Curriculum vitae: nuove indicazioni Perché tentar non nuoce… Misure di accompagnamento alle nuove Indicazioni per il curricolo di Jaime Enrico Amaducci, da ScuolaOggi 8.7.2013 Non aspettare che ci sia sereno o cada una tiepida pioggia o l’orchestra dei fiori incominci a suonare o i già muti pesci tacciano ancor di più. Fa che ti basti che cominci il giorno e che sia fatto chiaro come pagina bianca voltata dopo la nera. Allora tieni la faccia più alta che si può e tenta perché tentar non nuoce. Pablo Neruda
Penso che le parole della poesia “Perché tentar non nuoce” di Pablo Neruda, citate da Italo Fiorin nella chiusura dei lavori del seminario nazionale degli scorsi 2-3 luglio 2013, possano aiutare a comprendere e a dare un senso nuovo al percorso culturale, professionale e sistemico che la scuola italiana di base ha intrapreso già a partire dal 2004. Anno in cui, superate e abbandonate l’era e l’idea dei programmi scolastici nazionali, con il ministro Moratti furono emanate le prime Indicazioni per i piani di studio personalizzati (D.lgs. n. 59 del 19 febbraio 2004) a cui sono seguite le Indicazioni per il curricolo delle scuole dell’infanzia e delle scuole del primo ciclo del ministro Fioroni avviate (D.M. 31 luglio 2007) in via sperimentale biennale, per superare il carattere transitorio delle precedenti Indicazioni Moratti/Bertagna. Un percorso quindi quasi decennale. Un cammino non certo semplice per la “gente di scuola” che, purtroppo, ha spesso visto il sistema scolastico italiano al centro di uno sciabolar politico tra i vari ministri (se ne contano ben sette…) che si sono susseguiti a Viale Trastevere, dal 2000 ad oggi. Tenuto conto di tali premesse e della difficile situazione economica, sociale, politica e culturale che sta affrontando il nostro paese, può essere meglio compresa la notevole rilevanza del nuovo impegno e del senso nuovo, di cui può risultare generatrice e portatrice la scuola italiana. Nella cornice del Parco di Veio, si potrebbe dire proprio per “far chiaro” un nuovo giorno nerudiano, presso la SSAI di Roma (Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno) si è tenuta la due giorni seminariale, citata in incipit, organizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Comitato Scientifico Nazionale (CSN istituito con D.M. n.183 del 19/03/2013), sulle “Misure di accompagnamento per l’attuazione delle Indicazioni nazionali” per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (3-14 anni) emanate con D.M. n. 254 del 16 novembre 2012; al fine di superare le ambiguità e uscire (sulla base della revisione prevista dal DPR n. 89 del 20 marzo 2009) dalla situazione transitoria e sperimentale che aveva contraddistinto le due trascorse Indicazioni nazionali (Moratti e Fioroni). Il titolo del seminario “Accompagnare le Indicazioni”, carico di suggestioni, emozioni e idee, ha fatto perciò da sfondo ed è stato stimolo e guida alle attività condotte da cinque gruppi di lavoro, composti da docenti, dirigenti scolastici, dirigenti tecnici, direttori generali regionali, dirigenti degli uffici scolastici territoriali, facenti parte degli Staff regionali costituiti ad hoc. Come riportato nella nota ministeriale n. 3384 del 18 giugno 2013, le Indicazioni nazionali 2012 “rappresentano un’importante occasione per dare coerenza e unitarietà alle molteplici sollecitazioni che in questi anni le scuole di base del nostro paese hanno ricevuto. L’attenzione alle nuove indicazioni, rientra tra le priorità organizzative e culturali che l’Amministrazione intende perseguire”. Al momento attuale, si sta elaborando un piano di accompagnamento che, come riportato da Carmela Palumbo, Direttore Generale del MIUR per gli Ordinamenti Scolastici e per l’autonomia scolastica, usufruirà di un primo stanziamento di risorse finanziarie, pari a €. 