Il ministro
M.C. Carrozza ha presentato il suo programma di governo e ha
elencato gli aspetti che qualificheranno la sua azione. Il
suo successo in campo formativo - educativo dell’istruzione
dipenderà dalla ricerca, dall’identificazione e dalla
rimozione delle cause che hanno sterilizzato le innovazioni
elaborate e introdotte negli ultimi decenni, tra cui
- l’esame di maturità del
1969 [CFR – Nuova secondaria 6/1999 “Tra elusioni e
omissioni”];
- i decreti delegati del
1974 [CFR in rete “Coraggio! Organizziamo le scuole”];
- i programmi della scuola
media del 1979 [CFR in rete “Riformare la scuola media:
perché”].
E’ metodologicamente sbagliato ricondurre l’origine dei
fallimenti delle citate riforme a incongruenze ideative:
un errore commesso da tutti, indistintamente.
Il male che infetta nel profondo il servizio scolastico ha
snaturato anche le procedure per la certificazione della
qualità [CFR in rete “Voti,
valutazione, insufficienze: parole che offuscano il problema
educativo”].
La battaglia da vincere
ha natura culturale
Gli obiettivi sono:
-
infrangere
la fissità della scuola;
-
aiutarla a
percepire l’unitarietà dei processi educativi;
-
promuovere
la coralità, l’interdipendenza, la sinergia degli
insegnamenti, caratteri postulati da decenni dal sistema
di regole in cui vive.
Le scuole, in
questi giorni, hanno certificato le competenze di fine
biennio degli studenti della secondaria superiore [D.M.
9/2010]; adempimento che mostra il loro perseverare
nell’errore di sempre: i Piani dell’Offerta Formativa non
formulano ipotesi, non sviluppano strategie unitarie per la
loro promozione [legge 53/2003].
La certificazione è un atto meramente formale, ininfluente
rispetto alla “progettazione e realizzazione di interventi
di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo
della persona umana” [DPR 275/99].
I documenti di programmazione dell’attività delle scuole
prefigurano situazioni parcellizzate, saldamente ancorate
alla trasmissione delle conoscenze delle singole discipline:
il paragrafo “valutazione” dei POF, che enuncia i criteri
adottati per rilevare gli scostamenti tra obiettivi
programmati e risultati conseguiti, non lascia spazi
interpretativi.
Se ne trascrivono alcuni, rappresentativi dell’universo
delle scuole italiane:
Liceo classico statale Umberto I° - Palermo
I seguenti criteri di valutazione vengono assunti dai
singoli consigli di classe e dai docenti perché procedano in
modo obiettivo ed uniforme alla valutazione dell'allievo.
Essi fanno riferimento orientativo alle coordinate delle
seguenti categorie cognitive:
1) conoscere;
2) comprendere;
3) analizzare;
4) fare inferenze;
5) sintetizzare;
6) valutare.
Inglobano anche aspetti del comportamento acquisiti in forma
stabile, come:
1) l'acquisizione di un ruolo consapevole;
2) la partecipazione al dialogo educativo;
3) la frequenza;
4) la produzione di lavori autonomi.
Liceo scientifico statale Nomentano - Roma
1. in presenza di carenze più o meno gravi in più di tre
discipline, verrà dichiarata l’impossibilità che l’alunno
frequenti la classe successiva con profitto e la decisione
di non ammissione;
2. in caso di valutazioni di insufficienza da una a tre
discipline, il Consiglio di classe per deliberare
l’eventuale “sospensione di giudizio” nello scrutinio di
giugno, offrendo allo studente la possibilità di recuperare
durante la pausa estiva grazie alle attività di sostegno
offerte dalla scuola e allo studio individuale, dovrà
considerare:
a) l’entità e la diffusione delle carenze nella
preparazione
b) se l’alunno possieda le necessarie capacità di recupero
e la volontà di impegnarsi
c) se sia avvenuto il recupero di eventuali lacune
pregresse
d) che la disciplina insufficiente non sia stata portata a
sufficienza tramite voto di Consiglio di classe nello
scrutinio finale dell’anno precedente
La prova di verifica finale e l’analisi dell’intero percorso
curricolare dell’anno scolastico consentirà, come previsto
dalla normativa, al Consiglio di classe di chiudere lo
scrutinio, valutando definitivamente la preparazione dello
studente, con ammissione o non ammissione all’anno
successivo.
