Un anno di scuola dalla A alla Z
Fatti, avvenimenti e persone - Consuntivo
del 2012
da
TuttoscuolaNews,
n. 566 1.1.2013
A |
ABC |
(gennaio-novembre) – Per quasi tutto l’anno il governo
tecnico presieduto dal supertecnico Mario Monti si è retto
in Parlamento sulla ‘strana’ maggioranza ABC (Alfano-Bersani-Casini),
fatta cadere dal Pdl.
In vista delle
elezioni politiche, lo scontro tra il Pdl e il Pd si è fatto
aspro, frontale, a scapito della terza componente,
schiacciata tra i due maggiori contendenti. Ma a questo
punto si è verificata una novità: la lettera ‘C’ del
trinomio ABC ha smesso di significare ‘Casini’ per indicare
caso mai ‘Centro’, e la leadership di questa nuova
formazione è stata assunta da Mario Monti, passato così (lui
dice “salito”) dal ruolo di tecnico a quello di politico.
Così la competizione sarà, almeno nelle previsioni, non
bipolare ma tripolare.
Poi si vedrà… |
|
Anief |
(dicembre)
- Questo sindacato, che a dicembre celebra il suo primo
congresso a quattro anni dalla fondazione, è il protagonista
di una serie di azioni volte a spostare il baricentro
dell’iniziativa sindacale dal classico terreno della lotta
sociale (assemblee, scioperi, contrattazione) a quello delle
controversie giurisdizionali in tutte le direzioni e a tutti
i livelli.
Il successo
ottenuto in non poche occasioni, a partire dall’inserimento
a pettine dei precari in mobilità interprovinciale al
ripescaggio di candidati esclusi nei concorsi o in altre
operazioni amministrative, per arrivare all’applicazione ai
precari italiani della normativa europea sull’assunzione a
tempo indeterminato dopo tre anni, costringe gli altri
sindacati a inseguire l’Anief su questo terreno, sul quale
peraltro il sindacato fondato e guidato da Marcello Pacifico
si muove con grande sicurezza. Non così sul terreno
elettorale, come mostra il modesto risultato ottenuto dall’Anief
nelle elezioni per le RSU. |
|
Aprea |
(Aprile)
– Il 3 aprile Valentina Aprea rassegna le dimissioni dalla
Camera dei deputati, dove sedeva ininterrottamente dal 1994,
e dalla funzione di presidente della commissione Cultura,
Istruzione e Scienza, per accettare l’incarico di assessore
all’Istruzione, Formazione e Cultura della Regione
Lombardia. Il 22 ottobre le viene rinnovato l’incarico di
assessore nella nuova giunta Formigoni, con l’aggiunta delle
deleghe anche per l’occupazione e le politiche del lavoro.
A livello
nazionale la legge sull’autogoverno delle istituzioni
scolastiche che reca il suo nome (Disegno di legge n.953),
sia pure con modifiche sostanziali, viene approvata alla
Camera nel mese di ottobre da una ampia maggioranza
trasversale, formatasi anche grazie alle sue capacità
mediatorie.
A livello
regionale, nel giro di pochi mesi, Aprea sviluppa un’intensa
attività in varie direzioni, dal lancio dell’operazione
‘Generazione WEB’ (25.000 tablet per tutti gli alunni delle
classi prime e terze delle superiori) al potenziamento della
‘Dote scuola’, versione lombarda del Buono scuola.
L’obiettivo è di fare della scuola della Lombardia un
modello di riferimento in campo nazionale, puntando sul
miglioramento della sua qualità. Potrà continuare il lavoro
avviato? La parola agli elettori lombardi.
|
B |
Buste
trasparenti |
(agosto)
– Scoppia il caso delle buste trasparenti in Lombardia nel
concorso per dirigenti scolastici. Ancora una volta la
procedura concorsuale inciampa in qualche accidente.
Il Tar invalida
la graduatoria finale di merito e blocca la nomina dei
vincitori, perché, su ricorso di candidati che non avevano
superato gli scritti, viene accertata la possibilità che le
buste contenenti i nominativi dei candidati, messe contro
luce, potessero consentire la lettura dei nominativi. 420
candidati, vincitori mancati, non sono nominati e molte
scuole lombarde cominciano l’anno scolastico in situazione
critica.
La sentenza del
Tar viene successivamente impugnata davanti al Consiglio di
Stato che demanda all'Università La Sapienza di Roma l'esame
di almeno 30 buste incriminate.
La sentenza
verrà pronunciata il 15 gennaio 2013.
Nel frattempo
il concorso in Molise è stato annullato e quelli del Lazio e
della Calabria sono a rischio.
Le disavventure
del concorso rafforzano il partito dell’assunzione diretta
del dirigente da parte delle scuole.
|
Buono
scuola |
(luglio)
– La Regione Lombardia conferma e rafforza quella che si può
ritenere la più concreta e consistente forma di buono scuola
– nella variante però del ‘buono studio’ – realizzata in
Italia.
L’annuncio è
dato dal presidente Formigoni e dall’assessore regionale
all’Istruzione, formazione e cultura Aprea in una lettera
indirizzata a tutte le famiglie degli studenti.
In Lombardia il
buono scuola, o studio, si chiama ‘Dote’: un sistema di
varie forme di aiuto, per un importo complessivo di 81
milioni di euro. Per il sostegno al reddito per gli studenti
delle scuole statali i contributi vanno da un minimo di 60 a
un massimo di 190 euro a seconda dell’ordine di scuola
frequentata e del reddito e vengono distribuiti ai Comuni di
residenza dei beneficiari.
