Arte del possibile nella scuola.
Il resoconto dell'incontro i Brescia

di Luca Alessandri dalla Gilda degli insegnanti di Brescia, 20.2.2013

“Arte del possibile nella scuola”: questo il titolo del convegno organizzato dalla Gilda degli Insegnanti di Brescia e che si è tenuto presso la Cascina Maggia nel pomeriggio di martedì 19 febbraio.

Ha moderato il professor Luigi Maglio, Coordinatore della Gilda di Lodi-Cremona-Mantova, che ha aperto i lavori ponendo l’accento sulla funzione docente dopo un lungo periodo nel quale si è assistito a una perdita di centralità del ruolo degli insegnanti, mentre la Gilda vuole valorizzare i docenti con precise proposte alla politica, tra le quali il Consiglio Superiore della Docenza, la revisione della legge sull’autonomia, che ha aziendalizzato la scuola, e il rinnovo del contratto in un’ottica  di centralità del ruolo degli insegnanti e del collegio dei docenti.

Il senatore Pittoni della Lega Nord, sottolineando la complessità dei problemi, ha puntato l’accento sulla necessità della riforma dei meccanismi di reclutamento, punto dolente della qualità della scuola.

Marina Berlinghieri del Partito Democratico, lei stessa insegnante, ha affermato che la centralità dei docenti è strettamente collegata al ruolo che la società demanda alla scuola: gli enunciati della politica relativi all’istruzione sono molto belli sulla carta ma trovano poco seguito nella realtà. Bisogna riprendere la questione della scuola operando una grande riforma a partire dagli attori principali della scuola, docenti, alunni e famiglie.

Davide Scala di M5S avverte una sensazione di déjà vu relativamente al dibattito, visto che da anni si lanciano tante idee ma i problemi ritornano sempre uguali, tanto che si sta delineando una cultura favorevole alle scuole private mentre invece bisogna ridare slancio alla scuola pubblica che è in grave sofferenza, togliendo finanziamenti a registri di spesa non prioritari rispetto alla grande priorità della scuola.

Mario Braga UDC si è interrogato sul modello scolastico, visto che l’obbligo della politica non è quello di moltiplicare la commissioni di studio sulla scuola ma di assumersi la responsabilità di un progetto  chiaro e coerente che valorizzi la realtà dell’istruzione.

I rappresentanti della politica si sono poi, tutti, sorprendentemente detti d’accordo sulla proposta della Gilda di istituire l’area contrattuale separata della docenza, sul rinnovo del contratto e sull’adeguamento degli stipendi agli standard europei.

Ha chiuso i lavori il Coordinatore Nazionale della Gilda, Rino Di Meglio, che ha chiesto ai politici impegni seri per ripristinare la qualità docente e invertire il processo che sta equiparando gli insegnanti a impiegati, vista la specificità del lavoro che essi svolgono. Di Meglio ha anche ricordato le proposte di Gilda per ovviare al grave problema dell’invecchiamento della classe docente con le attuali regole pensionistiche, prevedendo, non privilegi, ma soluzioni innovative per gli ultimi anni di insegnamento.