Se nello scrutinio finale (giugno e/o settembre) il
Consiglio di classe decide di aiutare lo studente (max. in 1
disciplina a giugno e in 1 disciplina a settembre) portando
a sufficienza una valutazione di non piena sufficienza
Istituto Tecnico Industriale Satale "C. GRASSI" - Torino
LINEE DI AZIONE PER LA VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO DEGLI
ALUNNI
I criteri di valutazione da adottare per le valutazioni
dell’apprendimento degli alunni in sede di scrutinio finale
sono definiti dal Collegio Docenti con la delibera che
segue:
“ Nella valutazione finale è necessario tenere conto :
- del livello di apprendimento dei contenuti ( con
particolare attenzione agli obiettivi
minimi prefissati)
- del percorso di apprendimento e quindi se si è avuto nel
corso dell’anno un
miglioramento, oppure un rendimento statico o, peggio,
decrescente
- del livello di impegno personale nello studio a casa.
La valutazione complessiva del Consiglio di Classe non deve
essere una semplice
valutazione sommativa, ma deve tener conto di tutte le
informazioni che possono
contribuire alla formulazione di un giudizio sullo studente;
in particolare è opportuno
valutare:
- il giudizio acquisito nelle diverse discipline, sulla base
dei criteri di cui prima
- il livello di partecipazione ad eventuali corsi di
recupero e/o sostegno in termini di
risultati finali e di comportamento durante il corso
- la presenza nell’allievo di particolari attitudini verso
un’area culturale o una
disciplina
- l’atteggiamento complessivo dello studente nei confronti
sia dei compagni, sia del
personale tutto della scuola, ai fini della valutazione
della condotta.
ITCS Rosa Luxemburg - Bologna
VALUTAZIONE
DISCIPLINARE
Voto1-2:
l’allievo non ha offerto la possibilità di valutazione, non
ci sono elementi valutabili e non fornisce informazioni
sull’argomento proposto (es. consegna il compito in bianco)
Voto 3:
l’allievo non coglie il significato delle richieste e non le
pone in relazione con
le conoscenze che dovrebbe aver acquisito
Voto 4:
l’allievo ha lacune nei contenuti disciplinari,
l’applicazione è confusa,
frammentaria e le competenze linguistiche risultano limitate
Voto 5 l’allievo applica le conoscenze in modo parziale e
non del tutto corretto. Organizza con incertezza i contenuti
solo se guidato
Voto 6:
l’allievo sa cogliere le richieste essenziali, le risposte
fornite sono poco approfondite, ma coerenti facendo anche
affidamento alle proprie capacità
mnemoniche
Voto 7:
l’allievo dimostra conoscenze chiare e corrette,
approfondite solo per situazioni già note,acquisite anche
con lo studio personale
Voto 8:
l’allievo possiede conoscenze chiare e sostanzialmente
complete dei contenuti disciplinari che applica in maniera
coerente alle richieste
Voto 9-10:
l’allievo possiede una conoscenza precisa e articolata dei
contenuti che sa rielaborare in maniera autonoma.
