Riorganizzazione delle classi di concorso, da Tuttoscuola, 18.1.2013 Nuove classi di concorso solo per i nuovi insegnanti. Sarebbe questo l'orientamento del ministero dell'Istruzione secondo quanto riferito dai sindacati al termine di un incontro svoltosi ieri a viale Trastevere. Il confronto è stato aggiornato al 28 gennaio, data per la quale il ministero si è impegnato a predisporre una bozza di decreto in materia da sottoporre alle organizzazioni sindacali. La Uil scuola - sottolinea lo stesso sindacato - ha di nuovo posto la questione della ricaduta sul personale della riorganizzazione delle classi di concorso, sia sul personale di ruolo che sul personale a tempo determinato. Due, in particolare, sono gli aspetti evidenziati: la gradualità del passaggio dall'ordinamento vigente al nuovo e la necessità di non alimentare la formazione di nuovo precariato. Il Miur, accogliendo le proposte dei sindacati, ha prospettato la possibilità - riferisce la Uil scuola - che la nuova impostazione delle classi di concorso abbia effetti ai soli fini del reclutamento legato ai futuri concorsi ordinari, lasciando inalterato il reclutamento legato alle graduatorie a esaurimento. In prospettiva, inoltre, la riorganizzazione avrà effetti anche sul personale attualmente non inserito nelle graduatorie a esaurimento ma i cui titoli mantengono validità ai fini della partecipazione alle procedure abilitanti. Nel corso dell'incontro il Capo Dipartimento ha informato i sindacati che, dopo il parere favorevole del Consiglio di Stato, oggi il testo del decreto sarà inviato alle commissioni parlamentari di Camera e Senato per il parere di competenza (“ad avviso del Capo Dipartimento i corsi potrebbero partire già dalla prossima primavera”). Infine, il ministero ha comunicato che, a livello organizzativo, saranno date disposizioni affinché i titolari di contratto a tempo determinato impegnati nei Tfa (Tirocini formativi attivi) ordinari possano conciliare la frequenza degli stessi con l'insegnamento. Sulla riorganizzazione delle classi di concorso, intanto si registra la netta opposizione della Gilda degli Insegnanti, che chiede un rinvio del provvedimento, per non “svilire la professionalità dei docenti” e “abbassare la qualità della scuola italiana e i requisiti professionali richiesti agli insegnanti”. |