Per le famiglie
che scelgono le scuole paritarie e hanno un reddito Isee
inferiore a 30.000 euro vengono introdotte quattro fasce di
reddito. Agli studenti disabili che frequentano una scuola
paritaria continua a essere erogato un contributo annuale di
3.000 euro, a prescindere dal reddito.
Sono anche
previste Doti per il merito. Bene la Lombardia, ma le altre
Regioni?
|
C |
CNPI |
(gennaio-dicembre)
– Nel decreto legge ‘milleproroghe’ pubblicato a inizio 2012
viene prevista, per l’ennesima volta, la proroga del
Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI). Di
proroga in proroga il massimo organo collegiale della scuola
continua a sopravvivere a se stesso, dopo che la sua
conclusione naturale, prevista dieci anni fa, è stata
bypassata in attesa di una riforma generale degli organi
collegiali territoriali che a questo punto sembra proprio
andare alle calende greche, mentre molti suoi componenti
sono ormai andati in pensione.
Ma la crisi Governo a fine 2012 ha impedito l’ennesima
proroga, cosicché il CNPI è decaduto definitivamente. La
mancata proroga apre una complessa questione istituzionale e
giuridica che il prossimo ministro dovrà risolvere. |
Concorso
docenti |
(dicembre)
- Il 17 e 18 dicembre 2012 si è svolta la prova preselettiva
del concorso a 11.542 cattedre voluto dal ministro Profumo.
Secondo i dati diffusi dal Miur, “le percentuali degli
ammessi delle classi di concorso delle secondarie (I grado
48,5%; II grado 45,0%) sono più che doppie rispetto a quelle
dell’infanzia (18,9%) e della scuola primaria (22,9%)”.
Dal punto di vista anagrafico i test hanno premiato i più
giovani: la percentuale più bassa di ammissione alle prove
successive è infatti quella conseguita dai candidati sopra i
40 anni di età.
Infine il
ministero osserva che su base regionale “le percentuali di
ammessi al concorso seguono curiosamente l’andamento dei
risultati delle rilevazioni sugli apprendimenti degli
studenti Ocse Pisa 2009”: il tasso di ammissione dei
candidati insegnanti aumenta infatti nelle stesse zone
d’Italia in cui sale la curva Ocse che indica una maggiore
preparazione degli studenti. In testa il Nord e la Toscana
(44,3%), in coda il Sud e la Calabria, che è il fanalino di
coda su entrambi entrambi i fronti. Piove sul bagnato?
|
D |
Dimensio-namento |
(settembre)
– Gli effetti della riforma del dimensionamento delle
istituzioni scolastiche, voluta dal Governo Berlusconi con
la legge n. 111/2011, si concretizzano nell’anno scolastico
2012/2013.
Nonostante una sentenza della Corte Costituzionale che ha
ritenuto illegittimo un aspetto procedurale che non aveva
tenuto conto della competenza concorrente delle Regioni, i
piani di ridimensionamento vengono attuati.
In molte regioni scompaiono quasi completamente le direzioni
didattiche e le sedi principali di scuola media per far
posto agli istituti comprensivi. Mediamente le istituzioni
scolastiche ridimensionate accolgono nelle loro scuole circa
mille alunni.
Le istituzioni scolastiche con meno di 600 alunni non
possono avere il capo d’istituto titolare, ma si avvalgono
di un dirigente reggente; il DSGA in queste situazioni è a
scavalco con un’altra istituzione sottodimensionata.
La situazione, piuttosto critica, all’inizio del nuovo anno
scolastico è questa: totale 8.092 di cui 7.964 istituzioni
ordinarie e 128 destinate a trasformarsi in CPIA (centri
prov. istruzione adulti); delle 8.092 istituzioni 1.153 sono
sottodimensionate.
Cinque anni fa le istituzioni scolastiche erano 10.759. Il
salasso della legge 111 ha prodotto la chiusura di 2.667
istituzioni scolastiche, pari ad un decremento del 25%.
|
E |
Education
at a Glance (Ocse) |
(settembre)
- L’Italia non esce bene dalla dodicesima edizione del
rapporto annuale dell’Ocse Education at a Glance (EAG), che
pone a confronto i sistemi educativi dei 34 Paesi membri
dell’Organizzazione più alcuni altri, anche se non per tutti
gli indicatori.
La spesa pubblica per l’istruzione ammonta al 4,9% del Pil,
contro una media Ocse del 6,2%, percentuale che colloca
l’Italia al 31° posto su 37. Ancora peggiore è il dato che
riguarda la percentuale della spesa per l’istruzione sul
totale della spesa pubblica: solo il 9% contro una media
Ocse del 13% (31° posto su 32).
Per l’Italia
viene fatto poi notare un ulteriore squilibrio: se la spesa
annua per studente è di 9.055 dollari, contro una media Ocse
di 9.249, quella per studente di scuola materna ed
elementare è un po’ sopra la media di questa fascia di
scuola, mentre quella per studente universitario è
decisamente sotto: 9.561 dollari contro una media di 13.719.
|
Emilia |
(maggio)
– Il 20 maggio l’Emilia è colpita da un pesante terremoto
che si ripete il 29 dello stesso mese con altri effetti
devastanti.
Si registrano vittime e molti danni alle strutture. Sono
colpiti in particolare vecchi edifici di rilevanza storica e
artistica. Anche zone della bassa Lombardia e del basso
Veneto sono interessate al sisma.
Le piccole e medie industrie della bassa modenese sono in
ginocchio, ma la determinazione e il coraggio della gente
emiliana fanno ben sperare nella ripresa. Notevole la catena
di solidarietà che si attiva favore della gente terremotata.
