Più scuole e meno
cacciabombardieri? di R.P. La Tecnica della Scuola 26.6.2013 Dal proclama lanciato in campagna elettorale al cambio di rotta del 26 giugno: per adesso gli acquisti degli F35 proseguono, poi si vedrà. Parola di Epifani In piena campagna elettorale, poco meno di 6 mesi fa, il PD annunciava: “Tagliamo l’acquisto di cacciabombardieri F35 e di armamento e utilizziamo quelle risorse, insieme ai fondi strutturali europei, per un piano straordinario di investimenti che consenta a Regioni, Province e Comuni di mettere in sicurezza scuole e ospedali, di avviare piani di recupero ambientale e progetti per la mobilità urbana”. Il titolo con cui veniva presentato questo capitolo del programma era inequivocabile: “Scuole e ospedali messi in sicurezza e nuovo lavoro in tutta Italia al posto dei cacciabombardieri". Probabilmente in questi mesi deve essere cambiato qualcosa tanto che gli F35 sono diventati “cosa buona e giusta” anche per il partito di Epifani. Proprio nella giornata del 26 giugno, infatti, la Camera ha votato a larga maggioranza una mozione che, di fatto, sospende solo parzialmente gli acquisti dei cacciabombardieri. In mattinata il PD aveva predisposto una mozione in cui si prevedeva di “non procedere a nessuna fase di acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito”. Poche ore dopo, però, la Camera ha votato un testo diverso per una sola, significativa, parola: “non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito”. La differenza non è da poco perché in tal modo il Governo potrà perfezionale l’acquisto di 3 F35 già “prenotati”, per una spesa di almeno un miliardo di euro (basterebbe una somma di poco superiore per garantire il rinnovo del contratto del comparto scuola). E così, almeno per ora, la scuola dovrà ancora aspettare. |