Scuola e iscrizioni on line.
Tempo di rivoluzione digitale?

Professori, studenti e Comuni si sono attivati per aiutare chi non ha un pc, o non sa navigare, a completare le procedure che scadono il 28 febbraio. "Siamo sommersi dalla carta. Quest'anno più che mai" dice a Sky.it la vicepreside di un istituto di Roma

  di Pamela Foti da SKY.it, 26.2.2013

"Un successo" dice il Ministero della Pubblica Istruzione. Certo, il boom di accessi al sito del Miur ha creato all'inizio qualche intoppo, ma tutto procede regolarmente e non sarà necessaria alcuna proroga. Il 28 febbraio, come annunciato dal ministro Profumo, si concluderà la nuova procedura di iscrizione per le prime classi della scuola primaria e secondaria di I e II grado che, per la prima volta, può essere fatta solo on line.

Il sistema è semplice, spiega il Miur in un video: "si fa tutto da casa. Con un computer, un accesso ad internet e un indirizzo di posta elettronica”.
E a due settimane dalla scadenza dei termini di presentazione delle domande, si contavano già oltre un milione di domande registrate e trasmesse alle scuole su un totale di 1,7 milioni di nuove iscrizioni previste.

Scuole e Comuni in aiuto alle famiglie "Un dato che sorprende, considerando che una famiglia su tre non sa come usare Internet” dice a Sky.it Gianna Fracassi, Segretaria nazionale della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza Cgil. Secondo gli ultimi dati Istat, pubblicati il 20 dicembre 2012, il 43% dei nuclei familiari non ha accesso alla Rete perché non ha le competenze per utilizzarlo. E che ben il 15,8% a causa di motivi economici legati all'alto costo degli strumenti o della connessione. “La verità è che la tanto auspicata rivoluzione digitale non c'è stata” dice Gianna Fracassi.

“Siamo sommersi dalla carta. Quest'anno più che mai – spiega Laura Ruggiero, vicepreside dell'Istituto Laparelli di Roma - La scuola italiana cerca di modernizzare le proprie strutture, ma dimentica le difficoltà oggettive che pesano sui singoli istituti". La scuola nella quale insegna la vicepreside sorge in via Laparelli, a Tor Pignattara, quartiere della capitale ad alto tasso di immigrati e famiglie con difficoltà economiche. "Abbiamo aiutato i genitori a compilare le domande di iscrizione e per farlo abbiamo dovuto estendere gli orari di segreteria andando così a sovraccaricare in maniera pesante il lavoro delle scuole già allo stremo per effetto dei tagli. Abbiamo quindi dovuto acquisire in forma cartacea le domande di iscrizione e poi trasferirle sul web". Insomma, aggiunge la vicepreside, come spesso accade in Italia "abbiamo dato sfoggio di essere maestri nell'arte di arrangiarci".

L’iniziativa dell’istituto Laparelli è solo una delle tante attivate in questi giorni. Si è mobilitato anche il Comune di Milano attraverso il sistema delle biblioteche rionali. Fino al 28 febbraio, i genitori sprovvisti di accesso alla rete o con poca dimestichezza con il web possono ricevere il supporto necessario a completare le procedure di iscrizione dei figli al prossimo anno scolastico. “Si tratta di un’iniziativa a costo zero – spiega l’ufficio stampa – Ad assistere le famiglie davanti ai computer ci sono infatti alcuni volontari che la Direzione del Settore Biblioteche ha individuato attraverso l’Albo comunale del volontariato”.

Rete degli Studenti attiva un numero verde - E a titolo gratuito è anche il progetto messo a punto da Rete degli Studenti. “Il giorno dell’apertura della procedura on line, siamo stati sommersi dalle segnalazioni di genitori che ci chiedevano aiuto su come compilare i moduli – racconta Daniele Lanni, portavoce nazionale dell’associazione studentesca – così abbiamo deciso di attivare un numero verde, al quale rispondiamo 24 ore su 24. E’ in questo modo che abbiamo scoperto ad esempio, che il modulo sul sito del Miur non permetteva ai genitori di nazionalità straniera di inserire i propri dati anagrafici. Non era prevista infatti la possibilità di selezionare dal menù a tendina l’opzione Estero. Navigando sul sito abbiamo inoltre scoperto che la procedura di iscrizione prevedeva tra i campi obbligatori l’inserimento del codice fiscale. Informazione che escludeva la possibilità di iscrizione dei figli di genitori privi di permesso di soggiorno”.

La risposta del Miur è stata immediata. Attraverso una nota ha ribadito che il diritto allo studio è garantito, come sancisce l’articolo 38 del Testo Unico sull'immigrazione. Ma ha demandato ogni responsabilità agli istituti: "E' cura delle scuole provvedere all'iscrizione on line degli studenti stranieri, ancora non in regola con il permesso di soggiorno”. Che, a loro volta, hanno presentato la domanda in forma cartacea.