Bonus maturità, i rettori chiedono lo stop. "Meglio congelare", la Crui interviene sul caso della disparità nelle valutazioni. Abbiamo simulato quanto il "pacchetto" da 4 a 10 punti a disposizione dei più bravi avrebbe influito su alcune graduatorie lo scorso anno: Si possono fare salti di centinaia di posti di Salvo Intravaia, la Repubblica 4.6.2013 Si congeli il provvedimento relativo al "bonus maturità" in vista di una revisione. Lo suggerisce il Presidente della Crui (Conferenza dei rettori), Marco Mancini, esprimendo la "più viva preoccupazione" in merito alla vicenda dei test d'ingresso per i corsi di laurea a numero programmato, sulla cui valutazione 'pesa' anche il voto conseguito all'esame di Stato che chiude il ciclo delle superiori.
Così scendono in campo anche le Università nel "caso bonus", il
problema nato dalla norma voluta dal precedente ministro che per la
prima volta permette di aggiungere da 4 a 10 punti ottenuti con un
voto di maturità di almeno 80 centesimi a quelli dei test di
ammissione per l'accesso alle facoltà a numero chiuso. Il problema è
che - come anticipato giorni fa da Repubblica.it - il meccanismo di
calcolo crea
evidenti disparità tra scuola e scuola. Sono fioccate le
proteste e anche
lo stesso ministro Carrozza ha creato una commissione per un
parere, di fatto un momento di riflessione in vista di una
decisione. Iniziamo da come verrà attribuito il bonus quest'anno. Prendiamo ad esempio due studenti di Pavia: uno del liceo scientifico statale Copernico e l'altro dello scientifico Paritario Olivelli. Supponiamo che quest'anno si diplomino entrambi con 85 centesimi e che decidano di tentare il test di Medicina. Secondo le tabelle pubblicate venerdì scorso dal Ministero, essendo diversa da scuola a scuola l'attribuzione del bonus, nel primo caso il ragazzo non avrà neppure un punto di bonus, mentre lo studente dell'istituto paritario riuscirà a strappare ben 10 punti di bonus, che tradotti nella graduatoria di medicina dello scorso anno corrispondono a 8 punti. Cosa sarebbe accaduto con 8 punti in più o in meno nella graduatoria di accesso a Medicina e Odontoiatria della macroarea Brescia-Pavia-Verona dell'anno scorso? Nel 2012/2013, tra Medicina e Odontoiatria, il ministero ha messo in palio 680 posti nei tre atenei in questione. L'ultimo classificato - il 680° - ha totalizzato 42 punti. Con 8 punti in meno si sarebbe piazzato al 1.515° posto: ben 835 posti al di sotto del proprio piazzamento. Mentre con 8 punti in più avrebbe fatto un balzo in avanti al 213° posto. Si tratta, ovviamente, di un esempio limite ma che dà l'idea dell'impatto sulle graduatorie in questione di una quota pari al dieci per cento del punteggio complessivo del test. Chi si aggiudicherà 4 punti potrà saltare di 100 o 200 posti in avanti o indietro giocandosi l'ammissione. E se ci sono studenti disposti ad andare in Albania in Romania pur di inseguire il sogno del camice bianco, ci saranno sicuramente studenti disposti ad inondare i tribunali amministrativi e lo stesso ministero per denunciare le disparità di trattamento tra studenti che hanno conseguito il diploma con lo stesso punteggio o con punteggi diversi, ma che hanno ottenuto bonus opposti ai voti della maturità. Un altro esempio. Scendendo nella macroarea Firenze-Parma-Pisa-Siena le disparità si accentuano. L'anno scorso, nei tre atenei toscani e in quello emiliano, il ministero a messo in palio 1.225 posti per Medicina e Odontoiatria. Lo studente piazzatosi al 1.225° posto ha ottenuto 39 punti nel test. Con 8 punti in più sarebbe salito al 366° posto: ben 859 posti sopra il suo. Con 8 punti in meno sarebbe precipitato al 2.681° posto, senza nessuna speranza di essere ripescato per qualche rinuncia. Anche al Sud non sarebbe cambiato molto. Tra Bari-Foggia e l'università del Molise, l'anno scorso, furono messi a disposizione degli studenti 505 posti. L'ultimo classificato in posizione utile - il 505° - totalizzò 38,5 punti. Una posizione che con otto punti in più lo avrebbe collocato al 146° posto che si sarebbe trasformato nel 1.295° posto con otto punti in meno. E se i punti di distacco fossero soltanto due, cosa accadrebbe? Nell'area tosco-emiliana si precipiterebbe in graduatoria di 309 posti. In quella lombardo-veneta due punti in meno di 203 posti verso il basso e in quella meridionale presa in considerazione - Bari-Foggia-del Molise - si scenderebbe di 120 posizioni. |