Fumo, a scuola sarà divieto totale:
sigarette proibite anche nei cortili
A. Cam.
Il Messaggero,
26.7.2013
ROMA Fuori le sigarette dai cortili, dai parcheggi e dai giardini
delle scuole. Devono restare in tasca. Che siano “bionde” vere con
il tabacco o elettroniche da svapare. Oltre al vecchio divieto nelle
classi, nei corridoi, nei bagni e in qualsiasi luogo al chiuso ora
non si potrà fumare neppure nei luoghi all’aperto compresi nell’area
della scuola. Divieto per i ragazzi e per i professori. Solo dopo
aver oltrepassato il “confine” tra l’istituto, dunque, sarò
possibile accendere una sigaretta.
PALAZZO
CHIGI
La proposta di introdurre un nuovo comma nella legge anti-fumo del
2003 è contenuta nel disegno di legge che oggi il ministro della
Salute Beatrice Lorenzin presenterà al Consiglio dei ministri. Un
testo molto ampio che, oltre alla stretta al tabacco prevede nuove
norme sulla sperimentazione clinica dei medicinali, il riordino
delle professioni sanitarie, la formazione medico specialistica, la
sicurezza alimentare, il benessere animale. Nel capitolo “norme per
corretti stili di vita” ,oltre la nuova normativa sul fumo a scuola,
anche le indicazioni sulle sigarette elettroniche (dalle avvertenze
sulle confezioni alle sanzioni per la vendita e l’uso scorretto).
LE CIRCOLARI
Fino ad oggi ogni istituto, per quanto riguarda le sigarette
all’aperto, si è dato una regola autonoma. Chi tollerava, chi
vietava. Dal ministero dell’Istruzione, negli anni, sono arrivate
sulle scrivanie dei presidi diverse circolari anti-tabacco ma con
difficoltà sono state applicate nei cortili piuttosto che nei
giardini delle scuole. «Diciamo che la legge permetteva una certa
discrezionalità spiega Giacomo Mangiaracina tabaccologo presidente
dell’Agenzia nazionale per la prevenzione - e quindi se il collegio
degli insegnanti non pensava di emanare direttive in questa
direzione nessuna norma li poteva obbligare. Solo il buon senso.
Eppure, un gran numero di ricerche scientifiche dimostrano che i
ragazzi che studiano in istituti dove è totalmente bandito il fumo
sono meno inclini ad avvicinarsi alle sigarette. I numeri parlano
chiaro. Se dalle elementari al liceo non si fuma e si ricorda di non
fumare nella testa di molti ragazzi il messaggio passa L’educazione
a scuola funziona, si riduce, come dimostra una revisione
sistematica della Cochrane collaboration, di almeno il 12% la
probabilità che i ragazzi sviluppino la dipendenza». E una volta
superata l’età scolastica è più raro che si inizi. Anche se in
Italia l’età d’esordio si è ormai abbassato ai 12-13 anni. Un
allarme per l’Istituto superiore di sanità.
SIGARETTE ELETTRONICHE
Nel disegno di legge che oggi il ministro della Salute porterà a
Palazzo Chigi anche una lunga lista di indicazioni che riguardano le
sigarette elettroniche. Come sui pacchetti di quelle al tabacco.
Anzi, avvertenze molto più dettagliate. Alcuni esempi: “Attenzione:
può dare tolleranza e dipendenza anche in piccole quantità”, “Se
ingerita o a contatto con la pelle può essere tossica o nociva in
relazione alle concentrazione”, “Attenzione: le dosi di nicotina
assunte con la sigaretta elettronica possono superare quelle
assumibili attraverso le sigarette tradizionali”. E poi le multe.
Violare il divieto negli istituti scolastici si traduce in
un’ammenda che varia da 100 a 6000 euro. Vendere le “bionde” da
svapare ai minori di diciotto anni vuol dire rischiare una multa che
può oscillare dai 1500 a 9000 euro. Inoltre, sull’etichetta delle
confezioni dovrà essere scritta la composizione dei liquidi mentre
sulle cartucce e sulle ricariche la concentrazione di nicotina.
ANZIANI
Oggi, per il capitolo sanità, si discuterà anche della possibilità
(questa la proposta del ministro Lorenzin) di aumentare di un terzo
le pene per coloro che maltrattano le persone ricoverate in
residenze di lungodegenti o residenze per anziani. Gli ultimi
episodi, a Meta come a Terni, hanno fatto maturare l’ipotesi di
aggravare le pene per chi si approfitta di chi non può e non sa più
difendersi.