Per molte scuole la chiusura dell’anno scolastico viene
anticipata. Per i ragazzi impegnati negli esami finali un
decreto ministeriale di emergenza consente di passare
direttamente al colloquio finale, senza dover sostenere le
prove scritte, come era avvenuto con il terremoto in
Abruzzo.
L’Ufficio scolastico regionale individua le scuole
interessate.
Gli esami si
svolgono sotto le tende.
|
F |
Face
to faith |
(luglio)
- Gli inglesi, com’è noto, amano i giochi di parole,
soprattutto quelli che utilizzano assonanze tra termini con
pronuncia simile. O quasi, come nel caso del programma Face
to Faith (“Di fronte alla Fede”, ma “Di fronte alle Fedi”
rende meglio l’idea) lanciato dalla Fondazione creata
dall’ex premier britannico Tony Blair con l’intento di
promuovere l’interscambio culturale e religioso fra giovani
studenti di tutto il mondo di età compresa fra i 12 ed i 17
anni.
Il progetto è già stato oggetto in Italia di una prima fase
sperimentale, avviata nel 2011, che ora sarà ampliata. Il
ministro Francesco Profumo e Tony Blair sottoscrivono un
impegno in tal senso. 19 sono i Paesi partecipanti
all’iniziativa, tra i quali Stati Uniti, India, Giordania,
Libano ed Australia e tra i Paesi europei l’Italia,
l’Inghilterra, il Kosovo e l’Ucraina.
Il contatto fra i giovani, finalizzato alla reciproca
accettazione e al rispetto delle diversità, sarà facilitato
dall’utilizzo delle nuove tecnologie (chat e
videoconferenze). Blair sostiene che il programma “aiuterà
studenti e insegnanti italiani a sviluppare un dialogo più
profondo acquisendo, allo stesso tempo, una maggiore
coscienza del ruolo che ha la religione nel mondo moderno”.
Un via
tecnologica al dialogo interreligioso.
|
G |
Governo |
(Bilancio
annuale) – Nel corso del 2012 il ministro Profumo ha
potuto operare entro margini molto stretti, dovendo i
cosiddetti ministeri ‘di spesa’, tra i quali il Miur, pagare
un prezzo particolarmente pesante alla manovra di
risanamento dei conti pubblici, e anche per il trascinamento
nel 2012 delle misure assunte dal precedente governo.
Su alcuni punti comunque sono stati conseguiti buoni
risultati, che non erano scontati: è il caso del
rafforzamento della filiera tecnico-professionale fino al
positivo decollo degli Istituti tecnici superiori (ITS), e
della valutazione di sistema riferita alla scuola, dove
l’Invalsi ha operato in modo efficace.
Positivo, anche se realizzato
in modi e tempi discutibili, è stato il ritorno ai concorsi
come modalità ordinaria di reclutamento nella scuola, mentre
sul capitolo della condizione economica e di carriera del
personale, in particolare di quello docente, si è bruciata
con l’intempestiva proposta delle 24 ore la possibilità di
aprire una riflessione e un dialogo sulla diversificazione e
valorizzazione della professionalità docente.
Forse, nelle
condizioni date, non si poteva fare molto altro. Certo il
bilancio consuntivo è magro…
|
H |
Handicap |
(dicembre)
- Il Miur presenta nel seminario nazionale sulla disabilità
i dati sulla situazione italiana dell’inclusione scolastica.
Anche in questo anno scolastico il rapporto docenti di
sostegno/alunni disabili è di uno a due, come fissato dalla
legge finanziaria 2008. Attualmente infatti i docenti di
sostegno sono poco più di 101 mila, mentre gli alunni
disabili nelle scuole statali sono poco più di 202 mila.
La legge aveva previsto che quel rapporto medio di un
sostegno ogni due disabili dovesse gradualmente diventare
omogeneo su tutto il territorio nazionale.
Dai dati ufficiosi risulta invece che tutto è rimasto come
prima. Anzi, alcune regioni che già avevano un rapporto al
di sotto del valore di uno a due, lo hanno ulteriormente
abbassato (Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia).
Se si volesse raggiungere l’obiettivo del rapporto di un
docente di sostegno ogni due alunni disabili, le regioni del
Sud (con la sola esclusione dell’Abruzzo) dovrebbero avere
circa 4.400 posti in meno a favore delle altre regioni; le
Isole avrebbero anch’esse un surplus di circa 1.600 posti.
Per contro le
regioni del Centro vanterebbero un credito di oltre 2.400
posti di sostegno, il Nord Ovest quasi 2.300 e il Nord Est
mille. Posti che non hanno avuto.
|
I |
Invalsi |
(aprile)
– In vista dell’annuale rilevazione degli apprendimenti da
parte dell’Invalsi, prevista a maggio, si intensificano, da
parte dei sindacati minori, azioni preventive di disturbo
(proposte di sciopero e mobilitazioni varie).
Nonostante la legge di semplificazione che ha disposto
l’obbligo della prestazione a carico delle scuole, si
annunciano astensioni da parte di docenti.
La Gilda, unico tra i cinque sindacati rappresentativi,
sostiene l’astensione sotto forma di sciopero bianco.
Obiettivo della protesta è ottenere un riconoscimento
economico per gli impegni straordinari degli insegnanti
impegnati nell’organizzazione delle rilevazioni.
Cadono in buona sostanza le critiche un po’ ideologiche che
l’anno prima i sindacati di base avevano sostenuto contro il
ministro Gelmini, colpevole, secondo loro, di volere usare
le rilevazioni Invalsi per “schedare” gli insegnanti.
