Sud e Isole: 148 mila alunni
in meno in cinque anni

da Tuttoscuola, 4.2.2013

Dall’anno scolastico 2007/08 a quest’anno le regioni del Sud hanno perso complessivamente quasi 95 mila alunni (94.825), pari ad un decremento percentuale del 4,8%. Il decremento nella scuola primaria (oltre 41 mila) è stato del 5,8%, nelle superiori (oltre 42 mila) del 5,4%.

È quanto si ricava elaborando i dati delle tabelle ministeriali consegnate ai sindacati nel corso dell’informativa sugli organici del prossimo anno.

La flessione demografica di quell’area, non nuova, è costante (e continuerà ancora per molto tempo), senza risparmiare nessuna regione meridionale (tutte in decremento).

Anche le Isole, con un calo complessivo di quasi 53 mila unità (52.707, pari al 5,9%) nel periodo considerato, si trovano in una situazione analoga.

Molise, Basilicata e Calabria hanno toccato complessivamente le punte più elevate di flessione demografica tra il 7% e il 9%. Negli istituti superiori il decremento ha superato il 10%.

Nel periodo considerato, in tutte le altre regioni italiane, nessuna esclusa, si è registrato, invece, un incremento. Nel Nord Ovest l’incremento ha sfiorato le 88 mila unità (più 5,6%), nel Nord Est le 76 mila (più 7%), nelle regioni centrali le 41 mila unità (più 3,2%).

L’Italia scolastica è nettamente divisa in due: al Sud cala il numero di alunni, al Centro e al Nord aumenta. Con inevitabili effetti sulle classi da chiudere o aprire, e sulle strutture scolastiche da ridurre o ampliare. E sugli organici.

Se la Lombardia è la regione che ha fatto registrare in valori assoluti il maggiore incremento con un aumento di oltre 65 mila studenti, l’Emilia-Romagna è la regione con il maggior tasso di incremento (più 10%).