Carrozza: «Scuola, ecco di Luciana Cimino, l'Unità 17.6.2013 Maria Chiara Carrozza è ministro dell’Istruzione da poco più di un mese. È una scienziata, una ricercatrice con un lunghissimo curriculum universitario. Ha insegnato ed è stata rettore di uno dei più prestigiosi istituti italiani, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. È dunque una donna che conosce, e ha vissuto dall’interno, i molti problemi dell’istruzione pubblica degli ultimi anni.
Eppure ammette: «La situazione che ho trovato al ministero è
oggettivamente difficile, è molto impegnativa sia dal punto di vista
normativo che da quello dei finanziamenti». Il vastissimo mondo
della scuola (professori, precari, studenti, sindacati di categoria)
la attende al varco; lei, pacatamente, in un periodo di tempo molto
stretto ha cercato di mostrare i segni di una inversione di
tendenza, «almeno nei limiti delle risorse che abbiamo». Il
cosiddetto «Decreto del Fare», varato dal Consiglio dei ministri
sabato contiene alcuni provvedimenti su scuola e ricerca molto
attesi.
«Non abbiamo tenuto in conto solo questo fenomeno. Ci preoccupa in
generale il problema della disoccupazione giovanile, dei Neet,
coloro che né studiano né lavorano. C’era bisogno di incentivare la
mobilità, sia geografica che sociale, degli studenti che volevano
trasferirsi fuori regione. Tutte le statistiche da questo punto di
vista evidenziano problemi».
«Con la concessione di contributi alla spesa e interventi per
finanziare soprattutto lo sviluppo di start-up ad alto valore
tecnologico e di spin-off universitari ma anche valorizzando
progetti di social innovation per giovani con meno di 30 anni e
potenziando i rapporto tra ricerca pubblica, imprese, enti pubblici
di ricerca. Stiamo parlando di una razionalizzazione di fondi
esistenti, purtroppo non è ancora il reintegro del Ffo (fondo
finanziamento ordinario), speriamo di farlo in futuro. Almeno però
gestiamo tutto come un unico pacchetto. Mi preme sottolineare che i
provvedimenti presi riguardano tutti gli enti di ricerca».
«L’istruzione tecnica va seguita con particolare attenzione in questo
momento. Con il ministero del Lavoro e quello della Coesione
territoriale e con regioni e atenei vogliamo cominciare
sistematizzando i tirocini. Abbiamo già cominciato in conferenza
Stato- Regioni. La materia concorrente in questo caso è una grossa
opportunità per lo Stato. Non è un freno ma l’occasione per
interventi efficaci sul territorio». «È un momento di crisi e le risorse sono limitate. Per adesso con questi provvedimenti abbiamo dato un segnale. Ma costituiscono una prima tranche: presto affronteremo il resto come il reclutamento dei docenti e il diritto allo studio. Bisogna andare di pari passo tra la semplificazione e ricerca della risorse». |