Riforma pensioni: esodati e quota 96 scuola ad agosto. Poi a settembre con legge di stabilità 2013

Riforma pensioni: esodati e quota 96 scuola ad agosto Il rischio che l'inizio delle discussioni sulla riforma delle pensioni possa ancora slittare è concreto. Il nodo da sciogliere è il solito: la mancanza di copertura finanziaria.

Marcello Tansini, webmasterpoint, 20.7.2013

La riforma delle pensioni deve tenere conto delle particolarità di alcuni comparti, come quelli della scuola e della difesa, e della risoluzione della vicenda degli esodati. Anzi, il governo Letta ha messo queste questioni in cima all'agenda delle priorità. Solo dopo la loro definizione sarà possibile mettere mano a un cambiamento più profondo dell'intero sistema previdenziale italiano. L'appuntamento è rimandato almeno a settembre. Ma il rischio di un ulteriore slittamento è sempre presente a causa delle casse dello Stato che non permettono ampi margini di manovra.

Ecco allora che le decisioni sull'IMU e sull'IVA diventano decisive per ogni ipotesi di modifica. In particolare, per quanto riguarda i quota 96 ovvero quei lavoratori che, nonostante il compimento di 61 anni d'età e il raggiungimento di 35 anni di contributi, non sono andati in pensione a causa dell'introduzione della riforma Fornero che non ha tenuto conto della peculiarità del calendario scolastico, il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza ha spiegato di essere al lavoro con i colleghi dell'esecutivo per trovare una soluzione. L'idea è di correggere la tempistica dell'andata in pensione ovvero anticiparla al 31 agosto.

Capitolo esodati, il loro numero è destinato ad aumentare per via della complicata situazione di molte imprese italiane. Di più, il rapporto annuale dell'INPS presentato nei giorni scorsi alla presenza, fra gli altri, del presidente dell'istituto Antonio Mastrapasqua, ha fatto luce sui numeri in rialzo della cassa integrazione: nel 2012 sono stati autorizzati 1,1 miliardi di ore (+12% rispetto all'anno precedente) per oltre 1,6 milioni di lavoratori interessati (+28,5%). La situazione è sempre la solita: non mancano le proposte di legge di riforma delle pensioni, ma la copertura finanziaria per agire.