I dirigenti scolastici non possono
di R.P. La Tecnica della Scuola 15.6.2013 Lo sottolinea una nota dell'USR della Puglia richiamandosi all'articolo 12 del decreto l.vo 39/2013. Secondo l'Anp una simile interpretazione metterebbe in discussione il diritto costituzionalmente garantito a tutti di esercitare l'elettorato passivo. La “grana” scoppia in Puglia, ma è già un caso nazionale: con una nota di qualche giorno fa l’USR ha comunicato a tutti i dirigenti scolastici della regione che, con l’entrata in vigore del decreto legislativo 39/2013, gli incarichi dirigenziali sarebbero del tutto incompatibili con cariche elettive all’interno dei consigli e delle giunte comunali, provinciali e regionali. L’ANP ha già scritto ai ministri dell’Istruzione Carrozza e della Funzione pubblica Gianpiero D’Alia. Secondo il sindacato di Giorgio Rembado, però, l’interpretazione dell’Usr della Puglia sarebbe del tutto infondata in quanto dal contesto della norma si potrebbe desumere che gli incarichi dirigenziali colpiti da incompatibilità siano quelli conferiti da Regioni, Province e Comuni. Ne sarebbero quindi esclusi i dirigenti delle scuole anche se l’ANP ammette che “il testo del decreto è obiettivamente ambiguo e si presta ad interpretazioni contraddittorie”. Il direttore generale della Puglia ha calcato anche un po’ la mano, intimando ai dirigenti di cessare immediatamente dalle cariche elettive eventualmente ricoperte e ventilando l’adozione di provvedimenti disciplinari e la denuncia al Responsabile anticorruzione. Secondo l’ANP una interpretazione restrittiva della norma potrebbe incidere su diritto costituzionalmente garantito, quale quello all’elettorato passivo, diritto che “verrebbe ad essere negato ad un’intera categoria professionale, a priori ed indipendentemente da qualunque comportamento specifico e da qualunque situazione concreta di conflitto di interessi”. Adesso la parola passa al Governo che dovrà intervenire e fornire una interpretazione autentica della norma. |