origine erano semplicemente i corsi di abilitazione all’insegnamento. Poi ci arrivarono le Ssis, le mai non troppo rimpiante Scuole di specializzazione universitarie. Quindi è stata la volta dei Tfa transitori, i Tirocini formativi attivi. Suddivisi tra ordinari e speciali. Così transitori che uno dei due acronimi, quello riservato al personale precario, è stato cambiato ancora prima di partire: se per un paio d’anni, il tempo necessario per istituirli con tutti i crismi normativi, erano stati chiamati Tfa speciali, alla vigilia dell’approdo del testo in Gazzetta Ufficiale ci dicono (stentavamo a crederci ma abbiamo controllato nel decreto in via di approvazione ed è proprio così....) che si chiameranno Psa. Che sta per “Percorsi speciali abilitanti”.

Ne prendiamo atto. Del resto, si sa, quando si cambia “regista” anche il copione è destinato a mutare. Non c’è nulla da scandalizzarsi.

Una nota di commento però per una volta ci sentiamo di farla. Ci chiediamo, in particolare, se non fosse stato il caso di impegnare tempo e energie, piuttosto che nello studio delle diciture più indicate dei nuovi corsi, per un più celere e meno “schizofrenico” avvio delle procedure di abilitazione. I 75 mila precari con almeno tre annualità alle spalle avrebbero volentieri fatto a meno dei tentennamenti cui abbiamo assistito: ora si parte, non si parte più; prova nazionale sì, prova nazionale no; corsi non a pagamento, anzi a pagamento, si versa una quota ridotta; anno scolastico in corso forse valido, anzi non valido, forse lo inseriremo all’ultimo momento. E via dicendo. Certo, le colpe in questi casi sono di tutti e di nessuno. Le responsabilità sono infatti da dividere tra Miur, Mef, Funzione Pubblica, Consiglio di Stato, commissioni parlamentari, Corte dei Conti, organi di verifica e di controllo. E altri ancora. Probabilmente alcuni le avranno avute miniri, decisamente marginali. Altri maggiori.

Tutto questo, però, ai tanti supplenti rimasti per un anno e oltre ai “box” non importa più di tanto. Pur di avere l’abilitazione già in tasca, avrebbero fatto volentieri a meno di tanta burocrazia. E anche di un paio di acronimi...