A maggio le rilevazioni si svolgono in modo pressoché
regolare. Resta, tuttavia, non pienamente compresa la
finalità della rilevazione: strumento per valutare il
sistema scolastico? Strumento per l’autovalutazione di
ciascuna scuola? O entrambi? |
Inno
di Mameli |
(novembre) – Il Senato
approva in via definitiva la legge che rende obbligatorio
l’insegnamento dell’inno di Mameli. Lo stesso ddl istituisce
anche la ‘Giornata dell’Unità della Costituzione, dell’inno
e della bandiera’ per il 17 marzo.
Non sarà un giorno festivo, ma una solennità ricordata nelle
scuole e con iniziative pubbliche allo scopo di promuovere i
valori di cittadinanza e di riaffermare l’identità
nazionale. Il provvedimento dispone anche che a partire
dall’anno scolastico 2012-2013 nelle scuole di ogni ordine e
grado siano organizzati incontri didattici su “Cittadinanza
e Costituzione” per riflettere su storia e significato del
Risorgimento e delle vicende che hanno portato all’unità
nazionale, alla scelta dell’Inno di Mameli, del Tricolore, e
all’approvazione della Costituzione.
Il ddl è stato votato a favore da tutti i gruppi, a
eccezione della Lega nord. Molti senatori leghisti
abbandonano l’aula prima del voto parlando di un
provvedimento “inutile, retorico, antistorico, ideologico e
coercitivo”.
Lo sembra di più la loro protesta...
|
L |
LES |
(giugno) -
La D.G. per gli Ordinamenti Scolastici del MIUR avvia, in
collaborazione con la Fondazione Rosselli e l’Associazione
Europea per l’Educazione Economica AEEE-Italia, il progetto
“Investire nel valore e nell’identità del liceo
Economico-sociale - LES”.
L’obiettivo è di rafforzare l’identità del nuovo Liceo delle
Scienze umane con opzione economico-sociale. Il lancio del
progetto è accompagnato da quattro seminari interregionali
cui partecipano oltre 500 dirigenti scolastici e docenti,
rappresentativi dell’80% dei licei italiani con opzione
economico-sociale. I seminari approfondiscono in particolare
il tema dell’identità del LES nel sistema scolastico
italiano, evidenziando la presenza dell’economia nei licei
europei con particolare riferimento al nocciolo duro
costituito da scienze economiche e scienze umane, la
proiezione internazionale e la metodologia CLIL, gli aspetti
quantitativi e statistici e infine il ruolo delle discipline
culturali.
Il progetto, a cui il portale di Tuttoscuola ha dedicato
ampio spazio, è consultabile nel sito del Miur, mentre gli
abstract e le relazioni dei seminari si trovano su quello
della Fondazione Rosselli. |
Libri
digitali |
(dicembre) -
Scuola digitale, avanti ma piano. Il governo frena
sull'adozione massiccia dei libri in formato digitale o
misto fra i banchi.
L'esecutivo Berlusconi, con la legge 133 del 2008, aveva
avviato il piano per il passaggio progressivo al formato
misto o digitale dei libri di scuola. Lo 'switch-off', il
passaggio definitivo, sarebbe dovuto scattare già quest'anno
scolastico. Ma il cambiamento arranca. E slitta. Nella prima
versione del decreto sviluppo varata a ottobre dal governo
Monti si parlava del prossimo anno scolastico per le
superiori e di quello successivo per il primo ciclo
(primarie e medie).
Un emendamento del governo presentato in commissione
Industria al Senato propone step più morbidi: dal prossimo
anno scolastico i libri digitali o misti saranno adottati
nelle scuole selezionate per partecipare al "piano Scuola
digitale – Classi 2.0". E saranno coinvolte solo le classi
prime di medie e superiori. Nel 2014/2015 saranno coinvolte
tutte le classi prime di medie e superiori e solo dopo si
procederà con le classi successive, andando così a regime in
tre anni per le medie e cinque per le superiori. Decade
anche il riferimento alla riduzione dei costi attesa
dall'adozione dei nuovi testi. Forse il risparmio non è più
così certo.
|
M |
Melissa
|
(maggio)
– A Brindisi, davanti ad un istituto scolastico intitolato
alla memoria di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, un
ordigno uccide una studentessa, Melissa Bassi, e ne ferisce
gravemente alcune altre.
L’intitolazione della scuola e la circostanza che in quei
giorni proprio a Brindisi è previsto il passaggio della
carovana della legalità, fanno immediatamente pensare che si
tratti di un attentato di stampo mafioso. Si scoprirà che si
è trattato di un gesto individuale di un mitomane.
Mai una scuola
era stata colpita così brutalmente. Melissa, per la sua
tragica morte mentre andava a scuola, rimarrà nel cuore
degli italiani.
|
N |
Neet |
(settembre)
- L’Italia continua ad avere una bassa percentuale di
laureati: solo il 15% della popolazione tra i 25 e i 64 anni
contro una media Ocse del 31 per cento. Ma a questo basso
numero di laureati non fa riscontro un elevato numero di
occupati perché la disoccupazione è aumentata
significativamente proprio tra i laureati, più che tra i
diplomati.
Il dato contenuto nel rapporto Ocse, riferito al 2010, non
sorprende (purtroppo). Già Almalaurea, nel suo XIII
rapporto, aveva registrato l’aumento della disoccupazione
fra i laureati triennali (dal 15 al 16%), tra gli
specialistici biennali (dal 16 al 18%) e fra i laureati nei
settori forti come ingegneria (dal 14 al 16,5%).
