Proposta di revisione dell’istituto dell’UTILIZZAZIONE
La proposta è stata inviata dal Conbs ai
Ministri dell'Istruzione,
della Funzione pubblica e dell'Economia e ai Sindacati
dalla
CONBS,
3.12.2013
La legge 135/2012 (Spending review) contiene un provvedimento (art.14
c.13) che trasforma in personale tecnico e amministrativo i docenti
inidonei all'insegnamento per gravi motivi di salute e utilizzati in
altri compiti; è pronta una bozza per il decreto attuativo e
sappiamo che sono intercorsi allo scopo contatti ed incontri fra i
tre ministeri coinvolti.
La dequalificazione non è da poco -dall’ex 6°-7° livello al 4° (e
risulta un autentico e perfetto AZZERAMENTO delle competenze, a
differenza dell’ipotetico demansionamento degli I.T.P.)- oltre a
costituire un accanimento su una categoria debole che, a rigore, è
tutelata dalle leggi.
Ciò ha suscitato dubbi riguardo alla applicabilità, tanto che molti
giuristi la ritengono incostituzionale e passibile di essere
impugnata davanti al Giudice.
Invece noi siamo convinti che l’utilizzazione, se ben organizzata,
costituisce una risorsa per conoscenza, impegno individuale,
principi di civiltà, in particolar modo considerando le
problematiche del “sistema scuola” in divenire.
Infatti, oltre alle malattie professionali tradizionali degli
insegnanti, (apparato fono-uditivo, vista, cause di servizio) sono
visibilmente in crescendo situazioni di disagio psichico – burnout.
Tali patologie, proprie di tutte le helping professions,
predispongono col tempo anche a malattie oncologiche.
Pertanto non è verosimile che l’inidoneità e la conseguente
"Utilizzazione in altri compiti" vengano negate “per legge” a
seguito di draconiani risparmi di spesa.
Negli ultimi 15 anni sono stati realizzati dal Ministero vari piani di
promozione delle biblioteche scolastiche e di formazione dei docenti
addetti, la maggioranza dei quali –docenti inidonei
all’insegnamento- si è specializzata nell’educazione alla lettura e
alla ricerca in tutti i livelli scolastici.
Tale politica è tuttora considerata un investimento nelle nazioni più
avanzate.
Riteniamo che la Scuola non debba privarsi di quelle figure che finora
hanno fornito supporto ai progetti dell'offerta formativa e
mantengono funzionanti e vitali le biblioteche scolastiche, ora più
che nel passato, vista la riduzione di insegnanti curriculari, la
scomparsa delle ore di cattedra disponibili e la mancanza di fondi
per il pagamento delle ore eccedenti.
I docenti inidonei pertanto rimangono l’ultimo arricchimento
extracurricolare nella complessa articolazione scolastica.
D’altro canto siamo consapevoli che la attuale nostra FRAMMENTAZIONE
(normativa e logistica) favorisce di fatto una "utilizzazione" poco
valutabile secondo standard di efficienza e ciò può lasciar spazio
ad elementi di "assistenzialismo" e può indurre un sensibile calo
delle prestazioni.
Tenendo conto di ciò, il Conbs - Coordinamento Nazionale Bibliotecari
Scolastici - propone un riassetto dell’istituto della "Utilizzazione
in altri compiti" che da quasi 40 anni vede validamente impiegati i
docenti inidonei all’insegnamento, oggi individuati come “spreco”.
Contestualmente tentiamo –con le proposte allegate- di individuare
altre pratiche aree di risparmio per permettere ai docenti inidonei
di essere utilizzati in maniera assai più valida e su nuove basi.
Si tratta di “ridefinire” la condizione professionale del docente
malato, in una cornice che preverrà con attenzione ogni tentazione
di "parcheggio" e consentirà un reimpiego che metta a frutto il
patrimonio professionale acquisito, senza azzerarlo, anzi dia modo
di incrementarlo e rinnovarlo rispettando comunque la richiesta di
risparmio imposta.
Oltretutto le proposte governative di passaggio in altri ruoli e/o
amministrazioni costituiscono scommesse azzardate ove si tenga conto
dell’età media troppo avanzata, della salute poco affidabile e
dell’innalzamento dell’età pensionabile.
