È davvero stop ai libri scolastici digitali? di Anna Maria Pani, Good design society 22.7.2013 È polemica in rete dopo che La Repubblica ha pubblicato ieri un articolo secondo cui "Il ministro dell’Istruzione in carica, Anna Maria Carrozza, a metà di questa settimana ha incontrato gli editori, arrabbiati per la rapida evoluzione digitale della scuola (che assorbe un quinto del totale dei libri venduti in Italia, un fatturato di 650 milioni di euro), e ha comunicato loro: «Fermiamo tutto, l’accelerazione impressa all’introduzione dei libri digitali è stata eccessiva, voglio prendere in mano la questione ed esaminarla a fondo. Deponete le armi»". In realtà, tra la normativa sul sito del MIUR e tra le news sul sito dell' AIE, Associazione Italiana Editori, al momento, nulla è pubblicato circa il rinvio nell'adozione dei libri scolastici digitali.
Unico riferimento è un
comunicato stampa del 27 maggio scorso con cui il presidente del
Gruppo Educativo dell’Associazione Italiana Editori annunciava un
ricorso al TAR contro il decreto del ministro Profumo, che prevedeva
l'introduzione dei testi digitali a partire dal prossimo anno
scolastico.
Che l'introduzione obbligatoria dei libri digitali presupponga la
presenza di adeguate infrastrutture nelle scuole, supporti
tecnologici per le famiglie e di specifiche professionalità
tra i docenti è innegabile; come pure innegabile è che questi
prerequisiti non possono essere affatto dati per scontato. Rimaniamo comunque in attesa di comunicati ufficiali.
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