I laureati italiani, rispetto a quelli della media dei Paesi
Ocse, sono pochi e mal pagati. E questo contribuisce a
spiegare il calo delle iscrizioni all’università
(quantificato da Almalaurea in 43.000 all’anno a partire dal
picco registrato agli inizi degli anni duemila, dopo l’entra
ta in vigore della riforma Berlinguer-Zecchino degli
ordinamenti universitari, il cosiddetto 3+2) nonché
l’aumento della percentuale dei Neet (dal 21 al 23%), i
giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano né studiano (Not
in Employement, Education and Training). |
Nuove
Indicazioni
|
(agosto)
– Dopo un triennio di libera applicazione delle Indicazioni
nazionali per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo
(varate dal ministro Moratti) e delle Indicazioni per il
curricolo (varate dal ministro Fioroni), vengono trasmesse
al Consiglio di Stato, per il parere definitivo, le
Indicazioni Nazionali per il curricolo targate Profumo.
A dire il vero, le nuove Indicazioni sono di fatto il frutto
della determinazione del sottosegretario all’istruzione,
Marco Rossi Doria che, dopo aver affidato il lavoro di
interazione dei due documenti ad un ristretto gruppo di
lavoro e aver raccolto proposte e suggerimenti di esperti
disciplinaristi, ha voluto una consultazione nelle scuole
(forse un po’ affrettata, data la ristrettezza dei tempi)
per ottenere il massimo di condivisione delle nuove
Indicazioni.
Le Indicazioni
nazionali per il curricolo (che sono il risultato della
revisione delle Indicazioni di Fioroni) sono definitivamente
varate verso la fine dell’anno e saranno applicate in tutte
le classi statali e paritarie delle scuole dell’infanzia e
del primo ciclo.
|
O |
Organico funzionale |
(gennaio) – Il decreto legge sulle semplificazioni,
uno dei primi provvedimenti legislativi del Governo Monti,
tenta il rilancio dell’autonomia scolastica mediante il
potenziamento dell’organico di istituto.
Viene prevista una dotazione complessiva di dieci mila nuovi
posti docente che rappresentano l’organico funzionale, una
risorsa che potrebbe consentire attività integrative,
progetti, sostituzione di docenti e flessibilità
organizzative e didattiche.
Sembra rinascere il progetto sperimentato alla fine degli
anni ’90 per dotare le istituzioni scolastiche di risorse
umane proprie e rendere praticabile l’idea di autonomia
scolastica.
Però, in sede di conversione in legge del decreto il
ministero dell’Economia, a causa della crisi finanziaria,
pone il veto all’incremento dei 10 mila posti di organico.
Nessun posto in più, dunque. L’organico funzionale dovrà
attendere tempi migliori.
|
P |
Pillole
del sapere |
(novembre) – Su Rai 3, Report dedica un’inchiesta
alla vicenda delle ‘Piccole del sapere’, una serie di video
"didattici" che sarebbero costati all'amministrazione più di
400.000 euro.
Al centro della vicenda ci sono le “pillole del sapere”,
mini-filmati di 3 minuti acquistati lo scorso anno dal MIUR
a costi apparentemente spropositati.
Nel 2011, secondo quanto riferito da Report e da ‘Il fatto
quotidiano’, il MIUR avrebbe ordinato l’acquisto di 12
“pillole” e 7 format, per un costo di circa 40 mila euro per
ogni filmato di appena 3 minuti. Oltre 700.000 euro per
filmati che spiegano come funziona un semaforo e cos’è il
Portogallo.
Il ministro Profumo annuncia un’indagine che dovrà
accertare, tramite un esperto indipendente, il valore reale
di quei video didattici e il loro valore commerciale.
Inoltre, tramite un’apposita commissione sarà valutato anche
il valore didattico delle ‘pillole’, mentre un’altra
commissione valuterà le procedure per l'assegnazione
dell'appalto.
|
Profumo |
(gennaio-dicembre) – L’ingegnere Francesco Profumo,
già rettore del Politecnico di Torino e presidente del CNR
(incarico che ha lasciato dopo una iniziale esitazione), è
subito apparso come uno dei più ‘tecnici’ tra i ministri del
governo tecnico presieduto da Mario Monti.
E in effetti, anche nel linguaggio, il ministro prestato
(come lui stesso dice) dal mondo della tecnica a quello
della politica è stato coerente e conseguente: niente
riforme, il compito che si è assegnato è quello di “oliare
il sistema”, di far girare i suoi “meccanismi arrugginiti”,
non quello di cambiarlo. Il riavvio dei concorsi scolastici
e universitari si colloca in questa ottica. Il forte impulso
alle attività di valutazione (Invalsi, Anvur) anche. E forse
perfino il maldestro tentativo di scambiare l’aumento
dell’orario di servizio dei prof a 24 ore con più ferie si
inscrive in questa linea di ricerca a ogni costo della
ottimizzazione delle risorse, intesa però – almeno in
quest’ultimo caso – come mera razionalizzazione tecnica,
senza alcuna attenzione per la fattibilità politica e
sociale.