Al contrario la nostra proposta consente l’attuazione dei vari
progetti di lettura studiati per colmare le carenze registrate ai
vari livelli di scolarizzazione, il connesso ampliamento
dell’offerta formativa delle scuole, l’eventuale apertura al
territorio –come richiesto dal Governo e dall’Europa- e risulterebbe
un investimento evidente sia al legislatore che al contribuente.
Il percorso formativo e mansionale uniforme diverrebbe obbligatorio,
al fine di creare uno status professionale più riconoscibile e
garantito in previsione di riforme future.
Attraverso tale scelta:
- si rende meno traumatico il frequente e fisiologico turn over del
personale dovuto all’età media elevata degli inidonei attuali e
futuri;
- si rendono raffrontabili gli impieghi dei docenti inidonei nelle
diverse scuole;
- si consente e garantisce un immediato reimpiego ed una
adattabilità del precedente bagaglio conoscitivo e dei connessi
titoli culturali, salvaguardando così una prosecuzione di carriera
non mortificante, anzi arricchente per tutti.
- si rende possibile un’eventuale iniziativa del singolo tendente a
mobilità esterna verso servizi bibliotecari pubblici.
Questo non esclude che si debbano tutelare e preservare le
situazioni in essere, mediante norme transitorie, salvo volontari
trasferimenti.
PROPOSTA DI NUOVE NORME E PROCEDURE
PER L'UTILIZZAZIONE
DEI DOCENTI INIDONEI ALL'INSEGNAMENTO
1. Modalità di Utilizzazione presente e
futura
L'inserimento positivamente sperimentato, più "riconoscibile"
professionalmente e più richiesto, si è consolidato nella biblioteca
scolastica [da ora: b.s.; n.d.r.] e/o mediateca, elementi decisivi
per:
gestione ordinata della b.s., promozione della lettura, sostegno
alla multiculturalità, supporto a situazioni di svantaggio nelle
situazioni di “diversità” o emergenza educativa, alfabetizzazione
multimediale. E’ una situazione “strutturalmente protetta” per chi
debba abbandonare il rapporto frontale a causa della salute.
Traendo spunto dalle normative internazionali IFLA, in passato sono
state stanziate ingenti somme per formazione specialistica e per
strumentazione e patrimonio documentale, pertanto l’Utilizzazione in
biblioteca/mediateca costituisce un recupero di investimento.
Pure le non rare esperienze di “apertura” al quartiere, in orario
extrascolastico, potrebbero sostenere la Utilizzazione, in sinergia
con finanziamenti dall’Ente Locale e/o europei (già in
sperimentazione nelle Regioni del sud). L’apertura al pubblico va
incentivata mediante accordi che consentano il prestito librario
agli iscritti al sistema territoriale, che provvederà a curare il
rispetto delle regole (restituzioni in ritardo, cancellazione o
multa ai contravventori). Anche la cessione di materiale librario in
eccesso (doppioni) e/o di servizi andrebbe perseguita, ove si
supporti il locale servizio di pubblica lettura.
In vari casi le b.s. sono strettamente collegate ai laboratori
informatici, raccordando didattica e tecnologia. Lo spazio
biblioteca va perciò ridefinito in mediateca -al di là della
strumentazione effettiva- per il risultato educativo conseguente che
si caratterizza col facilitare l'uso critico e consapevole del
mezzo.
2 UTILIZZAZIONE IN ALTRI COMPITI
Premesso che per i docenti inidonei già utilizzati negli UST e USR si
debba trovare in tempi brevi la giusta collocazione nel loro attuale
posto di lavoro, con conseguente riconoscimento del livello di
inquadramento e della esperienza pregressa, per i restanti docenti
già utilizzati nelle scuole e per i futuri inidonei appare scelta
logica e pagante l’individuare una dotazione “organica” di docenti
bibliotecari con mansioni standard (non il ruolo ma almeno
uniformità di mansioni e chiara interscambiabilità tra individuo e
individuo, scuola e scuola).
3. TRATTAMENTO STIPENDIALE / RISPARMI DI SPESA
3.1 Fermamente intenzionato a conservare del docente anche le
prerogative stipendiali, il personale interessato rimane comunque
“aperto” a futuri cambiamenti che coinvolgessero l'intera categoria
insegnante.
