Bonus maturità: i percentili pazzi
e la commissione dei saggi

Il Ministro Carrozza ha cambiato le regole per l’assegnazione del “bonus maturità” per l’ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso: i nuovi criteri prevedono un bonus basato sul voto assoluto di maturità, con la condizione del superamento dell’80° percentile relativo alla commissione d’esame. Il Ministro ha inoltre nominato una “commissione di saggi” per modificare i criteri di accesso ai corsi a numero chiuso, escludendone però i rappresentanti degli studenti.

di Pietro De Nicolao, Roars 17.6.2013

Il 12 giugno scorso il MIUR ha cambiato le regole per l’attribuzione del “bonus maturità” ai fini dell’ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso. Infatti contro il precedente DM 334, a firma Profumo, si sono levate numerose critiche, da parte degli studenti e persino dei rettori.

Il Decreto Ministeriale 12 giugno 2013, n. 449 ha infatti sostituito il precedente DM 334. Come primo effetto, i test di ingresso sono stati spostati da luglio a settembre.  Ma cosa cambia nell’intricato meccanismo dei percentili?

Nel rispetto del Decreto Legislativo 14 gennaio 2008, n. 21 (art. 4), il “bonus” di 10 punti su 100 può essere attribuito unicamente agli studenti che abbiano preso almeno 80/100 alla maturità, e superino l’80° percentile rispetto alla propria commissione di esame (non più rispetto ai risultati della propria scuola, l’anno precedente). I percentili saranno pubblicati sul sito Universitaly entro il 30 agosto. Tale scelta è praticamente obbligata, se si vuole rispettare il decreto legislativo senza cambiarlo, poiché questi sono i criteri stabiliti per legge. Dal comunicato del Ministero:

Il nuovo Decreto ministeriale punta a mitigare quelle che sono state ritenute delle criticità, ma non può intervenire in radice (ad esempio sul cosiddetto bonus maturità), in quanto vincolati dall’attuazione del decreto legislativo 14 gennaio 2008 n.21, i cui principi non possono essere modificati da un decreto ministeriale.

È pur vero che, se ci fosse stata la volontà politica, il Governo avrebbe potuto scrivere un decreto-legge per prorogare ulteriormente le disposizioni del d.lgs. – che sono state prorogate già quattro volte – e poi abrogarle e modificarle con tutta calma.

Ma torniamo ai criteri. Il Ministro Carrozza ha escogitato un sistema “ibrido” che considera sia il voto assoluto di maturità, sia la performance relativa dello studente rispetto ai compagni esaminati dalla stessa commissione:

Il punteggio viene attribuito esclusivamente ai candidati che hanno ottenuto un voto all’esame di stato almeno pari a 80/100 e il cui voto sia non inferiore all’80esimo percentile della distribuzione dei voti della propria commissione d’esame nell’anno scolastico 2012/13 secondo la seguente tabella:

Voto dell’Esame di Stato

Punteggio

100 e lode

10 punti

99-100

9 punti

97-98

8 punti

95-96

7 punti

93-94

6 punti

91-92

5 punti

89-90

4 punti

86-87-88

3 punti

83-84-85

2 punti

80-81-82

1 punto

Una volta superata la doppia soglia (80/100 e 80° percentile della commissione), si considera dunque il voto assoluto. Per chi si fosse diplomato prima dell’anno scolastico 2012/2013, si considerano invece i percentili della provincia di riferimento, o quelli nazionali, relativi alla medesima tipologia di diploma.

Tutto risolto? Neanche per sogno.

Questo sistema ha poco senso, perché non è frutto di una scelta coerente, tecnica o politica che sia. Non si capisce se il Ministro ritenga più importante il voto assoluto di maturità, o il percentile. Se conta il voto assoluto, si elimini la soglia dell’80° percentile; altrimenti, se contano solo i percentili, non ha senso attribuire il punteggio basandosi sul voto di maturità.

O forse bisognerebbe semplicemente rendersi conto che il voto di maturità, per sua natura, è inadatto e inutilizzabile per attribuire “bonus” agli studenti che aspirano ad iscriversi ad un corso di laurea a numero chiuso.

Ingiustizie nella stessa scuola

Immaginiamo due studenti, che chiameremo Alberto e Carlo, che frequentano due classi diverse della medesima scuola. Alberto frequenta la classe 5A; Carlo frequenta la 5C. Le commissioni di maturità generalmente esaminano due classi ciascuna: una prima commissione esamina le classi 5A (tra cui Alberto) e 5B; una seconda esamina le classi 5C (tra cui Carlo) e 5D.