Non è possibile prevedere che cosa farà Profumo ‘da grande’:
non sarà candidato dal Pd, a cui è considerato vicino, per
un posto in Parlamento (Bersani ha escluso candidature di
ministri dell’attuale governo); d’altra parte sembra
improbabile anche una sua candidatura in una lista a
sostegno di Mario Monti perché ciò significherebbe per lui
(come lo è stato per Monti) “salire in politica”, cioè
abbandonare la veste del tecnico. E il prossimo governo,
comunque vadano le elezioni, sarà un governo politico.
|
Q |
Quattro
anni |
(gennaio-
ottobre) – Corre voce che il ministro Profumo voglia
mettere mano alla revisione del percorso scolastico,
mediante la riduzione di un anno della scuola secondaria di
II grado. Sul blog del sottosegretario Rossi Doria viene
riportata tale ipotesi, ma, di fronte alle critiche sulla
intempestività del progetto, lo stesso sottosegretario
precisa che il suo intervento è soltanto finalizzato ad una
riflessione.
Passano diversi mesi e all’inizio dell’anno scolastico il
progetto di ridurre di un anno l’intero percorso di
istruzione torna di attualità. È ufficiale: il ministro
Profumo ha costituito una commissione apposita per studiare
una soluzione che consenta l’uscita degli studenti dal
percorso scolastico a 18 anni, come avviene in molti Paesi
europei.
Trapelano indiscrezioni dai lavori della commissione per due
ipotesi allo studio: anticipare a 5 anni l’obbligo
scolastico oppure ridurre a quattro anni la durata dei licei
e degli altri istituti superiori.
La fattibilità del progetto riformatore non attenua le
perplessità del mondo scolastico, mentre il ministro Profumo
si affretta a precisare di non avere in mente alcun progetto
di riforma e di volere, piuttosto, consegnare uno studio in
merito al suo successore.
|
R |
Rimborsi
TFR |
(ottobre) – La Corte
costituzionale dichiara illegittima la conferma della ritenuta
previdenziale per i dipendenti pubblici passati al TFR.
Si
prospettano congrui rimborsi per gli arretrati della ritenuta
indebitamente applicata; con effetto immediato dovrebbe cessare la
ritenuta in busta paga.
Per
le casse dello Stato si prevede un esborso complessivo quasi pari
agli importi della 13.ma mensilità.
Il
Governo però cancella la norma che aveva introdotto dal 1° gennaio
2011 il Tfr per i dipendenti pubblici: nessuna modifica della norma,
dunque, ma la sua abrogazione.
In
questo modo tutto ritorna alla situazione del 2010, prima del Tfr.
Conseguentemente la ritenuta del 2,50% sull’80% dello stipendio che
recentemente la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima viene
confermata e legittimata.
Non
ci sarà, quindi, nessun rimborso e la ritenuta, legittimata dal
decreto legge, continuerà ad essere applicata, come avveniva prima.
Comprensibile la delusione dei dipendenti pubblici, compreso il
personale della scuola statale, che sperava in una piacevole
sorpresa sotto l’albero di Natale. |
RSU |
(marzo)
– Si svolgono le elezioni per il rinnovo delle RSU di
istituto, già rinviate più volte, ma volute tenacemente in
particolare dalla Flc-Cgil.
L’esito elettorale, però, conferma il consenso della
categoria per i sindacati confederali, tutti in aumento e
con la Flc-cgil che, ancora una volta risulta la più votata:
33,1%, Cisl-scuola 24,7%, Uil-scuola 15,4%.
Snals e Gilda subiscono una lieve flessione e si attestano
rispettivamente al 14,9% e al 6,3%.
I sindacati di
base subiscono un decremento, mentre le velleità dell’Anief,
che puntava a raggiungere almeno il livello minimo di
rappresentatività del 5%, vengono fortemente ridimensionate
con un modesto 1,2% di voti.
|
S |
Scatti
di anzianità |
(dicembre) –
Viene siglato l’accordo sugli scatti di anzianità maturati nel 2011,
come era avvenuto per quelli del 2010. Dopo il blocco dei contratti
pubblici e, per il comparto scuola, della progressione economica per
anzianità, Cisl-scuola, Uil-scuola, Snals e Gilda erano riusciti a
strappare un accordo all’allora ministro Tremonti per il pagamento
degli scatti anzianità maturati nel 2010, utilizzando parte dei
risparmi della razionalizzazione del sistema.
La
Flc-Cgil non aveva partecipato all’accordo.
Per
gli scatti maturati nel 2011 era cominciato un logorante confronto
con il ministro Profumo che a giugno si era impegnato a varare la
direttiva all’Aran per la contrattazione sugli scatti. Però non era
successo nulla e i sindacati della scuola avevano proclamano
sciopero per il 24 novembre.
Alla
vigilia dello sciopero il Governo aveva presentato ai sindacati le
linee della direttiva: lo sciopero veniva revocato, ad esclusione
della Cgil-scuola. Si arriva finalmente all’accordo all’Aran, ma,
ancora una volta la Cgil-scuola dice no e non firma. La ragione del
no sta nel fatto che una parte delle risorse per pagare gli scatti
viene presa dal Fondo di istituto.
Era
meglio prendere subito o lasciare, aspettando tra un anno o due
tempi migliori? |
Scuola
media |
(aprile) - Nel 2012 la scuola
media unica compie 50 anni, ma riceve nel complesso molte più
critiche che elogi. Una ricerca della Fondazione Agnelli la
considera all’origine dei negativi risultati ottenuti dagli studenti
italiani nelle prove Ocse-Pisa, riservate ai quindicenni,
contrapposti ai discreti risultati conseguiti al contrario dai
nostri alunni di nove anni in italiano e matematica (ricerche IEA
Pirls e IEA Timss).
Ma
critiche vengono anche dalla sinistra, storica sostenitrice (con
distinzioni interne) della scuola media unica.
