Intervista a Renata Jannuzzi (PLI)

da Tuttoscuola, 27.1.2013

Molti si riempiono la bocca della scuola e dei suoi problemi. Ma pochissimi sembrano conoscerla davvero. Cosa vuol dire per lei che nell’istruzione – e anche nell’educazione – c’è il futuro del Paese? E come trasformare un’enunciazione di principio in una politica concreta di sviluppo della conoscenza?

“L’Italia è agli ultimi posti nella graduatoria mondiale per qualità di istruzione, principalmente quella universitaria. I Liberali da sempre propongono la promozione del merito, incentivando in particolare le università di alta qualità in grado di competere sul piano internazionale, sotto il profilo della qualità della formazione e non del semplice rilascio dei titoli accademici”.

Qual è il primo provvedimento da prendere per il settore dell’istruzione? Si impegna a presentarlo se sarà eletto?

“Attuazione completa ed obbligatoria del tempo pieno (anche con contribuzione delle famiglie, proporzionale al reddito) che risolverebbe in gran parte il problema dei tempi di vita delle famiglie, ridurrebbe il problema della mobilità nelle città, ecc.. E’ un impegno assoluto”.

Cosa invece cancellerebbe di quello che c’è? Se ne farà promotore?

“Intendo abolire il valore dei titoli di studio per evitare soprattutto la proliferazione di diplomifici, costituiti da atenei di scarso livello qualitativo”.

Qualità e risp
armi si possono coniugare nel mondo della scuola? Faccia un esempio di dove una illuminata spending review potrebbe recuperare delle risorse nel settore dell’istruzione e in cosa le reinvestirebbe per la qualità della scuola.

“Bisogna agire sull’welfare. Il metodo? La prevenzione. Ossia, abbandono progressivo della logica dell’incentivo in denaro a favore della creazione di servizi sul territorio; il che potrebbe voler dire assistenza scolastica ai diversamente abili, reale e completa, affidata per intero ad un unico ente; non solo, vera qualificazione professionale specialistica degli assistenti e degli insegnanti di sostegno, e ancora: riforma integrata di sistema dell’Assistenza con accorpamento in un unico ente (ASL) del servizio che deve divenire a gestione tecnica e non più politica, unitario su tutto il territorio nazionale, come quello sanitario; riconoscimento dell’Assistenza come Servizio Pubblico e, quindi, come diritto direttamente esigibile per il cittadino”.

 

NOTA BIBLIOGRAFICA

Renata JANNUZZI è Presidente del Consiglio Nazionale del PLI. Di famiglia pugliese, ha soggiornato e studiato all’estero fino a 22 anni (Brasile, dove è nata nel 1963, Grecia, Svizzera, Libano, Belgio, Nigeria) seguendo il padre diplomatico. Ha concluso la sua formazione conseguendo un Master in Relazioni pubbliche e tecniche di Comunicazione alberghiera all’École Hotelliere di Losanna rientrando poi a Roma e lavorando per vent’anni nella Comunicazione e promozione alberghiera in prestigiosi Hotel di gruppi internazionali. Si è sempre occupata di attività sociali già prima della nascita del primo dei suoi due figli, un ragazzo Down, anche con attività di volontariato ed umanitarie.

 

 

Tratto da Tuttoscuola verso il voto