1.600.000, messe a disposizione dal ministero, per le quali si stanno ricercando ulteriori ampliamenti. Il piano formativo che si sta elaborando costituisce il primo passo di un processo pluriennale (ipotizzato per tre bienni) che, come affermato dal ministro Maria Chiara Carrozza nella presentazione delle sue linee programmatiche alle Commissioni riunite (VII) del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, vuole “rendere le istituzioni scolastiche (da intendersi come vere e proprie comunità professionali) sempre più protagoniste e responsabili del proprio sviluppo curricolare ed organizzativo”, in relazione alle Indicazioni nazionali che, “avviate già a partire dall’anno scolastico, che si sta concludendo, troveranno piena applicazione a partire dal 1° settembre 2013”. I componenti degli Staff regionali per le Indicazioni (istituiti ai sensi della nota ministeriale sopra citata) “hanno il compito di assicurare il coordinamento delle azioni di supporto alle istituzioni scolastiche (informazione, formazione, ricerca, diffusione pratiche innovative, monitoraggio)”. Nella due giorni residenziale romana, i referenti regionali si sono perciò attivati con azioni di studio, di confronto e di proposta, coordinati dai componenti del Comitato Scientifico Nazionale2. Le riflessioni e le proposte scaturite dai gruppi di lavoro hanno tenuto conto di tre parole chiave: informazione, formazione, ricerca. Parole calde, link, connessi a domande che si configurano come ambiti di azioni e di sviluppo per accompagnare l’attuazione delle nuove Indicazioni. Come prendersi cura dell’innovazione? Seguendo l’idea di “laboratori” di formazione e ricerca, quali sono i bisogni formativi, i nuclei tematici, i metodi da considerare? In quale modo gli attori protagonisti del contesto scuola, docenti e dirigenti scolastici, possono accompagnare le Indicazioni? Affinché le Indicazioni siano della scuola e per la scuola, quali modalità di comunicazione e condivisione possono essere utilizzate? Infine, quali metodologie, finanziamenti e strumenti di intermediazione tra le scuole possono essere ricondotte alle specificità dei vari contesti regionali? I lavori di gruppo e assembleari, che si sono alternati nella fitta e intensa agenda del seminario, hanno dato origine a documenti che saranno messi a disposizione delle scuole che potranno far riferimento ad un sito dedicato: www.indicazioninazionali.it. Si tratta di documenti pregnanti e molto stimolanti che, in modo realistico e pragmatico, non nascondono il momento di forti difficoltà che la società e la scuola stanno affrontando. Difficoltà che altrettanto ci richiedono (Fiorin) di avere un alto senso di responsabilità nell’utilizzo delle risorse finanziarie che sono a disposizione. Nell’analisi della situazione di fatto, non sono state messe in secondo piano le diverse “pagine nere” (relativamente a finanziamenti, organici, pratiche didattiche improprie, campagna di sfiducia contro l’istruzione e altro ancora…) ben conosciute dalla scuola italiana, per la quale le nuove Indicazioni possono rappresentare l’opportunità di “voltare una pagina bianca”. Altrettanto si può affermare che la presa d’atto delle difficoltà esistenti non ha sminuito ma, anzi, ha innescato tra i presenti un forte scatto d’orgoglio, con passione e fiducia nella scuola e in chi ci lavora. Sembrava quasi di toccare con mano quell’ottimismo della volontà che fa da positivo contrappeso al pessimismo della ragione di gramsciana memoria. Ben consapevoli, come sottolineava Fiorin riprendendo il pensiero di J. Dewey, che “[…] ciò che differenzia gli esseri umani dalle cose inerti è che per vivere l’uomo deve cambiare. Mentre i materiali devono conservarsi, tutelarsi, e ogni cambiamento è un rischio per la loro integrità, l’uomo rischia di non vivere, di vegetare, se non cambia”. Le nuove Indicazioni possono perciò essere considerate come un’opportunità (una sfida ad alti livelli?) come un invito a cambiare, a vivere la scuola in maniera diversa. Un’occasione per farsi delle domande (Giancarlo Cerini) “su ciò che conta nella scuola di base, sul ragazzo di 14 anni, frutto di un impegno comune (dai 3 ai 14 anni), sul curricolo verticale, sul valore formativo dell’incontro con le discipline, sugli ambienti di apprendimento, sulla valutazione come oggetto di ricerca per potere interagire sulla qualità delle didattiche, sull’idea di competenze. Domande su elementi im-portanti che vanno ri-scoperti.” Un invito quindi al rinnovamento, alla crescita professionale, ad