Un anno di scuola dalla A alla Z

Fatti, avvenimenti e persone - Consuntivo del 2012

da TuttoscuolaNews, n. 566 1.1.2013

A

ABC

(gennaio-novembre) – Per quasi tutto l’anno il governo tecnico presieduto dal supertecnico Mario Monti si è retto in Parlamento sulla ‘strana’ maggioranza ABC (Alfano-Bersani-Casini), fatta cadere dal Pdl.

In vista delle elezioni politiche, lo scontro tra il Pdl e il Pd si è fatto aspro, frontale, a scapito della terza componente, schiacciata tra i due maggiori contendenti. Ma a questo punto si è verificata una novità: la lettera ‘C’ del trinomio ABC ha smesso di significare ‘Casini’ per indicare caso mai ‘Centro’, e la leadership di questa nuova formazione è stata assunta da Mario Monti, passato così (lui dice “salito”) dal ruolo di tecnico a quello di politico. Così la competizione sarà, almeno nelle previsioni, non bipolare ma tripolare.

Poi si vedrà…

 

Anief

(dicembre) - Questo sindacato, che a dicembre celebra il suo primo congresso a quattro anni dalla fondazione, è il protagonista di una serie di azioni volte a spostare il baricentro dell’iniziativa sindacale dal classico terreno della lotta sociale (assemblee, scioperi, contrattazione) a quello delle controversie giurisdizionali in tutte le direzioni e a tutti i livelli.

Il successo ottenuto in non poche occasioni, a partire dall’inserimento a pettine dei precari in mobilità interprovinciale al ripescaggio di candidati esclusi nei concorsi o in altre operazioni amministrative, per arrivare all’applicazione ai precari italiani della normativa europea sull’assunzione a tempo indeterminato dopo tre anni, costringe gli altri sindacati a inseguire l’Anief su questo terreno, sul quale peraltro il sindacato fondato e guidato da Marcello Pacifico si muove con grande sicurezza. Non così sul terreno elettorale, come mostra il modesto risultato ottenuto dall’Anief nelle elezioni per le RSU.

 

Aprea

(Aprile) – Il 3 aprile Valentina Aprea rassegna le dimissioni dalla Camera dei deputati, dove sedeva ininterrottamente dal 1994, e dalla funzione di presidente della commissione Cultura, Istruzione e Scienza, per accettare l’incarico di assessore all’Istruzione, Formazione e Cultura della Regione Lombardia. Il 22 ottobre le viene rinnovato l’incarico di assessore nella nuova giunta Formigoni, con l’aggiunta delle deleghe anche per l’occupazione e le politiche del lavoro.

A livello nazionale la legge sull’autogoverno delle istituzioni scolastiche che reca il suo nome (Disegno di legge n.953), sia pure con modifiche sostanziali, viene approvata alla Camera nel mese di ottobre da una ampia maggioranza trasversale, formatasi anche grazie alle sue capacità mediatorie.

A livello regionale, nel giro di pochi mesi, Aprea sviluppa un’intensa attività in varie direzioni, dal lancio dell’operazione ‘Generazione WEB’ (25.000 tablet per tutti gli alunni delle classi prime e terze delle superiori) al potenziamento della ‘Dote scuola’, versione lombarda del Buono scuola. L’obiettivo è di fare della scuola della Lombardia un modello di riferimento in campo nazionale, puntando sul miglioramento della sua qualità. Potrà continuare il lavoro avviato? La parola agli elettori lombardi.
 

B

Buste
trasparenti

(agosto) – Scoppia il caso delle buste trasparenti in Lombardia nel concorso per dirigenti scolastici. Ancora una volta la procedura concorsuale inciampa in qualche accidente.

Il Tar invalida la graduatoria finale di merito e blocca la nomina dei vincitori, perché, su ricorso di candidati che non avevano superato gli scritti, viene accertata la possibilità che le buste contenenti i nominativi dei candidati, messe contro luce, potessero consentire la lettura dei nominativi. 420 candidati, vincitori mancati, non sono nominati e molte scuole lombarde cominciano l’anno scolastico in situazione critica.

La sentenza del Tar viene successivamente impugnata davanti al Consiglio di Stato che demanda all'Università La Sapienza di Roma l'esame di almeno 30 buste incriminate.

La sentenza verrà pronunciata il 15 gennaio 2013.

Nel frattempo il concorso in Molise è stato annullato e quelli del Lazio e della Calabria sono a rischio.

Le disavventure del concorso rafforzano il partito dell’assunzione diretta del dirigente da parte delle scuole.

Buono
scuola

(luglio) – La Regione Lombardia conferma e rafforza quella che si può ritenere la più concreta e consistente forma di buono scuola – nella variante però del ‘buono studio’ – realizzata in Italia.

L’annuncio è dato dal presidente Formigoni e dall’assessore regionale all’Istruzione, formazione e cultura Aprea in una lettera indirizzata a tutte le famiglie degli studenti.

In Lombardia il buono scuola, o studio, si chiama ‘Dote’: un sistema di varie forme di aiuto, per un importo complessivo di 81 milioni di euro. Per il sostegno al reddito per gli studenti delle scuole statali i contributi vanno da un minimo di 60 a un massimo di 190 euro a seconda dell’ordine di scuola frequentata e del reddito e vengono distribuiti ai Comuni di residenza dei beneficiari.

