L'Agenda Monti per tutte le stagioni. di Vincenzo Pascuzzi, 13.1.2013 Riguardo agli insegnanti, leggiamo nella ben nota "Agenda Monti" del 23 dic. 2012, con la quale lo stesso Mario Monti è "salito" in politica e sceso (o ruzzolato) mediocremente nella competizione elettorale, la frase seguente: "Gli insegnanti devono essere rimotivati e il loro contributo riconosciuto, investendo sulla qualità". Espressione che dice - anzi promette - tutto e niente, perché confortante, rassicurante ma generica e indefinita. Poteva anche dire - Monti - "ci penseremo poi noi, per quello che possiamo o potremo; voi state tranquilli, fidatevi e intanto votateci a occhi chiusi".
Ma qualche considerazione sulla promessa montiana agli insegnanti -
per quanto eterea e immateriale - si può ugualmente fare. E' chiaro che il candidato-presidente Mario Monti si rivolge ai docenti come suoi possibili elettori e non alla scuola nel suo complesso: questa - come tale - non vota. Ma invece è proprio da tutta la scuola che bisogna partire per riconsiderarla e per poter rimotivare davvero gli insegnanti. Se, per ipotesi fantastica e irrealistica, fosse possibile raddoppiare gli stipendi dei professori (l'idea fu di Piero Citati e risale a sei anni fa, al 2007), la rimotivazione sarebbe robusta, ma solo parziale ed effimera. Infatti nella scuola permarrebbero irrisolte importanti questioni, quali: le classi-pollaio con 30 e più alunni, il precariato storico endemico e di dimensioni patologiche, i concorsoni affollatissimi e lenti, le bocciature e le ripetenze in eccesso, le promozioni non del tutto meritate, la spaventosa dispersione scolastica e universitaria, i corsi di recupero solo nominali, l'eccesso di burocrazia (sia addetti che adempimenti richiesti), le strutture non a norma, la carenza di attrezzature laboratoriali e altre, gli errori di orientamento nelle scelte scolastiche e universitarie, .... . Per non parlare dell'immagine degli insegnanti scientemente massacrata e umiliata, in cinque anni di linciaggio professionale e umano. Come è stato già ricordato in una nota di pochi giorni fa.
Sulla situazione degli insegnanti-elettori, Mario Monti ritorna
ancora il 5 gennaio scorso, quando rispondendo - su Twitter - a un
d.s. (o preside) che chiedeva di conoscere le sue proposte per
migliorare la scuola, il presidente dimissionario rispondeva: "dovremo
lavorare sulla scuola affinché un giorno dirigenti scolastici e
docenti siano orgogliosi di esserlo". |