Iscrizioni online/1. da TuttoscuolaNews, n. 567 7.1.2013 Da quest’anno, le iscrizioni a scuola saranno fatte via computer, come previsto dalla spending review per tutti gli alunni delle prime classi di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado: più di un milione e mezzo di studenti e relative famiglie. Ci sarà tempo dal 21 gennaio al 28 febbraio per familiarizzarsi con la nuova procedura, che un po’ singolarmente - non si capisce la logica - non riguarderà le scuole dell'infanzia, i corsi per l’istruzione degli adulti e le scuole paritarie. Come è noto la ratio della spending review è quella di risparmiare dematerializzando, sostituendo milioni di moduli di iscrizione, pagelle e registri con file: non solo meno costosi ma utilizzabili per varie funzioni, come l’informazione ai genitori, in tempi rapidi. Non sono mancate le obiezioni, centrate soprattutto su tre punti: l’inadeguatezza delle attrezzature tecnologiche delle scuole, il rischio di un aumento del digital divide tra famiglie ‘tecnologizzate’ e non, e l’inaridirsi del rapporto tra la scuola e le famiglie. Ora, delle tre obiezioni le prime due, pur da non sottovalutare, ci sembrano meno rilevanti della terza: quasi tutte le scuole, a partire da quelle del Sud, destinatarie di fondi comunitari ad hoc, utilizzano quotidianamente la rete internet e l’intranet del Miur, mentre è noto che il digital divide riguarda sempre meno i giovani. Maggiore fondamento può avere invece il timore che la già scarsa partecipazione dei genitori alla vita della scuola possa ulteriormente affievolirsi se il contatto con gli insegnanti sarà sostituito da flussi informativi sempre più dettagliati e frequenti. Sarebbe opportuno che il Miur chiarisse che la procedura telematica non autorizza le scuole (ove mai ci pensassero) ad eliminare le attività di orientamento e presentazione (open day ed altre importanti iniziative), così come non dovrebbe far ritenere alle famiglie di essere dispensate dal visitare più istituti scolastici, conoscendo personalmente i loro attori, per individuare quello più adatto ai propri figli. Del resto la dematerializzazione è un fenomeno irreversibile e pervasivo, che toccherà sempre di più, al di là della sfera amministrativa e delle relazioni scuola-famiglia, lo stesso modo di insegnare e apprendere. Sono le modalità d’uso che devono essere in qualche modo indirizzate con buon senso. Le questioni di fondo connesse alla scuola digitale ci paiono caso mai quella della formazione iniziale e dell’aggiornamento dei docenti in servizio e quella, ad essa collegata, di un rinnovato modello didattico e dei luoghi di apprendimento che utilizzi al meglio le grandi potenzialità formative delle tecnologie, dall’e-learning individualizzato all’apprendimento cooperativo. E una più stretta collaborazione tra insegnanti e genitori è auspicabile a prescindere dalla modalità cartacea o elettronica di iscrizione. |