Per le famiglie che scelgono le scuole paritarie e hanno un reddito Isee inferiore a 30.000 euro vengono introdotte quattro fasce di reddito. Agli studenti disabili che frequentano una scuola paritaria continua a essere erogato un contributo annuale di 3.000 euro, a prescindere dal reddito.

Sono anche previste Doti per il merito. Bene la Lombardia, ma le altre Regioni?
 

C

CNPI

(gennaio-dicembre) – Nel decreto legge ‘milleproroghe’ pubblicato a inizio 2012 viene prevista, per l’ennesima volta, la proroga del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI). Di proroga in proroga il massimo organo collegiale della scuola continua a sopravvivere a se stesso, dopo che la sua conclusione naturale, prevista dieci anni fa, è stata bypassata in attesa di una riforma generale degli organi collegiali territoriali che a questo punto sembra proprio andare alle calende greche, mentre molti suoi componenti sono ormai andati in pensione.

Ma la crisi Governo a fine 2012 ha impedito l’ennesima proroga, cosicché il CNPI è decaduto definitivamente. La mancata proroga apre una complessa questione istituzionale e giuridica che il prossimo ministro dovrà risolvere.

Concorso
docenti

(dicembre) - Il 17 e 18 dicembre 2012 si è svolta la prova preselettiva del concorso a 11.542 cattedre voluto dal ministro Profumo. Secondo i dati diffusi dal Miur, “le percentuali degli ammessi delle classi di concorso delle secondarie (I grado 48,5%; II grado 45,0%) sono più che doppie rispetto a quelle dell’infanzia (18,9%) e della scuola primaria (22,9%)”.

Dal punto di vista anagrafico i test hanno premiato i più giovani: la percentuale più bassa di ammissione alle prove successive è infatti quella conseguita dai candidati sopra i 40 anni di età.

Infine il ministero osserva che su base regionale “le percentuali di ammessi al concorso seguono curiosamente l’andamento dei risultati delle rilevazioni sugli apprendimenti degli studenti Ocse Pisa 2009”: il tasso di ammissione dei candidati insegnanti aumenta infatti nelle stesse zone d’Italia in cui sale la curva Ocse che indica una maggiore preparazione degli studenti. In testa il Nord e la Toscana (44,3%), in coda il Sud e la Calabria, che è il fanalino di coda su entrambi entrambi i fronti. Piove sul bagnato?
 

D

Dimensio-namento

(settembre) – Gli effetti della riforma del dimensionamento delle istituzioni scolastiche, voluta dal Governo Berlusconi con la legge n. 111/2011, si concretizzano nell’anno scolastico 2012/2013.

Nonostante una sentenza della Corte Costituzionale che ha ritenuto illegittimo un aspetto procedurale che non aveva tenuto conto della competenza concorrente delle Regioni, i piani di ridimensionamento vengono attuati.

In molte regioni scompaiono quasi completamente le direzioni didattiche e le sedi principali di scuola media per far posto agli istituti comprensivi. Mediamente le istituzioni scolastiche ridimensionate accolgono nelle loro scuole circa mille alunni.

Le istituzioni scolastiche con meno di 600 alunni non possono avere il capo d’istituto titolare, ma si avvalgono di un dirigente reggente; il DSGA in queste situazioni è a scavalco con un’altra istituzione sottodimensionata.

La situazione, piuttosto critica, all’inizio del nuovo anno scolastico è questa: totale 8.092 di cui 7.964 istituzioni ordinarie e 128 destinate a trasformarsi in CPIA (centri prov. istruzione adulti); delle 8.092 istituzioni 1.153 sono sottodimensionate.

Cinque anni fa le istituzioni scolastiche erano 10.759. Il salasso della legge 111 ha prodotto la chiusura di 2.667 istituzioni scolastiche, pari ad un decremento del 25%.
 

 E

Education
at a Glance (Ocse)

(settembre) - L’Italia non esce bene dalla dodicesima edizione del rapporto annuale dell’Ocse Education at a Glance (EAG), che pone a confronto i sistemi educativi dei 34 Paesi membri dell’Organizzazione più alcuni altri, anche se non per tutti gli indicatori.

La spesa pubblica per l’istruzione ammonta al 4,9% del Pil, contro una media Ocse del 6,2%, percentuale che colloca l’Italia al 31° posto su 37. Ancora peggiore è il dato che riguarda la percentuale della spesa per l’istruzione sul totale della spesa pubblica: solo il 9% contro una media Ocse del 13% (31° posto su 32).

Per l’Italia viene fatto poi notare un ulteriore squilibrio: se la spesa annua per studente è di 9.055 dollari, contro una media Ocse di 9.249, quella per studente di scuola materna ed elementare è un po’ sopra la media di questa fascia di scuola, mentre quella per studente universitario è decisamente sotto: 9.561 dollari contro una media di 13.719.
 

Emilia

(maggio) – Il 20 maggio l’Emilia è colpita da un pesante terremoto che si ripete il 29 dello stesso mese con altri effetti devastanti.

Si registrano vittime e molti danni alle strutture. Sono colpiti in particolare vecchi edifici di rilevanza storica e artistica. Anche zone della bassa Lombardia e del basso Veneto sono interessate al sisma.

Le piccole e medie industrie della bassa modenese sono in ginocchio, ma la determinazione e il coraggio della gente emiliana fanno ben sperare nella ripresa. Notevole la catena di solidarietà che si attiva favore della gente terremotata.

