I compiti estivi del ministro Carrozza Muri che cadono a pezzi, la vergogna delle scuole
Sedie e banchi distrutti, muri bucati. Linkiesta, 18.6.2013 Muri scrostati, sedie sfondate, cortili e bagni inagibili, porte claudicanti. L’unità nazionale di scuole e università italiane si realizza purtroppo anche nell’edilizia fatiscente, quella che ogni giorno accoglie migliaia di studenti di tutte le età. Da Nord a Sud, ecco le foto di tre scuole milanesi, della Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Siena e di due istituti superiori di Messina. Sono tre luoghi presi quasi a caso, un piccolo bignani di quotidianità italiana mentre le lezioni sono terminate e in questi giorni c'è spazio solo per scrutini ed esami. Davvero sull'edilizia scolastica non c'è un nord e un sud del paese: ogni città, ogni paese a tutte le latitudini ha la sue piccole grandi vergogne da raccontare e denunciare. Nel decreto «del fare» appena approvato dal governo Letta vengono stanziati 100 milioni per l'edilizia scolastica; è una goccia nel mare ma speriamo siano l'inizio di un grande piano di ripristino di condizioni dignitose di aule ed edifici dove i nostri ragazzi passano ore decisive della loro formazione. Può un paese civile tenerli inchiodati in strutture del genere? Sinceramente no. E' una delle tante emergenze di questo paese. Secondo il “X Rapporto sicurezza a scuola” di Cittadinanzattiva, solo il 32% degli edifici scolastici monitorati è stato costruito tra il 1974 e il 1990. Più della metà è stato costruito invece prima del 1974. Se a questo aggiungiamo che il 54% del totale delle scuole pubbliche si trova in zone a rischio sismico, il quadro che emerge è preoccupante.
Il rapporto di Cittadinanzattiva monitora anche i distacchi di
intonaco, presenti soprattutto in corridoi, aule e bagni. Non solo:
negli edifici con più di un piano, le scale di sicurezza risultano
assenti, in tutto o in parte, nel 21% dei casi. I corrimano lungo le
scale sono assenti, in tutto o in gran parte, nel 93% delle scuole
che hanno più piani. Gli impianti elettrici, poi, nel 22% dei casi
non sono a norma; nel 39% delle scuole gli spigoli non sono protetti
e in più della metà degli edifici (57%) le finestre sono danneggiate
(nel 49% dei casi le tapparelle sono addirittura assenti). |