Il Progetto di Confindustria

da Tuttoscuola, 30.1.2013

Anche Confindustria ha presentato la scorsa settimana le sue proposte, due giorni prima della Cgil, in un documento altrettanto ampio intitolato ‘Progetto CONFINDUSTRIA per l’ITALIA: crescere si può, si deve’.

Se per la Cgil il punto di riferimento fondamentale, la variabile indipendente, è il lavoro, per l’organizzazione degli industriali l’idea guida, l’obiettivo prioritario, è quello della crescita economica. C’è però anche un breve accenno alle riforme scolastiche, così formulato in un paragrafo intitolato ‘Capitale umano’:

“Abolire il valore legale dei titoli di studio e rendere pienamente efficace la valutazione di scuola e università, liberalizzare le tasse universitarie e potenziare le borse di studio, rendere obbligatoria l’alternanza scuola-lavoro negli istituti professionali come in Austria, Germania e Svizzera, effettuare tirocini e praticantati durante i corsi universitari seguiti da tutor aziendali, favorire l’immigrazione altamente qualificata, riduzione di un anno, da 13 a 12 della durata del curriculum scolastico, equiparandola così a quella dei maggiori paesi europei”.

I punti di maggior contrasto con il Piano del lavoro della Cgil sono l’abolizione del valore legale dei titoli di studio e la proposta di “rendere obbligatoria l’alternanza scuola-lavoro negli istituti professionali”, che significherebbe in pratica, vista l’esperienza dei Paesi citati, adottare il modello cosiddetto ‘duale’ che implica una netta prevalenza del lavoro (circa 2/3) sulla formazione scolastica già in uscita dalla scuola media. Mentre la Cgil punta sull’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni.