E’ stato sottovalutato, se ne è parlato poco, eppure è in fase avanzata.
Il progetto VALeS di durata triennale, intende definire un modello valutativo che possa fornire indicazioni utili per la definizione del futuro Sistema Nazionale di Valutazione. Il percorso triennale è riservato a ben 300 scuole che sono state individuate dal MIUR tra quelle che avevano fatto domanda volontaria per partecipare al progetto VALES.
300 scuole ValeS ed è proprio così che vengono chiamate.
Ma quanto vale il ValeS?
Vi saranno dei questionari che affronteranno tematiche precise. Come le Caratteristiche della scuola (Numerosità degli studenti, presenza e utilizzo di spazi e strutture, manutenzione e sicurezza); l’ Offerta formativa e politiche educative (Durata delle lezioni, progettazione iniziale, progetti realizzati), l’Organizzazione e direzione della scuola (Esperienza, stabilità e tempo dedicato ai diversi compiti dal DS, processi decisionali, gestione delle assenze degli studenti e degli episodi problematici, gestione delle assenze degli insegnanti); la Valutazione degli studenti e attività di valutazione interna (Valutazione degli studenti, attività di valutazione interna); lo Sviluppo delle risorse umane (Partecipazione a gruppi di lavoro, formazione e aggiornamento); il Coinvolgimento e partecipazione di studenti, famiglie e comunità (Sospensioni degli studenti, partecipazione dei genitori, apertura scuola al territorio, reti, accordi, contributi finanziari dei genitori.
Quali sono le logiche generali del progetto VALeS?
In uno dei vari documenti leggibili sul loro sito internet si specifica che il progetto VALES intende costruire un percorso di autovalutazione e valutazione esterna delle istituzioni scolastiche che, oltre a contribuire alla definizione di immediati interventi di miglioramento nelle scuole direttamente interessate, abbia natura prototipale rispetto all’innesco, nell’intero sistema scolastico, di un ciclo continuo di miglioramento della performance nelle singole scuole .
Dunque autovalutazione, valutazione esterna, competenze, performance. Parole d’ordine concrete e destinate a divenire una realtà per ben 300 scuole italiane. E’ interessante notare come in tema di competenze chiave di cittadinanza si dedica ampia attenzione alla questione scuola lavoro. Secondo gli autori del progetto Vales, al suo internouna buona scuola deve pertanto consentire lo sviluppo di competenze di qualità, promuovere efficacemente i valori e le norme collettive congruenti con una società libera e democratica e preparare adeguatamente al mondo professionale e del lavoro.
Ed ancora una ‘buona scuola’, anche nei percorsi liceali, è una scuola che aiuta i propri alunni a orientarsi nel mondo del lavoro e delle professioni, tramite momenti di orientamento, esperienze di stage o di alternanza tra scuola e lavoro.
La buona scuola per il Vales, che condizionerà il futuro ed imminente progetto generale di autovalutazione e valutazione delle scuole è quella che realizza pienamente il concetto scuola lavoro. Sapere critico, menti pensanti, consapevolezza, non sono fattori determinanti anzi rischiano di essere controproducenti nell’ottica del capitale sociale, umano da loro concepito come tale.
Ed è questa la scuola che noi tutti vogliamo?
Il Vales si muove in stretto rapporto con l’INVALSI infatti, per la realizzazione del rapporto di valutazione ed autovalutazione, in concreto, a un’azione di supporto rafforzato alla lettura dei dati INVALSI e MIUR restituiti alla scuola, si abbineranno strumenti più puntuali d’indagine sulla scuola e sui processi in essere al suo interno - anche a mezzo di questionari con indicatori di riferimento su risorse e processi relativi al funzionamento organizzativo, elaborati e amministrati da INVALSI. Inoltre saranno messi a disposizione delle scuole questionari per docenti, genitori e studenti che permetteranno di ragionare sul clima interno all’istituzione scolastica e sulla qualità delle relazioni tra queste diverse componenti
Vi sarà un team di valutatori che condurrà visite di osservazione di tre giorni, che tra febbraio – aprile 2013 visiteranno le scuole considerate , visita che si ripeterà nell’anno scolastico 2014/15, per elaborare nuovi documenti sul punto utilizzando diverse tecniche della ricerca qualitativa, inserite all’interno di un protocollo di visita strutturato, elaborato da INVALSI .