VALUTAZIONE
FINALE
Ogni proposta di voto deve tener conto:
1 .Esiti di un congruo numero di prove
2. Impegno, interesse, partecipazione e progressione degli
apprendimenti
3. Valutazioni espresse in sede di scrutinio intermedio
4. Esiti delle verifiche relative alle attività di sostegno
e/o recupero, che, se
migliorative, sostituiscono il p.3
Istituto Professionale “S. de Sandrinelli” - Trieste
Il Consiglio di Classe dovrà tenere conto:
1. della possibilità dell’alunno di raggiungere gli
obiettivi formativi e di contenuto propri
delle discipline interessate, nell’anno scolastico
successivo;
2. della possibilità di seguire proficuamente il programma
di studi di detto anno
scolastico. in particolare tali alunni sono valutati sulla
base delle attitudini ad organizzare il proprio studio in
maniera autonoma o guidata, ma coerente con le linee di
programmazione indicate dai docenti.
3. per gli studenti di tutte le classi, ai fini della
valutazione finale di ciascuno studente,
è richiesta la frequenza di almeno i tre quarti dell’orario
annuale. il mancato conseguimento del limite minimo di
frequenza può comportare l’esclusione dallo scrutinio finale
e la non ammissione all’esame di stato.
Il Consiglio di Classe – in coerenza con gli obiettivi
didattici e formativi stabiliti in sede di programmazione –
prima dell’approvazione dei voti, considererà i seguenti
parametri valutativi per l’ammissione alla classe successiva
degli studenti con una o più insufficienze:
a) il miglioramento conseguito, rilevando e valutando la
differenza tra il livello di
partenza e il livello finale;
b) i risultati conseguiti nelle attività di recupero
disciplinare organizzate dalla scuola
c) il curriculum scolastico, con particolare riferimento ai
debiti formativi; infatti, il
mancato recupero del debito formativo, inciderà
negativamente sulla valutazione
complessiva dello studente;
d) l’impegno e la partecipazione nello studio, l’attività
svolta in sede di stage aziendale
e nell’area di progetto – dove prevista - la frequenza e
il comportamento.
Dare concretezza al programma di governo
Le
intenzionalità del ministro potranno essere realizzate solo
se gli operatori scolastici disporranno di un lessico
condiviso e se ci saranno chiari e univoci indirizzi per la
progettazione di percorsi atti a promuovere le competenze
degli studenti.
Il mondo della scuola riempie di significato le “parole
chiave” scegliendo arbitrariamente il contesto di
riferimento. Le teorie pedagogiche o il parlato familiare ne
sono un esempio.
Qual è il contenuto di “educazione”?
Anche i regolamenti di riordino, elaborati dal Miur nel
2010, sono viziati dallo stesso errore: hanno come
riferimento dichiarato le raccomandazioni del Parlamento
Europeo.
La legge dello Stato è
l’ambito di definizione dei termini/concetti
dell’Istituzione Scuola: dall’analisi dei testo deve
derivare il loro significato [CFR in rete “On.
Ministro Maria Chiara Carrozza, non dimentichi d’esser donna
di scienza”].
La seconda condizione per il successo del programma del
ministro Carrozza è legata sia al superamento dalla
confusione organizzativa:
-
Il sistema
informativo è labirintico sia per la struttura, sia per
la ridondanza dei messaggi. Si pensi ad esempio
all’Invalsi, tipico organo di staff del Miur
[consulenza] che è stato collocato in linea
[sovraordinato alle scuole] [CFR in rete “Coraggio!
Organizziamo le scuole”];
-
La funzione
del dirigente scolastico è configurata in dispregio
della legge [CFR in rete “Quale
formazione per il dirigente scolastico?”]
sia
all’assunzione della progettualità come architrave del
servizio:
-
Le
indicazione ministeriali dei regolamenti di riordino
sono astratte, generali e poco vincolanti: non hanno
capitalizzato le esperienze giacenti negli archivi del
Miur [CFR in rete “La
promozione delle competenze”];
-
La funzione
docente non contempla il lavoro d’équipe [CFR in rete “La
professionalità dei docenti: un campo inesplorato”];
-
Le
metodologie di sviluppo dei progetti non sono
praticate [CFR in rete “Insegnare
matematica dopo il riordino”].
Enrico
Maranzana
zanarico@yahoo.it
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