Per molte scuole la chiusura dell’anno scolastico viene anticipata. Per i ragazzi impegnati negli esami finali un decreto ministeriale di emergenza consente di passare direttamente al colloquio finale, senza dover sostenere le prove scritte, come era avvenuto con il terremoto in Abruzzo.

L’Ufficio scolastico regionale individua le scuole interessate.

Gli esami si svolgono sotto le tende.
 

F

Face
to faith

(luglio) - Gli inglesi, com’è noto, amano i giochi di parole, soprattutto quelli che utilizzano assonanze tra termini con pronuncia simile. O quasi, come nel caso del programma Face to Faith (“Di fronte alla Fede”, ma “Di fronte alle Fedi” rende meglio l’idea) lanciato dalla Fondazione creata dall’ex premier britannico Tony Blair con l’intento di promuovere l’interscambio culturale e religioso fra giovani studenti di tutto il mondo di età compresa fra i 12 ed i 17 anni.

Il progetto è già stato oggetto in Italia di una prima fase sperimentale, avviata nel 2011, che ora sarà ampliata. Il ministro Francesco Profumo e Tony Blair sottoscrivono un impegno in tal senso. 19 sono i Paesi partecipanti all’iniziativa, tra i quali Stati Uniti, India, Giordania, Libano ed Australia e tra i Paesi europei l’Italia, l’Inghilterra, il Kosovo e l’Ucraina.

Il contatto fra i giovani, finalizzato alla reciproca accettazione e al rispetto delle diversità, sarà facilitato dall’utilizzo delle nuove tecnologie (chat e videoconferenze). Blair sostiene che il programma “aiuterà studenti e insegnanti italiani a sviluppare un dialogo più profondo acquisendo, allo stesso tempo, una maggiore coscienza del ruolo che ha la religione nel mondo moderno”.

Un via tecnologica al dialogo interreligioso.
 

G

Governo

(Bilancio annuale) – Nel corso del 2012 il ministro Profumo ha potuto operare entro margini molto stretti, dovendo i cosiddetti ministeri ‘di spesa’, tra i quali il Miur, pagare un prezzo particolarmente pesante alla manovra di risanamento dei conti pubblici, e anche per il trascinamento nel 2012 delle misure assunte dal precedente governo.

Su alcuni punti comunque sono stati conseguiti buoni risultati, che non erano scontati: è il caso del rafforzamento della filiera tecnico-professionale fino al positivo decollo degli Istituti tecnici superiori (ITS), e della valutazione di sistema riferita alla scuola, dove l’Invalsi ha operato in modo efficace.

Positivo, anche se realizzato in modi e tempi discutibili, è stato il ritorno ai concorsi come modalità ordinaria di reclutamento nella scuola, mentre sul capitolo della condizione economica e di carriera del personale, in particolare di quello docente, si è bruciata con l’intempestiva proposta delle 24 ore la possibilità di aprire una riflessione e un dialogo sulla diversificazione e valorizzazione della professionalità docente.

Forse, nelle condizioni date, non si poteva fare molto altro. Certo il bilancio consuntivo è magro…
 

H

Handicap

(dicembre) - Il Miur presenta nel seminario nazionale sulla disabilità i dati sulla situazione italiana dell’inclusione scolastica. Anche in questo anno scolastico il rapporto docenti di sostegno/alunni disabili è di uno a due, come fissato dalla legge finanziaria 2008. Attualmente infatti i docenti di sostegno sono poco più di 101 mila, mentre gli alunni disabili nelle scuole statali sono poco più di 202 mila.

La legge aveva previsto che quel rapporto medio di un sostegno ogni due disabili dovesse gradualmente diventare omogeneo su tutto il territorio nazionale.

Dai dati ufficiosi risulta invece che tutto è rimasto come prima. Anzi, alcune regioni che già avevano un rapporto al di sotto del valore di uno a due, lo hanno ulteriormente abbassato (Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia).

Se si volesse raggiungere l’obiettivo del rapporto di un docente di sostegno ogni due alunni disabili, le regioni del Sud (con la sola esclusione dell’Abruzzo) dovrebbero avere circa 4.400 posti in meno a favore delle altre regioni; le Isole avrebbero anch’esse un surplus di circa 1.600 posti.

Per contro le regioni del Centro vanterebbero un credito di oltre 2.400 posti di sostegno, il Nord Ovest quasi 2.300 e il Nord Est mille. Posti che non hanno avuto.
 

 I 

Invalsi

(aprile) – In vista dell’annuale rilevazione degli apprendimenti da parte dell’Invalsi, prevista a maggio, si intensificano, da parte dei sindacati minori, azioni preventive di disturbo (proposte di sciopero e mobilitazioni varie).

Nonostante la legge di semplificazione che ha disposto l’obbligo della prestazione a carico delle scuole, si annunciano astensioni da parte di docenti.

La Gilda, unico tra i cinque sindacati rappresentativi, sostiene l’astensione sotto forma di sciopero bianco. Obiettivo della protesta è ottenere un riconoscimento economico per gli impegni straordinari degli insegnanti impegnati nell’organizzazione delle rilevazioni.