Il protocollo di valutazione esterna, che verrà in parte ricalcato su esperienze pregresse, prevede l’analisi dei principali documenti della scuola (POF, Programma Annuale, attraverso griglie predisposte da INVALSI), la verifica della coerenza fra quanto dichiarato della scuola nel format della Griglia di Autovalutazione e l’effettivo agito della scuola, l’analisi delle politiche scolastiche in termini di servizio offerto e funzionamento dell’istituzione scolastica, la realizzazione di interviste alle diverse componenti scolastiche (individuali e di gruppo, su tracce appositamente elaborate), lo studio di dati di tipo quantitativo (ad es. dei livelli di apprendimento raggiunti nelle prove INVALSI o altri dati messi a disposizione dei Team, rilevati da strumenti appositamente costruiti, fra cui anche quelli per il percorso di autovalutazione delle scuole – questionari, griglie, ecc.).
Il Vales offre anche delle faq.
Per esempio, chi gestisce il processo di autovalutazione interno alla scuola? La gestione del processo è affidata al Dirigente scolastico in collaborazione con un Nucleo di autovalutazione. Il Dirigente scolastico definisce il Nucleo e il suo funzionamento. La composizione del Nucleo può essere differenziata a seconda delle situazioni e delle modalità di analisi che si intendono intraprendere. Si sollecitano i Dirigenti a disciplinare e a legittimare quanto prima il nucleo all’interno degli organi collegiali
Come utilizzare i dati delle prove INVALSI e del Fascicolo Scuola in chiaro?
I risultati delle prove INVALSI e i dati del Fascicolo Scuola in chiaro forniscono una prima
base dati per l’autovalutazione, in particolare per quanto riguarda gli esiti di apprendimento che costituiscono il punto di riferimento fondamentale. Si tratta di analizzare i dati e di leggerli criticamente anche in relazione agli indici di comparazione forniti per un confronto a livello territoriale e nazionale, ponendosi delle domande sui propri punti di forza e di debolezza
E sapete quale deve essere il ruolo della Dirigenza Scolastica?
Quella del facilitatore: favorire e promuovere l’autodeterminazione e l’elaborazione collegiale nei gruppi professionali, con particolare riguardo alla motivazione dell’azione e alla gestione delle resistenze professionali( e sottolineo resistenze professionali); del catalizzatore: favorire una rivisitazione critica della propria azione professionale e valorizzare le risorse interne ed esterne potenzialmente disponibili al cambiamento, con particolare riguardo alla legittimazione del processo innovativo e alla sua integrazione nel sistema scuola ( ovvero chi collaborerà a questo processo di innovazione non condivisa di scuola verrà premiato e tale azione avrà come effetto quello di dividere la componente docente); del consigliere tecnico: mettere a disposizione una competenza esperta in rapporto agli specifici temi che caratterizzano il progetto di cambiamento, alimentare la riflessione e la progettazione attraverso approcci teorici, proposte operative e altre esperienze; del collegamento con l’esterno: alimentare costantemente il processo di miglioramento, sia operando dall’interno, sia mettendolo in collegamento con esperienze e soggetti esterni, con particolare riguardo al superamento di chiusure autoreferenziali.
Tra le varie domande che vengono suggerite per la realizzazione del rapporto segnalo per esempio quella correlata al curriculum dei docenti ovvero Quali le caratteristiche del personale (es. età, stabilità nella scuola, titoli)?
Oppure quella della valorizzazione delle risorse umane, Come sono gestite e valorizzate le risorse umane? Oppure quella che, in relazione all’operazione schedatura degli studenti, permetterà di valutare la scuola nel suo complesso, Qual è la riuscita dei propri studenti al termine del percorso scolastico , nei successivi percorsi di studio e nel mondo del lavoro?
Le 300 scuole Vales, che hanno aderito in via volontaria e forse arbitraria a questo progetto, favoriranno la perfezione di quel meccanismo di valutazione ed autovalutazone che da un lato comprometterà l’autonomia piena delle scuole, perché saranno vincolate ai dettami dei valutatori, dall’altro emergerà la corsa ai progetti, la corsa ai master professionali, l’inseguimento degli studenti durante tutta la loro carriera scolastica, post scolastica e lavorativa, si esalterà la premialità, la collaborazione con la dirigenza scolastica, e soprattutto si segnerà la fine della scuola solidale, la fine delle occupazioni studentesche e delle cogestioni od autogestioni perchè altamente nocive per il sistema di valutazione ed autovalutazione così come concepito, ed emergerà la scuola del capitale, della concorrenza, che dovrà formare il futuro non cittadino critico e pensante e perchè no anche ribelle, ma cittadino ligio e lavoratore.