3.2 Potrebbe concepirsi una minor remunerazione per le varie
situazioni “non-frontali”, provvisorie o definitive rispetto al
personale che sostiene il rapporto col gruppo classe. Tale
differenziale potrebbe concepirsi relativamente ad una piccola
percentuale della voce “retribuzione professionale docenti”.
3.3 Rimane garantito che quanti transiteranno nei ruoli Ata
conserveranno integro l’ammontare dell'ultimo stipendio percepito
prima del passaggio, come da Codice civile.
4. COMPITI DELL' UST
4.1 Ogni UST procede alla compilazione di un elenco delle scuole
disponibili nell'Ambito Territoriale. La prima compilazione avviene
entro 8 mesi dalla legiferazione attuativa. Successive compilazioni
seguono allo scadere di ogni triennio, in tempo utile per l’anno
scolastico. Le scuole avranno dichiarato contestualmente di
possedere le condizioni per l’Utilizzazione dei docenti inidonei
(soddisfano i parametri minimi richiesti per una b.s.).
I medesimi uffici compileranno inoltre due distinti elenchi
alfabetici degli utilizzati: uno per le inidoneità provvisorie, uno
per le permanenti. I tre elenchi saranno costantemente on line.
4.2 Le nuove necessità di Utilizzazione, verificatesi nei periodi
intermedi, sia per gli inidonei temporanei che per i permanenti,
verranno comunque aggiornate senza soluzione di continuità ed i
docenti utilizzati immediatamente dalle scuole prescelte che
rilascino il benestare.
4.3 Gli UST, alla scadenza annuale, procederanno ad integrare i tre
elenchi mediante aggiunte in coda.
4.4 Non si ritiene necessaria la redazione di “graduatorie” a
punteggio per i dipendenti in quanto i nuovi casi si aggiungono in
continuo durante l’anno, quindi ogni dipendente sceglierà tra quanto
disponibile al momento e previo "gradimento" della scuola ricevente.
Solo in caso di contemporaneità si procede a differenziare due o più
concorrenti sulla base dei principi esposti più sotto.
4.5 Gli aspiranti Utilizzati potranno depositare un curriculum che
evidenzi una formazione utile alla b.s.: elementi di biblioteconomia
e cosiddette “information and communication technologies” (ICT).
4.6 Per l'aggiornamento degli elenchi e per facilitare l'inserimento
del docente utilizzando, l’UST si avvale della collaborazione
continuativa di un docente inidoneo competente sulla normativa
relativa a "inidoneità ed utilizzazioni". Tale docente si occuperà
anche del raccordo fra le varie b.s.
4.7 In caso di contemporanee richieste di Utilizzazione su medesima
scuola, causa nuova Utilizzazione, si opera una valutazione,
visibile ai concorrenti, che consideri nell’ordine:
- percentuale di invalidità e/o handicap (risultanti da referto
della CMV)
- titoli di studio e perfezionamento confrontati per durata del
corso e per attinenza alle mansioni
- anzianità di servizio, seguita dall’anzianità anagrafica
La valutazione, espletata prevalentemente on line, viene affidata a
tre persone : un funzionario UST competente di inidoneità; il
docente inidoneo “esperto”; un docente delegato dalla scuola
ricevente.
Le richieste di trasferimento vanno invece accodate alle nuove
utilizzazioni.
4.8 Gli aspiranti utilizzati che risultassero in eccedenza rispetto
al numero di scuole disponibili, vengono utilizzati scegliendo tra
scuole indicate dall'UST che, prive dei parametri richiesti,
risultano più prossime all'obbiettivo e si impegnano a raggiungerlo.
Scaduto il triennio, l’utilizzato dovrà trasferirsi in una delle
scuole che rispettano i parametri (o in carenza dovrà cambiare
scuola con scansione triennale tra quelle scuole aspiranti ad
inclusione, nello “spirito” di migliorarne l’offerta e diminuirne lo
svantaggio).
4.9 Ricevuto il verbale di inidoneità all’insegnamento l’UST entro
30 giorni convoca il docente per la firma del contratto di
utilizzazione, lo informa degli obblighi come al successivo punto 6
e comunica le modalità di formazione.
5. COMPITI DELLE SCUOLE
5.1 Le scuole con popolazione scolastica non inferiore a 800 [1] unità
ed interessate alle Utilizzazioni comunicano all'UST la vacanza del
posto e dichiarano di possedere le risorse necessarie,
quantificandole tramite modulo ministeriale, predisposto e
scaricabile nel sito UST.