Cadono in buona sostanza le critiche un po’ ideologiche che l’anno prima i sindacati di base avevano sostenuto contro il ministro Gelmini, colpevole, secondo loro, di volere usare le rilevazioni Invalsi per “schedare” gli insegnanti.

A maggio le rilevazioni si svolgono in modo pressoché regolare. Resta, tuttavia, non pienamente compresa la finalità della rilevazione: strumento per valutare il sistema scolastico? Strumento per l’autovalutazione di ciascuna scuola? O entrambi?

Inno
di Mameli

(novembre) – Il Senato approva in via definitiva la legge che rende obbligatorio l’insegnamento dell’inno di Mameli. Lo stesso ddl istituisce anche la ‘Giornata dell’Unità della Costituzione, dell’inno e della bandiera’ per il 17 marzo.

Non sarà un giorno festivo, ma una solennità ricordata nelle scuole e con iniziative pubbliche allo scopo di promuovere i valori di cittadinanza e di riaffermare l’identità nazionale. Il provvedimento dispone anche che a partire dall’anno scolastico 2012-2013 nelle scuole di ogni ordine e grado siano organizzati incontri didattici su “Cittadinanza e Costituzione” per riflettere su storia e significato del Risorgimento e delle vicende che hanno portato all’unità nazionale, alla scelta dell’Inno di Mameli, del Tricolore, e all’approvazione della Costituzione.

Il ddl è stato votato a favore da tutti i gruppi, a eccezione della Lega nord. Molti senatori leghisti abbandonano l’aula prima del voto parlando di un provvedimento “inutile, retorico, antistorico, ideologico e coercitivo”.

Lo sembra di più la loro protesta...
 

 L 

LES

(giugno) - La D.G. per gli Ordinamenti Scolastici del MIUR avvia, in collaborazione con la Fondazione Rosselli e l’Associazione Europea per l’Educazione Economica AEEE-Italia, il progetto “Investire nel valore e nell’identità del liceo Economico-sociale - LES”.

L’obiettivo è di rafforzare l’identità del nuovo Liceo delle Scienze umane con opzione economico-sociale. Il lancio del progetto è accompagnato da quattro seminari interregionali cui partecipano oltre 500 dirigenti scolastici e docenti, rappresentativi dell’80% dei licei italiani con opzione economico-sociale. I seminari approfondiscono in particolare il tema dell’identità del LES nel sistema scolastico italiano, evidenziando la presenza dell’economia nei licei europei con particolare riferimento al nocciolo duro costituito da scienze economiche e scienze umane, la proiezione internazionale e la metodologia CLIL, gli aspetti quantitativi e statistici e infine il ruolo delle discipline culturali.

Il progetto, a cui il portale di Tuttoscuola ha dedicato ampio spazio, è consultabile nel sito del Miur, mentre gli abstract e le relazioni dei seminari si trovano su quello della Fondazione Rosselli.

Libri
digitali

(dicembre) - Scuola digitale, avanti ma piano. Il governo frena sull'adozione massiccia dei libri in formato digitale o misto fra i banchi.

L'esecutivo Berlusconi, con la legge 133 del 2008, aveva avviato il piano per il passaggio progressivo al formato misto o digitale dei libri di scuola. Lo 'switch-off', il passaggio definitivo, sarebbe dovuto scattare già quest'anno scolastico. Ma il cambiamento arranca. E slitta. Nella prima versione del decreto sviluppo varata a ottobre dal governo Monti si parlava del prossimo anno scolastico per le superiori e di quello successivo per il primo ciclo (primarie e medie).

Un emendamento del governo presentato in commissione Industria al Senato propone step più morbidi: dal prossimo anno scolastico i libri digitali o misti saranno adottati nelle scuole selezionate per partecipare al "piano Scuola digitale – Classi 2.0". E saranno coinvolte solo le classi prime di medie e superiori. Nel 2014/2015 saranno coinvolte tutte le classi prime di medie e superiori e solo dopo si procederà con le classi successive, andando così a regime in tre anni per le medie e cinque per le superiori. Decade anche il riferimento alla riduzione dei costi attesa dall'adozione dei nuovi testi. Forse il risparmio non è più così certo.
 

 M 

Melissa
 

 (maggio) – A Brindisi, davanti ad un istituto scolastico intitolato alla memoria di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, un ordigno uccide una studentessa, Melissa Bassi, e ne ferisce gravemente alcune altre.

L’intitolazione della scuola e la circostanza che in quei giorni proprio a Brindisi è previsto il passaggio della carovana della legalità, fanno immediatamente pensare che si tratti di un attentato di stampo mafioso. Si scoprirà che si è trattato di un gesto individuale di un mitomane.

Mai una scuola era stata colpita così brutalmente. Melissa, per la sua tragica morte mentre andava a scuola, rimarrà nel cuore degli italiani.
 

 N

Neet

(settembre) - L’Italia continua ad avere una bassa percentuale di laureati: solo il 15% della popolazione tra i 25 e i 64 anni contro una media Ocse del 31 per cento. Ma a questo basso numero di laureati non fa riscontro un elevato numero di occupati perché la disoccupazione è aumentata significativamente proprio tra i laureati, più che tra i diplomati.

Il dato contenuto nel rapporto Ocse, riferito al 2010, non sorprende (purtroppo). Già Almalaurea, nel suo XIII rapporto, aveva registrato l’aumento della disoccupazione fra i laureati triennali (dal 15 al 16%), tra gli specialistici biennali (dal 16 al 18%) e fra i laureati nei settori forti come ingegneria (dal 14 al 16,5%).

