La sintesi dei programmi sulla scuola da Tuttoscuola, 24.2.2013 Stop ai tagli e promesse di investimenti. Pur con accenti diversi è questo il comune denominatore delle politiche per l’istruzione delineate dai vari partiti nei programmi elettorali.
Riportiamo una mini-sintesi dei programmi dei principali partiti
elaborata dall’Ansa. Nel sito sono disponibili le rubriche “I
programmi elettorali dei partiti”, con i testi integrali, e “Le
proposte dei partiti a confronto”, con analisi comparative su
singole tematiche. PDL – Propone di rafforzare l’autonomia dei singoli istituti nella scelta dei docenti, negli organici e nella gestione dell’offerta formativa. Individua l’inizio del percorso educativo a 5 anni e intende valorizzare l’inglese come lingua di insegnamento nei corsi di laurea. Tra gli obiettivi c’e’ anche quello di favorire il rapporto scuola-impresa sostenendo i percorsi di formazione professionale, sul modello delle scuole tecniche tedesche. SCELTA CIVICA – Nuove risorse alla scuola per circa 8 miliardi di euro, distribuiti nell’arco della legislatura. E’ quello che intende fare Scelta Civica per invertire la tendenza a disinvestire nell’istruzione. Gli investimenti in educazione dovranno gradualmente crescere a un ritmo pari a quello della crescita del pil. Tra le priorità anche una politica fiscale che consenta di dedurre progressivamente le spese certificate in istruzione, un nuovo stato giuridico per i docenti e la costituzione di reti di scuole per un migliore utilizzo degli organici. LEGA NORD – Ha depositato un progetto di riforma dei meccanismi di reclutamento degli insegnanti su base regionale, il cui primo obiettivo è garantire omogeneità di valutazione sul territorio. Una volta approvato, secondo la Lega. Costituirebbe il precedente per rivoluzionare su base meritocratica l’assunzione in tutto l’apparato pubblico. La Lega ritiene che sia necessario garantire il massimo sostegno alla scuola non statale, incentivando così la concorrenza tra istituti scolastici. MOVIMENTO 5 STELLE – Parla di abolizione del valore legale del titolo di studio, insegnamento obbligatorio dell’inglese a cominciare dall’asilo, abolizione della legge Gelmini, risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica, diffusione obbligatoria di internet nelle scuole, graduale sostituzione dei libri cartacei con quelli digitali, accesso pubblico via internet alle lezioni universitarie. Promette anche lo sviluppo delle strutture di accoglienza degli studenti e investimenti nella ricerca. FERMARE IL DECLINO – Anche il movimento “Fare per fermare il declino” opta per l’abolizione del valore legale del titolo di studio. Intende poi aumentare la concorrenza fra istituzioni scolastiche e rafforzare la selezione meritocratica di docenti e studenti. RIVOLUZIONE CIVILE – Sostiene il principio di difendere la scuola pubblica, una scuola che valorizzi gli insegnanti e gli studenti con l’università e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati. |