Bonus Maturità, rischio ricorsi.
Il ministro verso il colpo di spugna

GLI ESPERTI del ministero dell’Istruzione sono già al lavoro. Ci saranno valutazioni tecniche approfondite perché l’intento del ministro Maria Chiara Carrozza è chiarissimo: il «bonus» Maturità va rivisto, per non ingenerare un altro bailamme di ricorsi, controricorsi e vie legali che già gravano non poco il dicastero di ....

di Silvia Mastrantonio, Quotidiano.net 5.6.2013

ROMA
GLI ESPERTI del ministero dell’Istruzione sono già al lavoro. Ci saranno valutazioni tecniche approfondite perché l’intento del ministro Maria Chiara Carrozza è chiarissimo: il «bonus» Maturità va rivisto, per non ingenerare un altro bailamme di ricorsi, controricorsi e vie legali che già gravano non poco il dicastero di viale Trastevere. E come lei la pensano molti degli attori protagonisti della scuola, dagli alunni agli insegnanti, ai presidi, ai rettori. Ufficialmente all’Istruzione si parla di «intervento di semplificazione» ma non si nasconde il forte disappunto che potrebbe sfociare anche nell’abolizione, per quest’anno, del meccanismo. I tempi, comunque, sono strettissimi. Meno di due mesi per risolvere il problema «ereditato» non tanto dal predecessore Profumo, quanto dall’ex ex Giuseppe Fioroni che, nel 2007, programmò il sistema ispirato dal concetto che, anche nei test, debba avere un peso il percorso scolastico del candidato. Impostazione condivisa nella teoria ma resa, nella pratica, quanto mai farraginosa. «Ho ereditato il provvedimento e sto cercando di capire. Sto ricevendo moltissimi appelli e lettere di giovani su questo tema, la cui normativa deve essere semplificata, altrimenti ci esponiamo a discussioni», ha detto il ministro.

IL MECCANISMO, così come è stato pensato, prevede che il test di ingresso universitario valga un massimo di 90 punti. Altri punti, da 4 a 10, possono arrivare dal voto di maturità. Per accedere al bonus occorre avere conseguito un voto pari o superiore a 80/100. Ma non basta il voto assoluto, questo va rapportato alla distribuzione in percentili dei voti ottenuti dagli studenti che hanno conseguito la maturità nella stessa scuola nell’anno scolastico 2011/2012. I percentili, inutile dirlo, generano molta confusione perché, alla fine, i punteggi variano notevolmente sulla base dei voti guadagnati dai maturati nel precedente anno scolastico. Non si tratta di un calcolo facile e, soprattutto, è in grado di provocare molte disparità. Per questo motivo la Lega ha sollecitato il ministro a decidere, per quest’anno, di fare senza il bonus. Anche il rettore della Sapienza di Roma, Luigi Frati, è intervenuto per chiedere «una pausa di riflessione» ed evitare di essere travolti «dai ricorsi giudiziari».

«L’ANTICIPO delle prove, in assenza di adeguata informazione, ha fatto sì che vi sia una insufficienza di domande». Significa che, in attesa di capire quali siano i reali parametri con cui confrontarsi, molti maturandi non hanno neanche fatto domanda di partecipazione ai test di ingresso universitari.