Gli studenti contro da Tuttoscuola, 3.6.2013 Il ministro Fioroni, nella sua legge di revisione degli esami di Stato (n. 1/2007), aveva provato, senza successo, ad introdurre “una quota del punteggio degli esami di ammissione ai corsi universitari” da assegnare “agli studenti che abbiano conseguito risultati scolastici di particolare valore, nell'ultimo triennio e nell'esame di Stato”. Il ministro Gelmini aveva ereditato quell’impegno senza riuscire a trovare l’intesa con la CRUI (Conferenza dei Rettori), mentre Profumo ha risolto la questione, anche se fuori tempo massimo, emanando il Decreto Ministeriale 24 aprile 2013 n. 334 con il quale ha previsto un bonus maturità da valere per l’accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso. Contro quel decreto che, tra l’altro, anticipa le prove di ammissione a luglio, subito dopo l’esame di maturità, ha preso posizione la Rete degli studenti. I criteri di valutazione riguardanti il "bonus maturità" previsto dall'ex ministro Profumo incideranno pesantemente sul punteggio finale del test: è la critica dell'Unione degli universitari e della Rete degli studenti, che chiedono l'apertura di un tavolo di discussione tra il ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza e gli studenti per bloccare il decreto. “Non soltanto serve un voto dall'80 al 100 centesimi per avere dai 4 ai 10 punti, ma inoltre va equiparato il voto di diploma alla media dei voti presi nello stesso istituto scolastico nell'anno accademico 2011/2012 e non nell'anno in cui si è conseguito il diploma - dice il coordinatore nazionale dell'Udu - confrontando il calcolo dei percentili nella tabella pubblicata dal Ministero, si notano subito le disparità non solo tra città diverse, ma anche tra istituti della stessa città. Queste discriminazioni, sommate all'anticipo dei test a luglio e al sempre ostico sistema di risposte a crocette, scoraggiano sempre più gli studenti e impediscono loro di accedere alla facoltà scelta”. |