Sulla scuola l’Italia spende male

Per l'Ocse i risultati sono scarsi «rispetto all'elevato livello di spesa». Ma è così?

  da Europa, 18.2.2013

L’Italia spende molto ma male sulla scuola. È l’Ocse a bocciare, nel rapporto Going for Growth appena uscito, gli investimenti che il Belpaese fa sull’istruzione. Un giudizio che, però, lascia un po’ perplessi: è noto, infatti, che la percentuale della spesa sul Pil è inferiore alla media Ocse. Probabilmente il rapporto fa riferimento alla spesa per alunno che, invece, è superiore ma che produce un basso rendimento.

Per questo, dice l’organizzazione, l’Italia dovrebbe impegnarsi di più sia sul versante dell’efficacia sia su quello dell’equità, offrendo più possibilità di formazione e guadagno soprattutto a coloro con un basso livello di qualificazione. In particolare,l’Ocse si sofferma su due punti: miglioramento della valutazione nella secondaria superiore; rafforzamento dell’offerta dei percorsi di formazione professionale postsecondaria (compreso l’apprendistato). La terza e ultima raccomandazione consiglia di aumentare le tasse universitarie introducendo, allo stesso tempo, un sistema di prestiti per studenti con rimborso condizionato al reddito.