Scuola, è ancora emergenza fondi I presidi: "Senza investimenti non possiamo programmare le attività integrative e formative". Molte gli istituti romani in difficoltà di Sara Grattoggi, la Repubblica di Roma 11.1.2013 Niente corsi di recupero pomeridiani, progetti sospesi e attività integrative bloccate in molte scuole romane. Nonostante il sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria, abbia assicurato che i fondi per il miglioramento dell'offerta formativa (Mof) arriveranno presto, molti presidi romani spiegano: "Non sappiamo ancora l'importo che ci verrà assegnato e che in genere ci veniva comunicato fra ottobre e novembre, quindi non possiamo programmare le attività e i relativi investimenti". "Sappiamo solo che i fondi del Mof sono stati tagliati per coprire il pagamento degli scatti stipendiali a docenti e Ata, che il governo Berlusconi aveva bloccato, ma nulla di più" spiega Giuseppe Fusacchia, presidente dell'Associazione scuole autonome del Lazio (Asal). Molti colleghi, come Fusacchia, hanno quindi deciso di non spendere "al buio" prima di sapere quanto gli arriverà in cassa e di bloccare, nel frattempo, le attività integrative del Pof. Ma non solo. Se all'istituto comprensivo Rosmini, fra via di Boccea e l'Aurelia, non sono stati attivati i corsi di alfabetizzazione per gli alunni stranieri, in molti licei della capitale, dal Tasso al Mamiani, salteranno i corsi di recupero pomeridiani invernali. "Per ora faremo solo recupero in itinere, nel normale orario di lezione. Con i soldi che ci arriveranno garantiremo i corsi di giugno e luglio, ma quelli invernali salteranno, così come molti progetti extrascolastici" spiega Maria Letizia Terrinoni, dirigente del Tasso.
Stessa situazione al Mamiani, dove la preside Tiziana Sallusti
racconta: "Abbiamo bloccato quasi tutte le attività integrative da
prima di Natale, al termine del primo trimestre, per l'incertezza
sull'ammontare dei fondi. Sono saltati i corsi di recupero
pomeridiani, così come alcuni progetti del Pof". Chi non ha
annullato le lezioni in più per gli alunni con insufficienze, ha
dovuto trovare altri modi per finanziarle: "Attingeremo al
contributo volontario versato dalle famiglie e ai residui attivi
dello scorso anno" spiega Antonio Panaccione, preside del Talete. |