Nel
mese di aprile la responsabile scuola della segreteria PD, Francesca
Puglisi, propone l’eliminazione dell’esame di terza media in una
lettera inviata a Tuttoscuola nell’ambito del dibattito aperto
sull’argomento dalla nostra rivista sottolineando, in particolare,
l’esigenza di un intervento riformatore coerente con il nuovo
obbligo scolastico. E quindi lo spostamento dell’esame alla fine del
secondo anno di scuola secondaria superiore.
La
Costituzione per la verità dispone esami di Stato per l’ammissione
ai vari ordini di scuola (“È prescritto un esame di Stato per la
ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di
essi”). Ma esiste il precedente della eliminazione dell’esame di
quinta elementare tramite legge ordinaria (legge 53/2003) e
successivo decreto legislativo di attuazione (d.lo 59/2004). Il
primo ciclo, in tale prospettiva, dovrebbe durare però 10 anni, e
tre il secondo. O meglio 9 anni portando la scuola media a 4 anni, e
riducendo la secondaria superiore a 3, come in Francia? In ogni caso
sembra esistere un largo consenso sulla diagnosi: l’attuale scuola
media (secondaria di primo grado) proprio non va.
|
Sezioni
primavera |
(settembre)
– Scoppia il caso delle sezioni primavera.
Il servizio educativo sperimentale per bambini di due-tre
anni di età costituito nel 2007 con l’apporto dello Stato,
delle Regioni e dei Comuni, si trova all’improvviso senza i
previsti finanziamenti.
I 12 milioni inizialmente previsti a carico del bilancio del
Miur non ci sono più, dirottati, forse, su altri progetti
cari al ministro Profumo (come la digitalizzazione del
sistema, per esempio).
Reagisce la Fism (Federazione delle scuole materne) che
organizza più della metà delle sezioni. Protesta anche l’Anci,
l’Associazione dei Comuni, fortemente interessata a
salvaguardare l’esperienza soprattutto nelle piccole realtà
prive di servizi per la primissima infanzia.
Vengono presentate diverse interrogazioni parlamentari,
soprattutto da parte del PD.
Per il 2012, comunque, non se ne fa più niente.
Per il prossimo
triennio vengono previsti a bilancio 12 milioni all’anno per
continuare la sperimentazione. Sempre che, beninteso, le
sezioni siano sopravvissute senza finanziamenti.
|
T |
Tablet |
(ottobre) – Il ministro Profumo dichiara che entro
cinque anni tutti gli 8 milioni di studenti avranno a
disposizione un . Da subito ogni docente avrà un proprio
tablet.
Secondo un calcolo effettuato da Tuttoscuola sulla base dei
dati del Miur, gli studenti di scuola media sono 1.690.000 e
quelli delle superiori 2.570.000, per un totale di 4.260.000
potenziali destinatari di tablet. Poi ci sono le classi:
190mila per i due settori. Supponendo che il tablet di
classe serva per tutti gli insegnanti, occorrerebbe una
dotazione minima di 4.450.000 tablet. Sul mercato un tablet
ha costi che oscillano tra i 100 e i 600 euro e, quindi, il
costo complessivo potrebbe oscillare tra mezzo miliardo e
tre miliardi. Acquistando una partita di buoni tablet
scontati, il ministero dell'Istruzione potrebbe spendere
circa un miliardo.
|
TFA
|
(marzo)
- Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca rende noto il numero dei posti disponibili per le
immatricolazioni al Tirocinio Formativo Attivo per la scuola
secondaria di primo e secondo grado.
Il TFA è un corso di preparazione all’insegnamento di durata
annuale istituito dalle università che attribuisce all’esito
di un esame finale, il titolo di abilitazione
all’insegnamento in una delle classi di concorso previste
dal D.M. n. 39/1998.
Il Miur prevede di avviare le prove di accesso al TFA entro
e non oltre giugno 2012.
er l’anno accademico 2011/2012 i posti disponibili per le
immatricolazioni al TFA per l’insegnamento nella scuola
secondaria di primo grado sono 4.275, definiti in ambito
regionale per ciascun ateneo.
Per le immatricolazioni al TFA per l’insegnamento nella
scuola secondaria di secondo grado invece, i posti
disponibili sono 15.792.
A giugno la selezione viene accompagnata da polemiche, da
rettifiche e da ricorsi. A fine anno faticosamente i TFA
partono presso diversi atenei.
È il viaggio della speranza per disporre dell’abilitazione
che consentirà di partecipare ai prossimi concorsi.
|
TFA
speciali |
(dicembre)
- Il ministro pensa di aprire i TFA speciali senza selezione
(basta una certa quantità di servizio), ma deve acquisire il
parere dal Consiglio di Stato.
A dicembre, però, il governo si avvia alla conclusione, e
restano alcune questioni aperte, anche in ambito di
istruzione. Una di queste è la costituzione dei Tirocini
Formativi Attivi (Tfa) speciali, a beneficio dei docenti
precari, che potrebbero accedere senza selezione a questi
corsi organizzati dalle università di tutta Italia.
La preoccupazione per il possibile decadere dei Tfa speciali
sembra trovare riscontro tra esponenti di formazioni
politiche diverse. In realtà, ormai manca qualsiasi tempo
tecnico per la produzione di un decreto ad hoc. E non sono
pochi i docenti precari che, credendo alle parole del
ministro, hanno rinunciato a concorrere per il Tfa
ordinario, preferendo il Tfa speciale che invece non
prevedeva una selezione.
