Per la scuola un mese di stop and go Verso un febbraio difficile: il ministero organizza il nuovo “concorsone” per insegnanti nei giorni di Carnevale. E molti istituti saranno sede di seggio per le elezioni Maria Teresa Martinengo La Stampa, 13.1.2013
TORINO
Dopo la preselezione del 17 e 18 dicembre, che ha ammesso «in tempo
reale» allo step successivo circa cinquemila docenti, il Miur ha
calendarizzato due giorni fa a livello nazionale gli scritti. Nei
primi due giorni, quelli in cui in Piemonte quasi tutte le scuole
saranno prive di studenti e insegnanti, sono previste le prove di
due scaglioni particolarmente numerosi: i docenti di scuola
dell’infanzia e scuola primaria. A Torino - le prove si svolgono
soltanto nel capoluogo di regione - dovranno essere esaminati
rispettivamente 1193 e 1559 insegnanti. Che faranno,
inevitabilmente, riaprire una parte delle scuole.
«Abbiamo segnalato al Ministero che in Piemonte abbiamo le vacanze
di Carnevale - spiega il direttore reggente dell’Ufficio Scolastico
Regionale, Silvana Di Costanzo - ma ci è stato risposto che
purtroppo non è possibile variare il calendario. Le prove sono
nazionali e devono essere concluse prima delle elezioni». Chi
conosce l’organizzazione, le regole - scritte e non - e le
consuetudini del mondo della scuola sa che il problema non è di poco
conto. «Dovremo precettare docenti perché i comitati di vigilanza
sono indispensabili. Le norme comunque lo prevedono», prosegue la
dottoressa Di Costanzo. «Cercheremo soluzioni per dare il minor
disagio possibile, il mio staff sta lavorando a questo. Sappiamo che
dovremo occupare tre istituti per le prove della scuola
dell’infanzia e quattro per la primaria. Cercheremo di usare i
corridoi, come si fa durante la Maturità, invece delle aule, in modo
da ridurre il numero dei gruppi di vigilanza».
Un’altra giornata «di
affollamento» sarà il 18, quella della prova comune di italiano per
le classi di concorso
A043 e A050, oltre un migliaio con bis nel pomeriggio con matematica
per le classi A047 e A049. «Abbiamo l’obbligo di fare tutto a
Torino, ma non è più necessario avere a disposizione - prosegue il
direttore - un computer per candidato: si userà la carta. Ci sarà,
quindi, una turnazione delle scuole che dovranno sospendere le
lezioni. Chi ha lasciato a casa gli studenti per le preselezioni,
non lo farà questa volta». Ma per i dirigenti, è soprattutto l’idea di precettare gli insegnanti nei giorni di Carnevale a preoccupare. Tommaso De Luca, presidente dell’Asapi, l’associazione delle scuole autonome del Piemonte è esplicito: «I docenti sarebbero “a disposizione” anche a Natale, ma tutti sanno che è una faccenda complicata far rientrare qualcuno. Già in occasione della preselezione del concorso, i Cobas hanno preso posizione sostenendo che durante la sospensione delle lezioni se l’attività per cui si chiede il rientro non è inserita nel piano dell’offerta formativa, i docenti non possono essere precettati. È vero che c’è una norma che riguarda i pubblici concorsi, ma non sarà facile. Forse, si dovrebbe ipotizzare un incentivo. Ma se penso che per le spese della preselezione sono arrivati mille euro per tutte le scuole della città...». I docenti contano su un monte ferie di 36 giorni. «Sull’orario di servizio nessuno ha mai fatto chiarezza. Alla fine - conclude De Luca - saremo noi dirigenti a dover provvedere la sorveglianza. Come sceglieremo?». |