I laureati italiani, rispetto a quelli della media dei Paesi Ocse, sono pochi e mal pagati. E questo contribuisce a spiegare il calo delle iscrizioni all’università (quantificato da Almalaurea in 43.000 all’anno a partire dal picco registrato agli inizi degli anni duemila, dopo l’entra ta in vigore della riforma Berlinguer-Zecchino degli ordinamenti universitari, il cosiddetto 3+2) nonché l’aumento della percentuale dei Neet (dal 21 al 23%), i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano né studiano (Not in Employement, Education and Training).

Nuove
Indicazioni

 

(agosto) – Dopo un triennio di libera applicazione delle Indicazioni nazionali per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo (varate dal ministro Moratti) e delle Indicazioni per il curricolo (varate dal ministro Fioroni), vengono trasmesse al Consiglio di Stato, per il parere definitivo, le Indicazioni Nazionali per il curricolo targate Profumo.

A dire il vero, le nuove Indicazioni sono di fatto il frutto della determinazione del sottosegretario all’istruzione, Marco Rossi Doria che, dopo aver affidato il lavoro di interazione dei due documenti ad un ristretto gruppo di lavoro e aver raccolto proposte e suggerimenti di esperti disciplinaristi, ha voluto una consultazione nelle scuole (forse un po’ affrettata, data la ristrettezza dei tempi) per ottenere il massimo di condivisione delle nuove Indicazioni.

Le Indicazioni nazionali per il curricolo (che sono il risultato della revisione delle Indicazioni di Fioroni) sono definitivamente varate verso la fine dell’anno e saranno applicate in tutte le classi statali e paritarie delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo.
 

 O

Organico funzionale

(gennaio) – Il decreto legge sulle semplificazioni, uno dei primi provvedimenti legislativi del Governo Monti, tenta il rilancio dell’autonomia scolastica mediante il potenziamento dell’organico di istituto.

Viene prevista una dotazione complessiva di dieci mila nuovi posti docente che rappresentano l’organico funzionale, una risorsa che potrebbe consentire attività integrative, progetti, sostituzione di docenti e flessibilità organizzative e didattiche.

Sembra rinascere il progetto sperimentato alla fine degli anni ’90 per dotare le istituzioni scolastiche di risorse umane proprie e rendere praticabile l’idea di autonomia scolastica.

Però, in sede di conversione in legge del decreto il ministero dell’Economia, a causa della crisi finanziaria, pone il veto all’incremento dei 10 mila posti di organico.

Nessun posto in più, dunque. L’organico funzionale dovrà attendere tempi migliori.
 

 P

Pillole
del sapere

(novembre) – Su Rai 3, Report dedica un’inchiesta alla vicenda delle ‘Piccole del sapere’, una serie di video "didattici" che sarebbero costati all'amministrazione più di 400.000 euro.

Al centro della vicenda ci sono le “pillole del sapere”, mini-filmati di 3 minuti acquistati lo scorso anno dal MIUR a costi apparentemente spropositati.

Nel 2011, secondo quanto riferito da Report e da ‘Il fatto quotidiano’, il MIUR avrebbe ordinato l’acquisto di 12 “pillole” e 7 format, per un costo di circa 40 mila euro per ogni filmato di appena 3 minuti. Oltre 700.000 euro per filmati che spiegano come funziona un semaforo e cos’è il Portogallo.

Il ministro Profumo annuncia un’indagine che dovrà accertare, tramite un esperto indipendente, il valore reale di quei video didattici e il loro valore commerciale.

Inoltre, tramite un’apposita commissione sarà valutato anche il valore didattico delle ‘pillole’, mentre un’altra commissione valuterà le procedure per l'assegnazione dell'appalto.

Profumo

(gennaio-dicembre) – L’ingegnere Francesco Profumo, già rettore del Politecnico di Torino e presidente del CNR (incarico che ha lasciato dopo una iniziale esitazione), è subito apparso come uno dei più ‘tecnici’ tra i ministri del governo tecnico presieduto da Mario Monti.

E in effetti, anche nel linguaggio, il ministro prestato (come lui stesso dice) dal mondo della tecnica a quello della politica è stato coerente e conseguente: niente riforme, il compito che si è assegnato è quello di “oliare il sistema”, di far girare i suoi “meccanismi arrugginiti”, non quello di cambiarlo. Il riavvio dei concorsi scolastici e universitari si colloca in questa ottica. Il forte impulso alle attività di valutazione (Invalsi, Anvur) anche. E forse perfino il maldestro tentativo di scambiare l’aumento dell’orario di servizio dei prof a 24 ore con più ferie si inscrive in questa linea di ricerca a ogni costo della ottimizzazione delle risorse, intesa però – almeno in quest’ultimo caso – come mera razionalizzazione tecnica, senza alcuna attenzione per la fattibilità politica e sociale.

Non è possibile prevedere che cosa farà Profumo ‘da grande’: non sarà candidato dal Pd, a cui è considerato vicino, per un posto in Parlamento (Bersani ha escluso candidature di ministri dell’attuale governo); d’altra parte sembra improbabile anche una sua candidatura in una lista a sostegno di Mario Monti perché ciò significherebbe per lui (come lo è stato per Monti) “salire in politica”, cioè abbandonare la veste del tecnico. E il prossimo governo, comunque vadano le elezioni, sarà un governo politico.
 

