Poche le risorse per la manutenzione delle scuole? di Aldo Domenico Ficara, La Tecnica della Scuola 15.6.2013 In questi ultimi giorni si fa un gran parlare di fondi immobiliari, di possibili finanziatori privati, di banche straniere, di cordate di imprenditori salva scuole e di linee guide per attuare una ristrutturazione efficace dell’edilizia scolastica italiana Un problema non più rinviabile che attende risposte concrete da anni, ma che riceve da altrettanti anni solo slogan di intenti difficilmente realizzabili nel breve periodo. A tal proposito scavando nella complessa questione dei finanziamenti per l’edilizia scolastica, si deve ricordare come punto di partenza per qualsiasi ragionamento economico e normativo le affermazioni della Corte dei Conti che ha stabilito in 4 miliardi di euro la cifra necessaria per mettere in sicurezza le scuole dell’intero territorio nazionale. Nella sua risposta all’interrogazione parlamentare dell’On Centemero, che ha chiesto chiarimenti sullo stato dell'arte degli interventi per l'edilizia scolastica, il Sottosegretario di Stato Marco Rossi Doria dice: “per assicurare l'utilizzo delle risorse al momento disponibili, con l'articolo 11, comma 4-bis, del decreto legge n. 179 del 2012 è stata prevista l'adozione di un decreto ministeriale finalizzato a definire le priorità strategiche, le modalità e i termini per la predisposizione e per l'approvazione di appositi piani triennali di interventi, nonché i relativi finanziamenti. Nelle more di adozione del suddetto decreto la Direttiva del Ministro del 26 marzo 2013 ha previsto lo stanziamento di 38 milioni di euro da destinare agli enti locali e alle regioni per cofinanziare la realizzazione di progetti di rigenerazione del patrimonio immobiliare scolastico che siano comprensivi di interventi di costruzione di nuovi edifici, attraverso lo strumento del fondo immobiliare”. E’ evidente, con riferimento alle risorse finanziarie necessarie alla messa a norma delle strutture edili delle scuole, la differenza tra quanto calcolato dalla Corte dei Conti e quanto dichiarato dal Sottosegretario di Stato , come risulta evidente il calcolo percentuale tra le due cifre pari allo 0.95%. Quindi al momento, considerando nulli possibili storni di bilancio, in cassa è depositata meno dell’un per cento della cifra necessaria, una quantità insufficiente anche per un contesto di cofinanziamento. |