Tali dichiarazioni andranno onorate per l'intero triennio di
validità dell'elenco.
5.2 Al successivo triennio ogni scuola che non abbia avuto nel
frattempo la dotazione di un Utilizzato potrà non rinnovare
l’iscrizione all’elenco territoriale. Se invece sia già dotata del
personale dovrà garantirne l’incarico anche per il successivo
periodo, o sarà considerata inadempiente [sanzioni citate di
seguito].
5.3 Per sopravvenuta o originaria dichiarazione mendace (senza
dimostrati titoli), decisiva per l’iscrizione, o per mancata
osservanza, in itinere, delle regole, la scuola sarà esclusa nelle
tre candidature successive (due se cambia il dirigente) dagli
elenchi in oggetto.
5.4 Le biblioteche dovranno soddisfare standard di base documentati
all’atto della domanda:
- n.1 computer-operatore corredato da programma di gestione del
catalogo, collegato ad
Internet, non obsoleto oltre 5 anni, munito di stampante; n.1
computer-utente;
- patrimonio documentario di almeno 3000 unità di volumi a stampa
correnti per le scuole primarie, 4000 per le scuole secondarie di 1°
grado e istituti comprensivi e 5500 per scuole superiori (oppure, in
caso di presenza di “fondo storico”, 5500 meno il 25% della
consistenza numerica del fondo storico);
- finanziamento annuale di almeno 450 euro per soli acquisti
“librari”, confermato nei POF delle scuole servite dalla b.s. (le
scuole aperte al pubblico si avvalgono anche di forniture
equivalenti, dal sistema territoriale con cui collaborano);
- presenza del bibliotecario scolastico [da ora: B.S. ; n.d.r.]
nell’organismo di gestione della b.s. , con diritto di voto e
funzione aggiuntiva di “segretario”;
- collaborazione sussidiaria di docenti curriculari o anche
volontari (interni o esterni all’istituto) o coinvolgimento
formativo-collaborativo di studenti, con previsti crediti formativi;
la collaborazione sarà di almeno 6 ore settimanali negli istituti
oltre 1000 studenti, più identico incremento orario per ogni
incremento di 200 unità di popolazione scolastica [1] (obbligatoria
la puntuale registrazione quotidiana delle presenze dei
collaboratori).
5.6 Assistenza tecnica: va garantita continuativamente per un
efficiente funzionamento di tutti i servizi.
5.7 Ambienti: nel caso la biblio-mediateca sia ospitata in un unico
locale, questo può essere usato per attività collaterali solo se ad
essa connesse e non oltre il 20 % dell'orario lavorativo del
bibliotecario.
5.8 Mansioni: deroga alle ordinarie mansioni potrà essere data con
nota dell’UST per particolari incombenze, impiegando il docente in
altri compiti di sussidio alla didattica –non connessi alla b.s. -
non oltre il 20 % dell’orario complessivo annuale.
5.9 Il bibliotecario scolastico è convocato per iscritto, quale
"esperto", almeno alle sedute del collegio docenti in cui si
presenta ed approva il POF per fornire a richiesta chiarimenti su
attività e servizi e, se necessario, supportare e formalizzare
l’annuale "progetto biblioteca" integrato nel POF.
Nota [1] : Si sommano anche plessi diversi, distanziati non oltre
1000 metri, se fruitori della stessa struttura. Al calcolo della
popolazione contribuiscono anche altre scuole che condividano
pienamente lo stesso servizio bibliotecario, sia causa
“accorpamenti”, sia grazie a “reti” di prossimità, tra b.s.:
riconosciute e assistite dal servizio bibliotecario territoriale e
con cataloghi condivisi in rete.
Fanno eccezione gli istituti comprensivi dei comuni montani e
piccole isole ove si osservi una apertura al pubblico in orario
extrascolastico di almeno 18 ore settimanali.
6. Iter formativo
Per i 30 giorni successivi alla firma del contratto il docente
utilizzato, si dedica alla formazione (anche on line) opportunamente
individuata secondo l’offerta vigente, prima di prendere effettivo
servizio. Tale formazione deve essere certificata mediante attestato
finale di frequenza. Può anche essere acquisita certificando il
tirocinio (con pieno orario settimanale, registrato, equivalente
all’impiego), presso una b.s. già avviata qualora il B.S. sia
disponibile come tutor ed operi da almeno 5 anni.
