Chi paga per gli errori dell’Amministrazione
quando è soccombente?

di Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 26.7.2013

Sono migliaia i provvedimenti giurisprudenziali che vedono l’Amministrazione scolastica soccombere per le sentenze emanate dal giudice del lavoro di un dato territorio che danno ragione al personale scolastico ricorrente

Il dirigente scolastico sbaglia ma a pagare devono essere le Ragionerie Territoriali dello Stato, che si fanno carico degli errori di valutazione del capo d’Istituto e devono risarcire il dipendente che vince il ricorso. 

A spiegarlo è una nota del Miur firmata dal capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, dott. Marco Ugo Filisetti. Si tratta nello specifico della nota n. 4494 del 4 luglio 2013, in cui si riferisce che i dipartimenti della Ragioneria Generale dello Stato e degli Affari Generali del Ministero dell’economia e delle finanze hanno accolto la richiesta formulata dallo stesso dott. Filisetti, riguardo la procedura da seguire per il corretto pagamento delle somme riferite all’esecuzione di provvedimenti giurisdizionali aventi efficacia esecutiva, comportanti il pagamento di somme relative alle spese di personale.

Per cui il personale scolastico, che dovrà essere risarcito dall’Amministrazione soccombente, visto che le partite di spesa fissa del suddetto personale sono gestite dalle Ragionerie Territoriali dello Stato, provvederanno le medesime Ragionerie su richiesta motivata degli Uffici Scolastici Regionali, titolari della competenza relativa la gestione del contenzioso del personale in questione. In particolare, gli Usr, a seguito degli atti giurisdizionali riferiti al contenzioso tra datore di lavoro e dipendente o di altri obblighi, dovranno predisporre la relativa richiesta completa di tutta la documentazione necessaria (es. sentenza, ecc.), trasmettendola alle Ragionerie Territoriali dello Stato affinché quest’ultime, secondo quanto previsto dalla legge 191/2009, art. 2, comma 197, provvedano al pagamento utilizzando all’uopo le specifiche funzioni offerte dal service NoiPA. 

Qualora il provvedimento giurisdizionale abbia riflessi anche sulla posizione di stato giuridico (ad es., variazione di classe stipendiale economica) dovrà essere cura di codesti Usr comunicare detta circostanza alla competente RTS perché provveda anche all’aggiornamento della partita stipendiale.

Questa nuova procedura di pagamento dovrebbe avvenire in modo più celere dal momento della sentenza, agevolando, per il dipendente della scuola, il ripristino della legalità violata in un tempo più breve. A nostro avviso bisognerebbe trovare il modo di fare pagare direttamente ai dirigenti scolastici questo tipo di errori, facendo in modo che la Ragioneria dello Stato, prelevi dai loro stipendi le spese imposte dalla sentenza e li versi al contempo nella busta paga del dipendente che ha subito il danno. In questo modo molti dirigenti scolastici eviterebbero di andare così facilmente a contenzioso, magari solo per il semplice gusto di fare sentire la loro autorità costituita.