 Q 

Quattro
anni

(gennaio- ottobre) – Corre voce che il ministro Profumo voglia mettere mano alla revisione del percorso scolastico, mediante la riduzione di un anno della scuola secondaria di II grado. Sul blog del sottosegretario Rossi Doria viene riportata tale ipotesi, ma, di fronte alle critiche sulla intempestività del progetto, lo stesso sottosegretario precisa che il suo intervento è soltanto finalizzato ad una riflessione.

Passano diversi mesi e all’inizio dell’anno scolastico il progetto di ridurre di un anno l’intero percorso di istruzione torna di attualità. È ufficiale: il ministro Profumo ha costituito una commissione apposita per studiare una soluzione che consenta l’uscita degli studenti dal percorso scolastico a 18 anni, come avviene in molti Paesi europei.

Trapelano indiscrezioni dai lavori della commissione per due ipotesi allo studio: anticipare a 5 anni l’obbligo scolastico oppure ridurre a quattro anni la durata dei licei e degli altri istituti superiori.

La fattibilità del progetto riformatore non attenua le perplessità del mondo scolastico, mentre il ministro Profumo si affretta a precisare di non avere in mente alcun progetto di riforma e di volere, piuttosto, consegnare uno studio in merito al suo successore.
 

R

Rimborsi
TFR

(ottobre) – La Corte costituzionale dichiara illegittima la conferma della ritenuta previdenziale per i dipendenti pubblici passati al TFR.

Si prospettano congrui rimborsi per gli arretrati della ritenuta indebitamente applicata; con effetto immediato dovrebbe cessare la ritenuta in busta paga.

Per le casse dello Stato si prevede un esborso complessivo quasi pari agli importi della 13.ma mensilità.

Il Governo però cancella la norma che aveva introdotto dal 1° gennaio 2011 il Tfr per i dipendenti pubblici: nessuna modifica della norma, dunque, ma la sua abrogazione.

In questo modo tutto ritorna alla situazione del 2010, prima del Tfr. Conseguentemente la ritenuta del 2,50% sull’80% dello stipendio che recentemente la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima viene confermata e legittimata.

Non ci sarà, quindi, nessun rimborso e la ritenuta, legittimata dal decreto legge, continuerà ad essere applicata, come avveniva prima.

Comprensibile la delusione dei dipendenti pubblici, compreso il personale della scuola statale, che sperava in una piacevole sorpresa sotto l’albero di Natale.

RSU

(marzo) – Si svolgono le elezioni per il rinnovo delle RSU di istituto, già rinviate più volte, ma volute tenacemente in particolare dalla Flc-Cgil.

L’esito elettorale, però, conferma il consenso della categoria per i sindacati confederali, tutti in aumento e con la Flc-cgil che, ancora una volta risulta la più votata: 33,1%, Cisl-scuola 24,7%, Uil-scuola 15,4%.

Snals e Gilda subiscono una lieve flessione e si attestano rispettivamente al 14,9% e al 6,3%.

I sindacati di base subiscono un decremento, mentre le velleità dell’Anief, che puntava a raggiungere almeno il livello minimo di rappresentatività del 5%, vengono fortemente ridimensionate con un modesto 1,2% di voti.
 

S

Scatti
di anzianità

(dicembre) – Viene siglato l’accordo sugli scatti di anzianità maturati nel 2011, come era avvenuto per quelli del 2010. Dopo il blocco dei contratti pubblici e, per il comparto scuola, della progressione economica per anzianità, Cisl-scuola, Uil-scuola, Snals e Gilda erano riusciti a strappare un accordo all’allora ministro Tremonti per il pagamento degli scatti anzianità maturati nel 2010, utilizzando parte dei risparmi della razionalizzazione del sistema.

La Flc-Cgil non aveva partecipato all’accordo.

Per gli scatti maturati nel 2011 era cominciato un logorante confronto con il ministro Profumo che a giugno si era impegnato a varare la direttiva all’Aran per la contrattazione sugli scatti. Però non era successo nulla e i sindacati della scuola avevano proclamano sciopero per il 24 novembre.

Alla vigilia dello sciopero il Governo aveva presentato ai sindacati le linee della direttiva: lo sciopero veniva revocato, ad esclusione della Cgil-scuola. Si arriva finalmente all’accordo all’Aran, ma, ancora una volta la Cgil-scuola dice no e non firma. La ragione del no sta nel fatto che una parte delle risorse per pagare gli scatti viene presa dal Fondo di istituto.

Era meglio prendere subito o lasciare, aspettando tra un anno o due tempi migliori?

Scuola
media

(aprile) - Nel 2012 la scuola media unica compie 50 anni, ma riceve nel complesso molte più critiche che elogi. Una ricerca della Fondazione Agnelli la considera all’origine dei negativi risultati ottenuti dagli studenti italiani nelle prove Ocse-Pisa, riservate ai quindicenni, contrapposti ai discreti risultati conseguiti al contrario dai nostri alunni di nove anni in italiano e matematica (ricerche IEA Pirls e IEA Timss).

Ma critiche vengono anche dalla sinistra, storica sostenitrice (con distinzioni interne) della scuola media unica.

