Regioni: no dimensionamento
se Governo non dà risorse

da Tuttoscuola, 11.2.2013

Senza la garanzia di risorse certe da parte del Governo, non ci sono le condizioni per dare pieno seguito all’intesa sul dimensionamento della rete scolastica. E’ questa la posizione che hanno espresso unitariamente le Regioni, dopo che nella sede tecnica della Conferenza unificata è emerso, come dichiarato dai rappresentanti del Ministero dell’economia e delle finanze (Mef), che mancano 200 milioni per consentire la concreta attuazione all’accordo. Di qui la richiesta, avanzata dalle Regioni, di chiedere il rinvio dell’intesa.

La vicepresidente della Toscana, Stella Targetti, che è anche la coordinatrice degli assessori all’istruzione, ha sottolineato il disappunto delle Regioni di fronte alla realtà emersa nel corso dell’incontro e ha ribadito come sia fondamentale che il nuovo criterio di definizione del contingente regionale dei dirigenti scolastici – il parametro dei 900 alunni – venga sancito solo al momento in cui c’è la reale certezza che sia sostenibile finanziariamente l’abrogazione della norma attuale, che prevede il parametro di 600 e 400 alunni, rispettivamente nelle aree urbane e in quelle montane. Ad oggi, a parte il generico impegno espresso dal Governo nel testo dell’intesa, questa certezza non c’è, come ha ammesso il Mef. Andare avanti così, ha quindi concluso la vicepresidente, verso un’attuazione dell’intesa di fatto “mutilata”, rischierebbe di rendere ancora più difficile per le Regioni l’esercizio di una competenza che è stata già oggetto di polemiche e ricorsi a non finire. A tutto danno delle esigenze delle famiglie e della scuola stessa.