Supponiamo che Alberto e Carlo abbiano una preparazione equivalentemente buona: entrambi prendono 90 all’esame di Stato; le loro classi (5A e 5C) sono pure abbastanza simili. La classe 5B, però, è la classe migliore della scuola: dunque, i percentili della commissione di Alberto salgono. La classe 5D, invece, è popolata da studenti molto meno preparati: i percentili della commissione di Carlo scendono.

Non si può escludere, allora, che Alberto possa trovarsi sotto l’80° percentile e Carlo possa trovarsi al di sopra, pur avendo entrambi ottenuto lo stesso voto. Alberto prenderà zero punti e Carlo 4, come da tabella, avendo entrambi la stessa preparazione e lo stesso voto.

Altri esempi

È opportuna una breve premessa matematica. Il sistema di calcolo dei percentili è cambiato: se prima si consideravano i percentili delle scuole nell’anno scolastico precedente, ora si considera solo l’80° percentile della propria commissione di maturità. Se prima c’era una tabella con i percentili delle scuole, ora non abbiamo nessun dato.

Però si può dedurre questo: se una scuola ha l’80° percentile (d’ora in poi “P80″) pari a X, ciò significa che in tale scuola esiste almeno una commissione di maturità con P80 ≥ X, ed esiste almeno una commissione con P80 ≤ X (eventualmente coincidenti). Ovviamente non possiamo sapere oggi i dati delle commissioni del 2013; ci baseremo pertanto su quelli dell’anno 2011/2012 per fare una stima.

In 92 scuole su 6573, e almeno altrettante commissioni, P80 = 100. Questo significa che chi avrà ottenuto 100 e lode riceverà 10 punti; chi avrà ottenuto 100/100, 9 punti, chi avrà ottenuto 99/100 o meno, niente.

In 2413 scuole su 6573, e almeno altrettante commissioni, P80 ≤ 80. Allora chiunque avrà ottenuto 80/100 o più avrà diritto ad almeno un punto di bonus.

Pare assurdo che vi sia uno studente che, prendendo 99/100 in una scuola, guadagni 9 punti e vi sia un’altro studente che, prendendo 99/100 in un’altra scuola, guadagni zero punti.

I saggi

Dopo aver apposto questa maldestra pezza, il Ministro Carrozza si è resa conto dell’iniquità di questo sistema e di come vada profondamente rimesso in discussione. Dunque, per chiudere in bellezza, ha nominato una commissione che formuli delle proposte operative, anche con modifiche alla normativa primaria e secondaria, al fine di garantire un sistema di accesso ai corsi a numero programmato equilibrato e che sia in grado di valorizzare le potenzialità dei candidati.

La commissione è composta dai seguenti membri:

  • Bernardo Giorgio Mattarella, Professore ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università degli Studi di Siena (coordinatore);

  • Luigi Frati, Rettore dell’Università La Sapienza di Roma;

  • Carmela Palumbo, Direttore Generale della DG per gli Ordinamenti scolastici e l’Autonomia scolastica del MIUR;

  • Stefania Basili, Professore associato Medicina Interna Università La Sapienza di Roma;

  • Ilaria Valente, Professore straordinario di Composizione Architettonica e Urbana Politecnico Milano;

  • Alessandra Scagliarini, Professore associato Malattie infettive degli animali domestici, Università di Bologna;

  • Giuseppina Campisi, Professore associato di Malattie odontostomatologiche Università di Messina;

  • Marcella Corduas, Professore ordinario di Statistica Università Federico II di Napoli;

  • Maria Teresa Lucarelli, Professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura Università di Reggio Calabria.

Non si capisce perché gli studenti siano stati completamente esclusi da questa commissione. Ci sono appena state le elezioni per il nuovo Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU): la rappresentanza studentesca è stata rinnovata e andrebbe consultata proprio ora, su questioni così importanti che riguardano la vita e la carriera di decine di migliaia di persone.

La rappresentanza degli studenti, com’è comprensibile, ha criticato questa scelta. L’Unione degli Universitari (UDU) si è dichiarata contraria al nuovo decreto, chiedendo “un tavolo per superare il numero chiuso”, una maggior collaborazione con gli studenti e giudicando invece positivo il rinvio dei test a settembre.

Pungolata su Twitter da Marco Lezzi (rappresentante uscente in CNSU nella lista di CLDS), il Ministro risponde evasivamente che gli studenti saranno ascoltati e che vi sarà un “dialogo sistematico”.