Nel mese di aprile la responsabile scuola della segreteria PD, Francesca Puglisi, propone l’eliminazione dell’esame di terza media in una lettera inviata a Tuttoscuola nell’ambito del dibattito aperto sull’argomento dalla nostra rivista sottolineando, in particolare, l’esigenza di un intervento riformatore coerente con il nuovo obbligo scolastico. E quindi lo spostamento dell’esame alla fine del secondo anno di scuola secondaria superiore.

La Costituzione per la verità dispone esami di Stato per l’ammissione ai vari ordini di scuola (“È prescritto un esame di Stato per la ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi”). Ma esiste il precedente della eliminazione dell’esame di quinta elementare tramite legge ordinaria (legge 53/2003) e successivo decreto legislativo di attuazione (d.lo 59/2004). Il primo ciclo, in tale prospettiva, dovrebbe durare però 10 anni, e tre il secondo. O meglio 9 anni portando la scuola media a 4 anni, e riducendo la secondaria superiore a 3, come in Francia? In ogni caso sembra esistere un largo consenso sulla diagnosi: l’attuale scuola media (secondaria di primo grado) proprio non va.
 

Sezioni
primavera

(settembre) – Scoppia il caso delle sezioni primavera.

Il servizio educativo sperimentale per bambini di due-tre anni di età costituito nel 2007 con l’apporto dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, si trova all’improvviso senza i previsti finanziamenti.

I 12 milioni inizialmente previsti a carico del bilancio del Miur non ci sono più, dirottati, forse, su altri progetti cari al ministro Profumo (come la digitalizzazione del sistema, per esempio).

Reagisce la Fism (Federazione delle scuole materne) che organizza più della metà delle sezioni. Protesta anche l’Anci, l’Associazione dei Comuni, fortemente interessata a salvaguardare l’esperienza soprattutto nelle piccole realtà prive di servizi per la primissima infanzia.

Vengono presentate diverse interrogazioni parlamentari, soprattutto da parte del PD.

Per il 2012, comunque, non se ne fa più niente.

Per il prossimo triennio vengono previsti a bilancio 12 milioni all’anno per continuare la sperimentazione. Sempre che, beninteso, le sezioni siano sopravvissute senza finanziamenti.
 

 T

Tablet

(ottobre) – Il ministro Profumo dichiara che entro cinque anni tutti gli 8 milioni di studenti avranno a disposizione un . Da subito ogni docente avrà un proprio tablet.

Secondo un calcolo effettuato da Tuttoscuola sulla base dei dati del Miur, gli studenti di scuola media sono 1.690.000 e quelli delle superiori 2.570.000, per un totale di 4.260.000 potenziali destinatari di tablet. Poi ci sono le classi: 190mila per i due settori. Supponendo che il tablet di classe serva per tutti gli insegnanti, occorrerebbe una dotazione minima di 4.450.000 tablet. Sul mercato un tablet ha costi che oscillano tra i 100 e i 600 euro e, quindi, il costo complessivo potrebbe oscillare tra mezzo miliardo e tre miliardi. Acquistando una partita di buoni tablet scontati, il ministero dell'Istruzione potrebbe spendere circa un miliardo.
 

TFA

(marzo) - Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca rende noto il numero dei posti disponibili per le immatricolazioni al Tirocinio Formativo Attivo per la scuola secondaria di primo e secondo grado.

Il TFA è un corso di preparazione all’insegnamento di durata annuale istituito dalle università che attribuisce all’esito di un esame finale, il titolo di abilitazione all’insegnamento in una delle classi di concorso previste dal D.M. n. 39/1998.

Il Miur prevede di avviare le prove di accesso al TFA entro e non oltre giugno 2012.

er l’anno accademico 2011/2012 i posti disponibili per le immatricolazioni al TFA per l’insegnamento nella scuola secondaria di primo grado sono 4.275, definiti in ambito regionale per ciascun ateneo.

Per le immatricolazioni al TFA per l’insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado invece, i posti disponibili sono 15.792.

A giugno la selezione viene accompagnata da polemiche, da rettifiche e da ricorsi. A fine anno faticosamente i TFA partono presso diversi atenei.

È il viaggio della speranza per disporre dell’abilitazione che consentirà di partecipare ai prossimi concorsi.

TFA
speciali

(dicembre) - Il ministro pensa di aprire i TFA speciali senza selezione (basta una certa quantità di servizio), ma deve acquisire il parere dal Consiglio di Stato.

A dicembre, però, il governo si avvia alla conclusione, e restano alcune questioni aperte, anche in ambito di istruzione. Una di queste è la costituzione dei Tirocini Formativi Attivi (Tfa) speciali, a beneficio dei docenti precari, che potrebbero accedere senza selezione a questi corsi organizzati dalle università di tutta Italia.

La preoccupazione per il possibile decadere dei Tfa speciali sembra trovare riscontro tra esponenti di formazioni politiche diverse. In realtà, ormai manca qualsiasi tempo tecnico per la produzione di un decreto ad hoc. E non sono pochi i docenti precari che, credendo alle parole del ministro, hanno rinunciato a concorrere per il Tfa ordinario, preferendo il Tfa speciale che invece non prevedeva una selezione.

E che rischiano di trovarsene fuori definitivamente.
 

