Scherzo di Carnevale? Il Ministero decide di far svolgere le prime prove scritte del concorso a cattedre anche nei giorni nei quali otto Regioni hanno deciso la sospensione delle attività didattiche. di Franco Labella l'Unità, 19.1.2013 Siamo decisamente un Paese strano. Con una naturale propensione a predicare bene e a razzolare male, a partire dai massimi livelli dell’Amministrazione per arrivare fino agli organi periferici. Tutto ciò dopo esserci sciacquati la bocca con la Costituzione ed i principi costituzionali. La vicenda del concorsone è l’ennesima riprova della premessa. Da anni i calendari scolastici sono di competenza delle singole Regioni e non più dell’Amministrazione centrale. Accade, perciò, che anche quest’anno alcune Regioni abbiano deciso la sospensione delle attività didattiche per il martedì grasso 12 febbraio. Giusto o sbagliato che sia (la discussione oggi non può essere su questo) il dato è acquisito da ben prima che fosse bandito il concorso a cattedra. L’art. 5 della Costituzione fa del decentramento un principio essenziale nell’ambito della dimensione unitaria dello Stato. Ora cosa accade?
Che il Ministero decida di far svolgere le prime prove scritte del
concorsone anche nei giorni nei quali ben otto Regioni hanno deciso
la sospensione delle attività didattiche. Sono le lezioni ad esser sospese ed in occasione della sospensione delle lezioni i docenti sono esonerati dall’andare a scuola.
Per cui le aule ci sono, basta mandarci il personale degli USR a fare
la sorveglianza. Ecco, avevano ragione Brunetta e pure Monti: i docenti sono fannulloni e pure conservatori. Alt. Fermatevi. Se io assumo un fornaio e decido di chiudere il forno quel giorno, mando il fornaio a fare il barista? Se il dirigente d’azienda l’ho assunto come manager gli posso proporre, anche solo per un giorno, di prendere il posto dell’usciere? Se ad un preside chiedessero anche se per una volta di svolgere il ruolo di assistente amministrativo accetterebbe senza esitazioni? Se le risposte sono un “no” secco ed invariabile perché se le lezioni sono sospese ed io sono un docente, perché dovrei essere tenuto ad una prestazione lavorativa diversa da quella per cui sono stato assunto? Perché ai concorsi per assumere un farmacista, a fare la sorveglianza ci mandano i farmacisti? E già perché la storia della sospensione delle lezioni a Carnevale si intreccia con i superiori interessi dello Stato. nsomma i docenti fannulloni, ancora una volta, devono trasformarsi in gratuiti salvatori della Patria. Infatti si ipotizza che, nonostante la sospensione delle lezioni, sia possibile chiedere ai docenti non solo di recarsi a scuola ma anche di svolgere una attività che non rientra tra quelle connesse al loro status giuridico. Fare la sorveglianza alle prove di concorso. Fosse solo questo rientreremmo nella “normalità.” Stavolta, però, si sta andando ben oltre. Perché la reggente dell’USR Piemonte ha ipotizzato, in una intervista, un provvedimento di precettazione dei docenti. La precettazione è una misura eccezionale prevista nell’ambito della regolamentazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Se ne ipotizza un uso al di fuori di tale contesto. Si ipotizza, cioè, la possibilità di obbligare dei lavoratori, non in sciopero ma esonerati per legge (art 1256 c.c.) dal prestare attività lavorativa, a svolgere una prestazione non rientrante in quelle contrattuali e pure a titolo gratuito. Possibile che nessuno si renda conto dell’enormità di questa situazione? Possibile che non ci sia non dico il solito Ichino ma un giuslavorista anche meno presenzialista che faccia notare la stranezza? Possibile che non ci sia modo di ricondurre al buonsenso un’Amministrazione disattenta perfino alle decisioni delle Regioni, e spingerla a decidere un rinvio delle prove? Del resto che il MIUR sia disattento è dimostrato anche dal fatto che non ha tenuto conto di due o tre cosette che provo ad elencare. Primo: visto che a febbraio le scuole chiuderanno già per le elezioni, c’era bisogno, in un momento cruciale dell’anno scolastico, di far chiudere per una ulteriore settimana, sia pure non tutte, ma molte scuole per il concorso? Secondo: nessuna norma prevede per i docenti l’obbligo di prestare servizio come sorveglianti per il concorso. Terzo: come se non bastasse posso imporre quest’”obbligo” addirittura in giorni in cui i docenti sono esonerati dalla legge dal prestare servizio? Ci fosse un incentivo economico magari uno potrebbe pure accettare, su base di adesione volontaria, di svolgere un compito non previsto. Ma se al tranviere che lavora a Natale viene corrisposta una indennità di lavoro festivo, il docente deve svolgere, gratis e pure obbligatoriamente, un lavoro che non gli compete in un giorno in cui non deve lavorare? Siamo alle solite Calimero, diceva una vecchia pubblicità degli anni Sessanta. Con una aggravante. Che nell’agenda Monti, il leader dello schieramento per cui lo stesso Profumo correrà alle elezioni, si parla di “rimotivare i docenti e riconoscere il loro ruolo anche da un punto di vista economico” Con la precettazione? Finisce che bisognerà essere revisionisti e rivalutare perfino il vilipeso Brunetta… Scherzo, ovviamente, visto che siamo a Carnevale per tutti ma non per il MIUR e Profumo.
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