Shoah, Profumo: il “Viaggio della Memoria” Scuola Informazione, 20.1.2013 Il “Viaggio della Memoria” e’ una “esperienza importante del modello formativo della nostra scuola”: “sono certo che questo li aiutera’ a crescere e a diventare cittadini migliori. Lo ha detto il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, all’aeroporto di Fiumicino, poco prima della partenza per Cracovia per il Viaggio della Memoria al Ghetto di Cracovia, ad Auschwitz e a Birkenau, organizzato dal ministero dell’Istruzione e dall’Unione delle comunitą ebraiche (Ucei) in vista del Giorno della Memoria del 27 gennaio. Ricordando che il viaggio e’ parte di un progetto che praticamente dura 360 giorni, e in cui “sono coinvolti i nostri studenti e i nostri insegnanti. Questo viaggio e’ parte del progetto”, Profumo ha sottolineato che “i nostri studenti, che quest’anno partecipano in numero superiore rispetto allo scorso anno, sono consapevoli del significato del viaggio e del tema della memoria”. “Sono certo – ha aggiunto – che questo li aiuterą a crescere e a diventare cittadini migliori. Questo e’ quello che deve fare la nostra scuola”. Al Viaggio della Memoria prendono parte circa 130 studenti delle scuole superiori di Piemonte, Lazio, Calabria e Sicilia che si sono distinti nella realizzazione di attivitą e progetti dedicati alla memoria della Shoah. Ad accompagnarli, oltre al Ministro dell’Istruzione, tra gli altri, Sami Modiano e le sorelle Tatiana e Andra Bucci, sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz, il ministro della Giustizia, Paola Severino, il presidente dell’ Ucei, Renzo Gattegna e il presidente della Rai Anna Maria Tarantola. “L’importanza di questo viaggio deriva dal fatto che abbiamo la presenza dei testimoni sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz – ha spiegato infine il Presidente dell’Unione delle Comunitą Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna – la presenza dei ragazzi che possono apprendere direttamente dai testimoni quella che e’ stata la realtą storica e poi abbiamo due Ministri e il Presidente della Rai. Sono tutte persone coinvolte sul tema del ricordo, che possono lavorare ulteriormente per ampliare questo discorso, soprattutto fra i giovani e nelle scuole”. |