Negli anni successivi sottostà a tassativo obbligo di formazione per
le contrattuali ore annue (30 al momento) nei primi 3 anni. In
seguito la sospensione dell'aggiornamento è consentita non più di un
anno per volta nel primo decennio. Andranno protocollate copie degli
attestati di frequenza.
7. TUTELE e PRECEDENZE
7.1 Particolare attenzione, riguardo all’attribuzione di sede si
presta per:
- invalidità superiore ai 2/3;
- handicap documentati ai sensi della L. 104/92;
- età uguale o superiore a 60 anni.
7.2 Per i casi in cui il docente sia soggetto alla legge 104/92 in
situazione di gravità e/o ad invalidità del 70%, potrà optare per la
utilizzazione con le mansioni di supporto alla didattica, in
particolari progetti stabiliti e coordinati dal ministero, presso
una o più delle scuole disponibili.
7.3 Andranno pertanto concordate, in sede di contrattazione
nazionale, deroghe e facilitazioni logistiche correlate ai punti di
cui sopra.
8 DISPENSA, SANATORIE, CONTENZIOSI, NORME
TRANSITORIE
8.1 Non andrebbe tralasciata la possibilità, per i nuovi inidonei e
per quelli già in utilizzazione che lo preferissero, un
“accompagnamento” verso i ruoli di AA -assistente amministrativo- o
AT -assistente tecnico- che consenta, al termine di un anno di
prova, la possibilità di una volontaria mobilità verso ruoli
amministrativi.
8.2 I docenti inidonei, che per almeno 5 anni siano stati
proficuamente utilizzati in Progetti didattici diversi dalla
Biblioteca/mediateca, possono continuare a fornire collaborazione
per il 33% del tempo alle attività di Progetto e per il restante 67%
alla gestione della Biblio-mediateca.
8.3 Si evidenzia la necessità che, soprattutto in prima
applicazione, si riconosca il diritto, per chi abbia maturato 15
anni di servizio, di accedere alla dispensa anche in presenza di
referto di inidoneità permanente relativa (all'insegnamento). Si
evidenzia la assoluta necessità di suddetta norma, soprattutto per
invalidi ed anziani, legiferando opportunamente.
8.4 In prima applicazione i docenti già utilizzati permanentemente
(alla data di emanazione delle norme) conservano la sede d’impiego
per la scansione triennale a venire (salvo trasferimento
volontario).
RISPARMIO
COME E DOVE LO PENSIAMO NOI
La nostra Proposta comporta già un risparmio perché va ad eliminare le
“sacche” di emarginazione e sottoutilizzazione del personale
inidoneo; ma in più riteniamo che altri risparmi si realizzeranno
sulle
- ESTERNALIZZAZIONI: consideriamo infatti le economie realizzabili
sulle cooperative cui verrebbe altrimenti affidata una parte del
lavoro
- DOCENTI CURRICOLARI: per tenere aperte le b.s. (fra l’altro solo
per 1-2 ore al giorno e non tutti i giorni) dovrebbero essere
remunerati col fondo incentivante
Inoltre gli inidonei che già lavorano negli UST sono riciclabili
senza spesa, avendo già essi la professionalità richiesta: anziché
Ata nella scuola sarebbero amministrativi nei "provveditorati" [con
costo simile e senza sconvolgere le mansioni].
Non dimentichiamo inoltre il contributo già dato dalla “categoria”,
tramite la mobilità interna già realizzata da 600 docenti inidonei.
Consideriamo inoltre che mobilità future si potrebbero consentire,
con ulteriore sfoltimento di organico, mediante un sistema di
passaggio volontario nel ruolo ATA a scansione annuale.
La dispensa (cioè prepensionamento con i contributi maturati) su
richiesta degli interessati, per i più anziani e malati potrebbe
rivelarsi in "pareggio di spesa" perché in tali casi le assenze sono
molte e la produttività limitata (va considerato che sempre più la
pensione risulta inferiore dello stipendio).
