L'InValsi e la fondazione per il Merito Marco Barone, xcolpevolex 30.1.2013 Nello Statuto dell'InValsi si legge che, tale ente di ricerca, ha tra i vari compiti e funzioni quella di concorrere alle azioni di sviluppo della cultura del merito promosse dalla “Fondazione per il merito”. Cosa è la Fondazione per il merito? Voluta dall'ex Ministro dell'Istruzione Gelmini, è, come si legge testualmente sul sito del dipartimento del tesoro, una partnership pubblico-privato, promossa in collaborazione fra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica, con l’obiettivo di sostenere e incentivare percorsi formativi di eccellenza. Nel documento illustrativo, che spiega cosa sarà la detta fondazione, emerge che i privati potranno apportare capitale al patrimonio della Fondazione diventandone “membri partecipanti” e influenzare le strategie e che la Fondazione, con l’assistenza dell’INVALSI, somministra le prove e redige la graduatoria considerata. Si specifica che la Fondazione per il Merito potrà infine facilitare la creazione di proficue relazioni tra gli studenti meritevoli del Paese e tra questi e le imprese più ambite ma che a differenza dei sistemi degli altri Paesi, il focus è sul merito e non sul reddito anche se, operando prevalentemente con il meccanismo dei prestiti, i soggetti interessati a usufruire dei finanziamenti della Fondazione saranno presumibilmente quelli caratterizzati da un vincolo di bilancio stringente . Istituita dal cosiddetto “Decreto Sviluppo” (art. 9, commi 3-16 del D.L. 70/2011), la Fondazione per il merito ha l’obiettivo, dunque, di sostenere la formazione universitaria dei giovani attraverso un sistema di prestiti e premi di studio a favore degli studenti più “meritevoli”. Il sistema, disegnato sui modelli internazionali di finanziamento alla formazione universitaria, ha come obiettivi:
Ovvero è una fondazione, che a regime costerà 100 milioni di euro, come si legge sul sito del dipartimento del tesoro, per finanziare le eccellenze che andranno ad arricchire il profitto di qualche azienda italiana. E l'InValsi si presterà a questa opera con l'ausilio del MIUR e con l'ausilio di finanziamenti pubblici oltre che privati. Insomma penso sia chiaro cosa comporterà il sistema InValsi nella scuola pubblica italiana. Ente di ricerca che dovrà indirizzare, per forza di cose, l'attività didattica, ed offrire al panorama del grande capitale italiano, i migliori studenti, secondo la loro concezione di migliore, per arricchire il profitto di poche elitarie realtà. Ciò a discapito della formazione del pensiero critico e del libero cittadino, poichè la scuola non deve "produrre"cittadini, ma lavoratori di serie A e B, non a caso il Vales, che è in corso di sperimentazione, afferma che una ‘buona scuola’, anche nei percorsi liceali, è una scuola che aiuta i propri alunni a orientarsi nel mondo del lavoro e delle professioni. |