interrogarsi sul senso del fare scuola, sull’innovazione delle pratiche didattiche, sulla gestione più efficace dei nuovi ambienti di apprendimento, facendo leva sull’impianto educativo e culturale della scuola italiana da decenni basato sulle idee di accoglienza, di inclusione a cui si deve accompagnare in maniera complementare il potenziamento e l’ottimizzazione della valorizzazione delle eccellenze. Avendo come riferimento il principio di continuità form-Attiva che non si può certo limitare alla sola comprensivizzazione del primo ciclo ma che deve stimolare a “costruire nuovi ponti” (Franco Lorenzoni). Ovvero, anche al saper “piantare i semi” da cui possano svilupparsi vigorose radici comuni di continuità tra primo ciclo e biennio del secondo ciclo superiore. Il cui rapporto stretto si sostanzia nell’obbligo scolastico fino ai 16 anni e nel raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze. Un invito che, allo stesso tempo, può dare il via ad una serie di risposte/proposte che arrivano da chi fa scuola, da chi vive nella scuola, da chi crede nella scuola, poiché le Indicazioni “non sono un testo definitivo e permanente” ma un testo che deve essere co-costruito a partire dalle aule. Un testo che deve essere “messo alla prova dalle aule, usurato nelle aule e migliorato dalle stesse aule” (Fiorin). Ciò può senz’altro accadere attraverso i miglioramenti qualitativi messi in atto dal sistema ma anche grazie alle azioni di “devianti positivi”, come ha evidenziato, citando le ricerche del chirurgo A. Gawande, Paolo Mazzoli (Capo di Gabinetto del Sottosegretario all’Istruzione On. Marco Rossi Doria, di cui si sono sentite la fortissima vicinanza e attenzione ai lavori del seminario, nonostante l’assenza dovuta ad inderogabili impegni parlamentari). Devianti positivi… ovvero “coloro che innovano e che vengono considerati come devianti… coloro che all’inizio suscitano sospetti in quanto si pongono inevitabilmente fuori dall’ambito di ciò che è noto, normale e ritenuto corretto”. La qualità può emergere anche da queste situazioni di “devianza” che sono necessarie se la scuola intende veramente (Lorenzoni) “far diminuire l’altissimo numero di ragazzi disamorati dalla conoscenza e dal bello della nostra cultura”. Non sarà certo un cammino in discesa ma (G. Cerini) “la scuola di base… c’è! Vuole essere capita, aiutata, vuole poter prendere in mano il proprio futuro e ciò si può fare con uno stile di ascolto, condivisione, decisione, collaborazione. La metafora migliore per accompagnare le Indicazioni è quella della Ballata Popolare… Si comincia con poco, c’è un canovaccio e poi la storia si arricchisce incontrando persone, trovando strade nuove, alleanze inaspettate…” Tutto sta (Fiorin) nel tener conto che le nostre azioni, per essere messe in moto, hanno bisogno di un motivo… “date loro un motivo e vi cambieranno il mondo” (Don Lorenzo Milani), la società ha bisogno di un cambiamento ed ha un forte bisogno della scuola che, a sua volta, sente il bisogno di cambiare. l motivo qual è? Il motivo è il futuro dei nostri bambini, dei nostri ragazzi, della nostra società ed il futuro è anche il possibile... “senza aspettare che ci sia sereno o cada una tiepida pioggia o l’orchestra dei fiori incominci a suonare o i già muti pesci tacciano ancor di più. Fa che ti basti che cominci il giorno… tieni la faccia più alta che si può e tenta perché tentar non nuoce” .
1 Dirigente Scolastico di Cesena (FC), componente dello Staff Regionale E. Romagna per l’attuazione delle Indicazioni 2012. 2 Componenti del CSN: Italo Fiorin (LUMSA, Roma. Coordinatore CSN), Daniela Bertocchi (Docente, consulente Invalsi), Giancarlo Cerini (Dirigente Tecnico, USR Emilia Romagna), Sergio Cicatelli (Dirigente Scolastico, Miur), Gisella Langé (già Dirigente Tecnico USR Lombardia), Franco Lorenzoni (Docente scuola primaria, Giove - TR), Paolo Mazzoli (Dirigente Scolastico, Roma), Carlo Petracca (già Direttore Regionale, Abruzzo), Franca Rossi (Ricercatore, Università Sapienza Roma), Maria Salvia (Dirigente Scolastico, Vibo Valentia), Aladino Tognon (già Dirigente Scolastico, Bassano del Grappa - VI), Rosetta Zan (Università di Pisa). |