A questo si possono aggiungere:
I. Economie sul “sistema scuola”
cioè:
I.a Una piccola quota delle risorse riservate alle Funzioni
strumentali (visto che la b.s. opera spesso in supporto e SEMPRE
nello spirito dei vari progetti)
I.b Cancellazione dei progetti nazionali non indispensabili. Ad
esempio sul progetto riguardante le biblioteche scolastiche del
precedente Governo (il Progetto "Una rete di biblioteche scolastiche
per le competenze chiave del XXI secolo", proposto dalla Direzione
Generale degli Ordinamenti scolastici e per l'Autonomia scolastica
nell'a.s. 2009/2010) tuttora “operante”, nutriamo forti riserve: si
è dimostrato privo di costrutto, ha richiesto un
impiegato/coordinatore per regione e la gestione di un sito:
http://www.bibliorete21.it/
I.c Facili da recuperarsi sono tutte le somme indebitamente
stanziate senza osservare procedure legittime e legali, come le
spese per le 19 "Pillole del sapere", grazie anche alle indagini in
corso, amministrative e della magistratura.
I.d Verifica dell'assegnazione dei Fondi per la Ricerca (secondo
quanto contesta la Cgil)
I.e Controlli e risparmi mirati sulle scuole italiane all'estero.
Alcuni tagli erano previsti nella s.r. ma poi sono stati bloccati,
nonostante stipendi ed emolumenti vari risultino faraonici, senza
considerare le regalie previdenziali.
I.f Si potrebbero verificare le proprietà cedute durante il fascismo
ad alcune istituzioni educative e Convitti Nazionali (vedasi il caso
ora chiuso di Villa Lucidi sede dal Centro Elaborazione Dati) e le
motivazioni alla base di tali cessioni e servizi sociali connessi.
I.g Si potrebbero stabilire norme rigide e restrittive su spese per
stampa, stoccaggio e diffusione di materiali cartacei (presentazione
di progetti, opuscoli, pubblicità “mascherate”); andrebbe promossa
altresì la pubblicazione on line obbligatoria e la conversione in
e-book.
I.h Controlli e raffronti delle utenze per: luce, telefono,
connessioni internet
A. Utenze e manutenzione
E' stato ampiamente verificato, negli anni, un consumo incontrollato
attinente le utenze con bolletta: condotte insensibili, da parte
degli operatori scolastici poco "coinvolti", producono sprechi
notevoli. Ad esempio, l’illuminazione ininterrotta e integrale di
TUTTI i locali. Anche nelle giornate di non-lezione. La soluzione
radicale sarebbe spostare i bilanci per le utenze dall’ente locale
direttamente alle scuole.
B. Risparmio energetico e sostenibilità
E' possibile prevedere una voce inserita fra i compiti di una delle
"figure strumentali" e del POF di ogni istituto, che tratti:
risparmio energetico, sostenibilità, nuovi stili di vita, in ambito
educativo e nell’ organizzazione stessa delle scuole. [E' già
sperimentato in molte scuole il progetto "I guardiani della luce"].
Anche il bibliotecario andrebbe coinvolto con precisi programmi di
ricerca.
I.i Ri-assegnazione al personale in servizio nelle scuole di
incombenze attualmente esternalizzate.
I.l Cogestione/scambio dei beni “eccedenti”: attrezzature usate
limitatamente per Progetti “a termine” e poi inutilizzate (attrezzi
ginnici, computer, plastificatrici, lavagne multimediali,
taglierine, scanner, lampade, proiettori, materiali specifici
secondo gli indirizzi di studio, quali metalli, tessuti ecc.)
potrebbero essere inserite in una “banca delle eccedenze” e rimesse
in circolo fra le scuole mediante una rete di scambio predisposta
dal ministero e gestita per livelli territoriali.
II. Risorse per le Biblioteche
II.a Scambialibro dei moltissimi libri ricevuti in regalo ma inadatti
alla fascia di età oppure in numero di copie eccessivo. Si può
pensare una “banca dello scambio” tra biblioteche scolastiche
eventualmente esteso alle pubbliche. In sostanza un piano nazionale
che sostituisca i progetti bibliotecari “vuoti” e sostenga una
“banca” dello scambio del libro.
II.b Donazioni: favorire a livello ministeriale gli “atti di
liberalità” (donazioni) sul genere della iniziativa ben avviata
dalla editrice Sinnos: “I libri spediamoli a scuola”
II.c Estendere alle b.s. lo strumento del 5x mille