La crisi? A pagarla sono sanità e scuola,
Tagli massicci agli insegnanti curricolari e di
sostegno, agli assistenti educativi Tina Naccarato da Disabili.com, 4.1.2013 La scuola e la sanità pubblica vengono ormai regolarmente sacrificate in nome del contenimento della spesa. Le cifre dei tagli indicano chiaramente che a pagare la crisi sono proprio le Istituzioni più importanti e, con esse, le esigenze, i bisogni ed i diritti dei cittadini. Un prezzo particolarmente alto è stato riservato agli alunni disabili, che vedono ormai ridotte al lumicino le risorse loro dedicate, non solo nell'assistenza sanitaria ma anche nel supporto all'integrazione scolastica. Così, se un alunno necessita sia dell'insegnante di sostegno che dell'assistente alla comunicazione e/o di base, vive su di sé una forte compromissione del diritto allo studio. Che il numero degli insegnanti negli ultimi anni sia diminuito in maniera significativa è ormai ampiamente documentato. E' rimasto inalterato quello dei docenti di sostegno; ad aumentare, però, sono stati gli allievi disabili e, quindi, le ore di sostegno previste per ciascun allievo sono state ridotte sempre di più. E' diventato allora fondamentale, soprattutto nei casi di disabilità importanti, che essi possano essere seguiti dagli assistenti all'autonomia e alla comunicazione e/o dagli assistenti di base igienico-personali. I tagli, però, ed anche massicci, riguardano anche loro. Il problema era già emerso all'inizio dell'anno scolastico, con le proteste degli assistenti, delle famiglie e delle associazioni e ad oggi, purtroppo, persiste, nonostante le rassicurazioni delle amministrazioni e la sentenza del Tar della Sardegna, che ha condannato la Provincia di Cagliari ad assicurare le ore di assistenza educativa, sottolineando che essa costituisce un diritto fondamentale che va assicurato.
A Sassari le
famiglie continuano a denunciare i tagli sia all'assistenza
educativa che di base in tutta la provincia, nel silenzio generale
delle amministrazioni. All'Istituto d'Arte ad esempio, a fronte
della richiesta di 124 ore di assistenza educativa e 242 ore di
assistenza di base, la Provincia ha risposto rispettivamente con 30
e 150 ore. Questo ha costretto i referenti dell'assistenza a
privilegiare alcuni ragazzi, non potendo garantire livelli di
ausilio per tutti. È imbarazzante ed umiliante vedersi
mandare via dall'istituto perché manca l'assistenza,
scrivono le famiglie. |