Quali sono le reali intenzioni ministeriali sui BES?

da Tuttoscuola, 3.7.2013

La domanda non è oziosa o maliziosa, ma è conseguente a due difformi prese di posizione (una del Ministro e un’altra del Capo dipartimento per l’istruzione) uscite contemporaneamente pochi giorni fa in merito ai BES (Bisogni Educativi Speciali).

Dopo un acceso confronto con i sindacati della scuola, il Capo Dipartimento il 27 giugno scorso emanava la nota prot. 1551 con la quale sospendeva di fatto l’obbligo delle istituzioni scolastiche di deliberare il Piano annuale per l’inclusività (BES e dintorni) entro il 30 giugno, rinviandolo al prossimo anno scolastico.

La nota attenuava l’obbligo di altri adempimenti sui BES precisando che Tenuto conto che, per le caratteristiche di complessità introdotte dalla Direttiva del 27 dicembre 2012, il prossimo anno scolastico dovrà essere utilizzato per sperimentare e monitorare procedure, metodologie e pratiche anche organizzative.

Una decisione saggia che teneva conto della complessità della materia e del problematico quadro normativo e contrattuale evidenziato dalle critiche dei sindacati.

Mentre usciva la puntualizzazione sui BES, il ministro Carrozza in Parlamento replicava alle interrogazioni relative alla sua relazione del 6 giugno sulle sue ‘Linee programmatiche’.

Alla richiesta di un parlamentare di sospendere la circolare sui BES, la Carrozza rispondeva in questi termini: Quanto invece alla richiesta dell’On. Vacca di sospendere l’attuazione dei BES (Bisogni educativi speciali) ritengo che essa non possa essere assecondata. Infatti, le nuove norme sui BES intendono non produrre una diminuzione delle ore di sostegno, ma tutelare il diritto allo studio di tutti quei bambini e ragazzi che non rientrano nei casi previsti dalle leggi 104/92 e 170/2010 – nondimeno si trovano in situazioni di grave difficoltà nell’apprendimento – cercando di offrire maggiori opportunità per garantire il loro successo formativo.

Di sperimentazione nessun cenno, come se ignorasse la nota del Capo Dipartimento. Il tono della sua risposta era perentorio: non si cambia nulla, va bene così.

L’on. Vacca non ha potuto replicare e mettere in evidenza la contraddizione tra nota ministeriale e risposta del ministro, perché la nota non è stata nemmeno pubblicata sul sito del Miur.

Ma la domanda che sorge spontanea è questa: il ministro sapeva della nota?

La linea operativa sui BES qual è? Flessibilità e sperimentazione oppure obbligo di applicazione della circolare?