Buoni programmi
dal
blog di Marco Rossi Doria, 7.6.2013
La settimana scorsa il Ministro Maria Chiara Carrozza ha conferito le
deleghe: a me spetta occuparmi – tra le tante cose - della
scuola di base, dei bisogni educativi speciali, dello status dello
studente, della legalità e del contrasto alla dispersione
scolastica. E di formazione e reclutamento degli insegnanti.
Sono compiti importanti, molti dei quali in continuità con ciò a cui
ho lavorato nello scorso mandato. Cercherò di svolgerli al meglio
nel tempo che ci sarà dato in questo Governo.
Che ha bisogno di uno slancio, mi pare. A partire dalle buone
notizie che ci arrivano dall'Europa: l’Italia esce dalla procedura
di infrazione e questo potrà significare – speriamo presto - qualche
margine d’azione in più per far ripartire gli investimenti in
sviluppo, occupazione ed equità. E’ essenziale che tra queste
priorità ci sia la scuola. Lo ha ribadito anche il Ministro Carrozza
portando alla discussione in Parlamento le
linee guida del suo mandato su scuola, università e ricerca.
Intanto ci sono un paio di buone novità per Napoli: ho incontrato i
lavoratori di
Città
della Scienza, che aspettavano da mesi e mesi gli stipendi.
Abbiamo trovato una prima intesa su tempi certi per effettuare i
pagamenti, a partire da questo mese.
E per la prima volta dopo anni, in Campania aumentano gli organici:
250 posti in più per la scuola di base. Si riuscirà così a coprire
totalmente la domanda di tempo pieno e prolungato.
E’ un segno di sensibilità verso un’area difficile. So bene che le
ristrettezze si sentono anche altrove, ma da qualche parte occorre
cominciare e speriamo presto di poter pensare a un’azione più
estesa.
Diversi casi di cronaca – tra cui la terribile morte di Fabiana in
Calabria - hanno nuovamente portato alla ribalta un tema
delicatissimo. La fragilità dei ragazzi, che arriva a fare e farsi
male. Si richiama - a volte anche a sproposito - il bullismo. E ci
si chiede come sia possibile e cosa poteva, doveva fare la scuola
per evitare tutto questo. Da un lato la scuola è chiamata a svolgere
compiti sempre più estesi, nel campo della socializzazione e della
relazione con l’altro. D’altra parte deve difendere la sua mission
principale: essere un luogo in cui si apprendono conoscenze e
competenze in maniera formalizzata. Anche in questo caso Carrozza ha
fatto un passaggio importante nelle
linee guida presentate alle Camere, sulla domanda complessa e
confusa di educazione a cui le scuole devono rispondere.
Il Miur deve trovare le strade per affrontare la questione insieme
alle scuole, a partire da quanto di buono già si fa, per essere
luogo di costruzione e sperimentazione di relazioni positive, belle,
vere. Serve aprire una discussione, cominciare a porre le giuste
domande senza aver fretta di trovare le risposte. E’ in questo
ambito che vanno inserite tutte le azioni contro l’omofobia, per la
prevenzione della violenza sulle donne e contro ogni odiosa
discriminazione. Ci stiamo interrogando attorno a tutto questo.
Uno
spunto originale viene dai ragazzi del liceo Fermi di Aversa, i
compagni di scuola di
Emanuele. Che mi hanno scritto le loro proposte, che spero di
discutere presto insieme a loro.
E
Cesare Moreno ci propone invece una discussione costituente – a
tratti sanamente provocatoria -da farsi nei più alti luoghi della
Repubblica attorno ai temi educativi.
A me piacerebbe che anche questo spazio diventasse parte di questa
discussione. Come si educa alla relazione. Come comunicare tra
scuole e tra scuole e Ministero quello che si fa in questo ambito, i
risultati, le criticità. Come rispondere alla grande domanda
educativa che ci giunge in forme sempre nuove dai ragazzi e dalle
famiglie.