E che rischiano di trovarsene fuori definitivamente.
|
U |
Unità
sindacale
|
(dicembre)
– Con l’accordo sugli scatti di anzianità va in scena
l’ennesimo strappo tra i sindacati della scuola: da una
parte Cisl, Uil, Snals e Gilda che sottoscrivono l’intesa
con l’Aran, dall’altra la Flc-Cgil che si riserva di
valutare e poi spara a zero su quella che considera
l’ennesima svendita.
È l’ultimo atto di una rottura dell’unità sindacale che non
cerca nemmeno l’unità d’azione. Era già successo con il
piano triennale di assunzione dei precari e si ripete con
gli scatti.
A novembre sembrava vi fosse un avvicinamento dopo che la
Cgil-scuola aveva aderito allo sciopero del 24 novembre per
la difesa degli scatti e per il rifiuto delle 24 ore, ma,
mentre gli altri sindacati, visti conseguiti i due
obiettivi, avevano ritirato lo sciopero, la Cgil,
confermandosi ancora una volta un sindacato di lotta, lo
aveva confermato.
Si tratta di
una linea sindacale radicale che, però, paga. A dimostrarlo
ci sono stati, ancora una volta, i risultati delle elezioni
per il rinnovo delle RSU del marzo scorso.
|
V |
Valore
legale |
(aprile)
– Si apre inaspettatamente il dibattito sul valore legale
del titolo di studio.
Se ne parla prima di tutto in Consiglio dei ministri dove,
però, emerge una divergenza di vedute in merito.
Il premier Monti e il ministro Profumo convengono sulla
opportunità di dar vita ad una rapida consultazione sul
problema, prima di assumere proposte legislative sul valore
legale del titolo di studio. Il sito del Miur ospita questa
consultazione on line.
La volontà del governo di intervenire sul valore legale del
titolo di studio accademico "non trasformerà la laurea in
carta straccia". Lo assicura il ministro dell'Università,
Francesco Profumo, avviando in diretta tv la consultazione
pubblica voluta dall'esecutivo sul valore legale del titolo.
Il governo, spiega il ministro, vuole "solo correggere
alcune anomalie" rispetto al valore del titolo per l'accesso
al pubblico impiego e alle professioni.
Contro la consultazione si schierano numerose sigle, del
mondo sindacale e degli studenti. Alla fine prevale la
conservazione dell’esistente. Un’occasione persa? |
24 ore
|
(novembre)
– Il ddl sulla stabilità (ex-legge finanziaria) prevede una
radicale modifica dell’orario di servizio dei docenti che
dovrebbe passare, per tutti, a 24 ore settimanali.
Mentre per gli insegnanti di scuola primaria la norma non
comporta sostanziali cambiamenti, visto che attualmente
l’orario di servizio è di 22+2 ore settimanali, per i
professori della secondaria la proposta comporterebbe invece
un aumento di sei ore settimanali, pari ad un incremento di
un terzo dell’orario esistente.
La proposta prevede la gratuità della prestazione oraria
aggiuntiva e la compensazione virtuale della trasformazione
in ferie dei giorni di chiusura della scuola.
Profumo dichiara di attendersi un grande atto di generosità
da parte dei docenti.
La reazione sindacale non si fa attendere, ed è pesante sia
per merito che per il metodo (l’orario è materia
contrattuale).
Tra le motivazioni dello sciopero del 24 novembre vi è
quella della cancellazione completa della proposta.
Alla fine
l’aumento orario viene cancellato. Scampato pericolo o
occasione gestita male?
|
W |
Workshop
sui
Dirigenti |
(agosto)
– Al Meeting dell’Amicizia di Rimini nel workshop della
DiSAL si parla di dirigenza scolastica.
“Dove si dirigono … i dirigenti delle scuole ?” è il titolo
del workshop per presidi di scuole statali e non statali,
docenti vicari, che la DiSAL promuove nell’ambito del
Meeting dell’Amicizia in collaborazione con Tuttoscuola.
Secondo la Disal, tra il 2011 ed il 2012 sparirà il 22% dei
posti di dirigente delle scuole statali: se si applicasse la
stessa proporzione alla professione docente si avrebbe la
rivoluzione sociale. Nell’anno scolastico che termina più di
3.000 istituti scolastici statali erano diretti da reggenti
(come accade da anni). La direzione di un istituto
scolastico è forse una professione che non serve più? Oppure
si tratta di un abbandono crescente delle scuole da parte
dello Stato?
Il dibattito cerca di avviare una riflessione sullo stato di
una professione che l’Agenzia Europea Euridyce definì nel
2010 'cruciale' per il futuro della qualità delle scuole in
Europa, per ricercarne una nuova identità che corrisponda a
questa attesa. Europa inascoltata?
|
Z |
Zazzera |
(maggio)
- “Ringrazio sentitamente tutta la Commissione per
l’importante ruolo che mi ha voluto affidare eleggendomi
Vicepresidente. Un impegno che mi carica di grande
responsabilità”.
Queste le
parole pronunciate dal deputato pugliese Pierfelice Zazzera,
eletto nelle liste dell’Idv, al momento della sua elezione a
vicepresidente della VII commissione Cultura, Scienza e
Istruzione, avvenuta nel mese di giugno 2012 contestualmente
alla nomina di Manuela Ghizzoni (Pd) a presidente in
sostituzione della dimissionaria Valentina Aprea.
Il nuovo
incarico non fa venir meno la combattività del parlamentare,
che si distingue per l’assidua presenza in Parlamento ma
soprattutto per i forti toni polemici usati nei confronti
della maggioranza ABC e del ministro Profumo, non dissimili
e per certi aspetti ancora più irruenti di quelli utilizzati
verso il governo Berlusconi-Gelmini. |
|