Nevica? Governo salvo di Franco Labella l'Unità, 10.2.2013 Oggi bisogna aggiornare a “Nevica? Governo salvo”. Col ministro Profumo e col governo della Fornero, di Patroni-Griffi e di Monti bisogna aumentare la produttività e, quindi, mi tocca lavorare pure la domenica. Poco male, perché come si dice a Napoli “Dove c’è gusto non c’è perdenza….” Dunque i miei cinque lettori ricorderanno lo Scherzo di Carnevale. Per chi si fosse messo in collegamento solo oggi si tratta di una vicenda che ha a che fare col mancato rispetto delle regole e, si parva licet, anche col mancato rispetto della Costituzione. A febbraio si svolgeranno, in più giorni, le prove del concorsone a cattedra. Le prove saranno svolte nelle scuole e la sorveglianza sarà fatta dai docenti in servizio volontario e, perciò, retribuito. Non dico quanto ché mi vergogno. Questo almeno secondo norma e contratto nazionale. L’Amministrazione o almeno una parte di essa ha un’idea diversa ma non supportata dalle norme. Si sostiene che la sorveglianza ai concorsi sia una prestazione obbligatoria da gestire con ordine di servizio e magari pure aggratis come dicono a Roma.
O, addirittura, con le precettazioni. Otto Regioni hanno disposto in quei giorni (almeno martedì 12 febbraio) la sospensione delle attività didattiche. Nel linguaggio giuridico significa che quando le lezioni sono sospese gli insegnanti non lavorano. Questa situazione era nota al MIUR sia per la segnalazione fatta dagli Uffici scolastici e sia perché sulla sorveglianza non obbligatoria c’erano state prese di posizioni di alcuni sindacati fra cui la FLC-CGIL che aveva diffidato il MIUR già a dicembre. C’era il rischio , perciò, di un braccio di ferro. Non ho notizia che i Prefetti piemontesi (a loro competeva la ipotizzata precettazione che si usa per costringere, però, scioperanti a lavorare quando ci siano esigenze pubbliche che giustificano il provvedimento) avessero intenzione di inviare o abbiano inviato precettazioni. Perché, in questo caso, la precettazione sarebbe servita non ad imporre di non scioperare ma a prestare lavoro coatto. Ieri il fulmine a ciel sereno (o quasi). Comunicato del MIUR: le prove dell’11 e del 12 (i giorni contesi) sono sospese a causa delle nevicate previste. Il 13, invece, dice sempre il comunicato, tutto si svolgerà regolarmente. Quando ho letto la notizia, non so perché, la mente è corsa al famoso tunnel della Gelmini che collegava il Gran Sasso al Cern di Ginevra. Una cosa per la quale il mondo intero, scientifico e non, ci ha riso appresso e bisognerebbe ricordarselo anche il 24 e 25 febbraio. Ora corriamo lo stesso rischio con le nevicate al timer di Profumo. Perché è vero che le previsioni atmosferiche si sono affinate tecnologicamente. Ma non ho notizia della possibilità di prevedere grandi nevicate che bloccherebbero l’Italia giusto per 48 ore salvo squagliarsi completamente nelle 24 ore successive. Perché o il generale Inverno agisce prendendo ordini da Viale Trastevere del tipo: Alla Divisione “Nuvole”: Pregasi anzi ordinasi nevicate provvidenziali 11 e 12 p.v. Ordinasi che tutto termini entro le ore 24,00 del 12 perché il 13 neve, ghiaccio ed altro devono essere sparite dall’orizzonte. Oppure le nevicate dell’11 e del 12 ma non del 13 servono ad uscire dal cul de sac delle attività sospese e dei docenti che, visto anche il freddo (lo dice il MIUR) , preferiscono stare a casa piuttosto che lavorare in maniera coatta e gratuita per un compito che non gli compete. Ma forse è la mia ipotesi è solo maliziosa. In fondo bisogna dire a Bersani e Vendola di smetterla di rompere co sta storia di non acquistare gli F-35 per destinare le relative cospicue risorse all’istruzione. Perché se oggi avessimo gli essenziali F-35 potremmo bombardare le nuvole, come si fa per evitare la grandine, per far nevicare oggi. Su Viale Trastevere magari dove alacri funzionari sono al lavoro già da oggi perché il 13, passato lo scherzo di Carnevale, tutto torni alla normalità. Magari squagliando neve e ghiaccio dell’11 e del 12 con i phon. Così che il 13, che è ormai Quaresima e gli scherzi son finiti, tutto funzioni alla perfezione. A proposito un memento per gli alacri funzionari MIUR: l’articolo 18 (cavolo, ancora, sto 18 anche se non è dello Statuto, della L.300, dev’essere un numero sfigato) del D.P.R. 487/94 prevede il pagamento di un compenso anche per gli addetti alla vigilanza. Per cui non facciamo come al solito: inviate i soldi alle scuole. Perché altrimenti prevedo tempeste. Di quelle che non si squagliano con i phon di Viale Trastevere. |