U

Unità
sindacale

(dicembre) – Con l’accordo sugli scatti di anzianità va in scena l’ennesimo strappo tra i sindacati della scuola: da una parte Cisl, Uil, Snals e Gilda che sottoscrivono l’intesa con l’Aran, dall’altra la Flc-Cgil che si riserva di valutare e poi spara a zero su quella che considera l’ennesima svendita.

È l’ultimo atto di una rottura dell’unità sindacale che non cerca nemmeno l’unità d’azione. Era già successo con il piano triennale di assunzione dei precari e si ripete con gli scatti.

A novembre sembrava vi fosse un avvicinamento dopo che la Cgil-scuola aveva aderito allo sciopero del 24 novembre per la difesa degli scatti e per il rifiuto delle 24 ore, ma, mentre gli altri sindacati, visti conseguiti i due obiettivi, avevano ritirato lo sciopero, la Cgil, confermandosi ancora una volta un sindacato di lotta, lo aveva confermato.

Si tratta di una linea sindacale radicale che, però, paga. A dimostrarlo ci sono stati, ancora una volta, i risultati delle elezioni per il rinnovo delle RSU del marzo scorso.
 

 V

Valore
legale

(aprile) – Si apre inaspettatamente il dibattito sul valore legale del titolo di studio.

Se ne parla prima di tutto in Consiglio dei ministri dove, però, emerge una divergenza di vedute in merito.

Il premier Monti e il ministro Profumo convengono sulla opportunità di dar vita ad una rapida consultazione sul problema, prima di assumere proposte legislative sul valore legale del titolo di studio. Il sito del Miur ospita questa consultazione on line.

La volontà del governo di intervenire sul valore legale del titolo di studio accademico "non trasformerà la laurea in carta straccia". Lo assicura il ministro dell'Università, Francesco Profumo, avviando in diretta tv la consultazione pubblica voluta dall'esecutivo sul valore legale del titolo.

Il governo, spiega il ministro, vuole "solo correggere alcune anomalie" rispetto al valore del titolo per l'accesso al pubblico impiego e alle professioni.

Contro la consultazione si schierano numerose sigle, del mondo sindacale e degli studenti. Alla fine prevale la conservazione dell’esistente. Un’occasione persa?

24 ore

(novembre) – Il ddl sulla stabilità (ex-legge finanziaria) prevede una radicale modifica dell’orario di servizio dei docenti che dovrebbe passare, per tutti, a 24 ore settimanali.

Mentre per gli insegnanti di scuola primaria la norma non comporta sostanziali cambiamenti, visto che attualmente l’orario di servizio è di 22+2 ore settimanali, per i professori della secondaria la proposta comporterebbe invece un aumento di sei ore settimanali, pari ad un incremento di un terzo dell’orario esistente.

La proposta prevede la gratuità della prestazione oraria aggiuntiva e la compensazione virtuale della trasformazione in ferie dei giorni di chiusura della scuola.

Profumo dichiara di attendersi un grande atto di generosità da parte dei docenti.

La reazione sindacale non si fa attendere, ed è pesante sia per merito che per il metodo (l’orario è materia contrattuale).

Tra le motivazioni dello sciopero del 24 novembre vi è quella della cancellazione completa della proposta.

Alla fine l’aumento orario viene cancellato. Scampato pericolo o occasione gestita male?
 

W

Workshop
sui
Dirigenti

(agosto) – Al Meeting dell’Amicizia di Rimini nel workshop della DiSAL si parla di dirigenza scolastica.

“Dove si dirigono … i dirigenti delle scuole ?” è il titolo del workshop per presidi di scuole statali e non statali, docenti vicari, che la DiSAL promuove nell’ambito del Meeting dell’Amicizia in collaborazione con Tuttoscuola.

Secondo la Disal, tra il 2011 ed il 2012 sparirà il 22% dei posti di dirigente delle scuole statali: se si applicasse la stessa proporzione alla professione docente si avrebbe la rivoluzione sociale. Nell’anno scolastico che termina più di 3.000 istituti scolastici statali erano diretti da reggenti (come accade da anni). La direzione di un istituto scolastico è forse una professione che non serve più? Oppure si tratta di un abbandono crescente delle scuole da parte dello Stato?

Il dibattito cerca di avviare una riflessione sullo stato di una professione che l’Agenzia Europea Euridyce definì nel 2010 'cruciale' per il futuro della qualità delle scuole in Europa, per ricercarne una nuova identità che corrisponda a questa attesa. Europa inascoltata?
 

Z

Zazzera

(maggio) - “Ringrazio sentitamente tutta la Commissione per l’importante ruolo che mi ha voluto affidare eleggendomi Vicepresidente. Un impegno che mi carica di grande responsabilità”.

Queste le parole pronunciate dal deputato pugliese Pierfelice Zazzera, eletto nelle liste dell’Idv, al momento della sua elezione a vicepresidente della VII commissione Cultura, Scienza e Istruzione, avvenuta nel mese di giugno 2012 contestualmente alla nomina di Manuela Ghizzoni (Pd) a presidente in sostituzione della dimissionaria Valentina Aprea.

Il nuovo incarico non fa venir meno la combattività del parlamentare, che si distingue per l’assidua presenza in Parlamento ma soprattutto per i forti toni polemici usati nei confronti della maggioranza ABC e del ministro Profumo, non dissimili e per certi aspetti ancora più irruenti di quelli utilizzati verso il governo Berlusconi-Gelmini.