Gb, all’università sempre meno
maschi bianchi della classe operaia

di A.G. La Tecnica della Scuola, 3.1.2013

Secondo i dati ufficiali sarebbero circa 54mila gli iscritti in meno rispetto allo scorso anno. Il governo corre ai ripari e li colloca tra le comunità e le “etnie” svantaggiate: così potranno usufruire delle agevolazioni sulle tasse d’iscrizione e di frequenza.

Se negli Stati Uniti non mancano le situazione di disagio per gli studenti bianchi, con casi addirittura di razzismo al contrario, dall’Inghilterra arrivano notizie di carenze di iscrizioni all'università di giovani maschi inglesi. Con il governo britannico che subito corre ai ripari. Gli ultimi dati ufficiali riportano, infatti, che ci sono circa 54mila mila studenti maschi in meno rispetto allo scorso anno: il dato non è da poco (-13%), perché è di quattro volte superiore al calo delle iscrizioni femminili.

E così il ministro dell'Università, David Willetts, per fermare "questo trend decennale negativo" e ristabilire anche un equilibrio di genere, ha deciso di inserire i maschi bianchi della classe operaia tra le categorie che beneficiano di particolari agevolazioni (sulle tasse d’iscrizione e di frequenza accademica) come altre comunità svantaggiate e minoranze etniche.

Secondo il ministro, l`Office for Fair Access, l'agenzia britannica per il giusto accesso all'università, che "garantisce la condizione di parità dei candidati di una vasta gamma di gruppi svantaggiati, deve prendere in considerazione anche i giovani bianchi della classe operaia".

Nel caso in cui le università dovessero rifiutare la proposta del governo, il ministro ha già fatto capire che la richiesta di un aumento della tassa di iscrizione a 6mila sterline all'anno potrebbe essere respinta.