Università, “bonus” n. chiuso: di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola 1.6.2013 La novità si evince dai criteri di valutazione pubblicati dal Miur: il voto conseguito alla maturità, almeno 80/100, sarà ponderato con quelli della singola sede dell’a.s. precedente. Protestano gli studenti: così si discriminano i candidati non solo di città diverse, ma anche di istituti della stessa città. Chiesto l’avvio di un tavolo di discussione. Ma luglio è dietro l’angolo. Il Miur ha finalmente reso pubblici i criteri di valutazione riguardanti il “bonus maturità”, introdotto negli ultimi giorni di gestione dell’ex Ministro Profumo, il 24 aprile scorso attraverso apposito decreto ministeriale, che avrà un’incidenza notevole sul punteggio finale da assegnare ai candidati ai corsi di laurea a numero chiuso. Il bonus, dai 4 ai 10 punti, come già si sapeva verrà assegnato, in proporzione, solo a coloro che hanno concluso le superiori con un voto che va da 80 a 100 centesimi. Ma la novità dell’ultima ora è che il voto di diploma va ponderato anche rispetto alla media dei voti conseguiti nello stesso istituto scolastico nell’anno scolastico precedente e non nell’anno in cui si è conseguito il diploma. Quindi in questa prima selezione varranno quelli del 2011/12. Secondo Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Udu, si tratta di una notizia tutt’altro che positiva, perché “confrontando il calcolo dei percentili nella tabella pubblicata dal Ministero, si notano subito le disparità non solo tra città diverse, ma anche tra istituti della stessa città. Queste discriminazioni, sommate all’anticipo dei test a luglio e al sempre ostico sistema di risposte a crocette, scoraggiano sempre più gli studenti e impediscono loro di accedere alla facoltà scelta”. L’Udu coglie l’occasione per ribadire la richiesta al ministro Carrozza di un tavolo di discussione “per superare questo sistema iniquo di selezione aprioristica affinchè si possa garantire realmente il diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione”. Anche per Daniele Lanni, portavoce della Rete degli Studenti medi, il regolamento del Miur è da rivedere attraverso un confronto con i rappresentanti degli studenti: “l'esame di Stato già di per sè ha tantissimi problemi, e spesso e volentieri non riesce minimamente a valutare correttamente gli studenti per quel che vale il loro percorso di studi. Dare una ulteriore importanza al voto di maturità rende questa ingiustizia ancora più grande, e stabilisce delle nuove barriere al mondo della conoscenza, che già non è un mondo aperto a tutti”. Luglio è però vicino. È davvero difficile che le modifiche possano essere accolte ed attuate prima di questa nuova tornata selettiva. Già l’avvio del confronto, però, sarebbe una buona notizia. |