La scuola di qualitą č un tabł
per la politica (e non solo)

da Tuttoscuola, 4.2.2013

Ha ragione Roger Abravanel: quello della scuola di qualitą č uno dei tabł di questa campagna elettorale. L’ha scritto, con grande realismo, sul Corriere della Sera di qualche giorno fa. ”Il tema pił attuale di questi giorni sulla scuola italiana – ha spiegato – sembra essere quello delle iscrizioni on line. Eppure la vera opportunitą di oggi č un’altra: la possibilitą di scegliersi la scuola basandosi su misurazioni oggettive della qualitą dell’insegnamento, soprattutto quelle basate sugli apprendimenti degli studenti misurate con i test Invalsi, lanciati ormai da qualche anno e solo oggi resi disponibili in molte scuole”.

Bravo Abravanel. Noi di Tuttoscuola, nel nostro piccolo, lo andiamo dicendo da qualche tempo e ne abbiamo fatto anche una ragione di lavoro. E’ proprio di queste settimane, per esempio, lo studio che abbiamo realizzato sulla qualitą della scuola in Lombardia, che ha portato – proprio sulla base dei risultati dei test Invalsi e delle valutazioni decise invece dai singoli professori – a individuare una sorta di disparitą (l’abbiamo chiamato “spread della valutazione”) nei giudizi finali sugli studenti di alcune regioni e di altre. Differenze tra nord e sud che sono ormai anacronistiche e soprattutto inaccettabili. Ne hanno parlato abbondantemente alcuni tra i maggiori quotidiani nazionali, se ne sono accorti anche i presidi che – per bocca del presidente dell’Anp Giorgio Rembado – hanno chiarito che “ci sono differenze che non possiamo far passare, dobbiamo portare a una omogeneitą nella valutazione dei ragazzi”. Ma l’opportunitą di far nascere, finalmente anche da noi, la meritocrazia nelle scuole non sembra aver suscitato tutto il dibattito che merita. I media – comunque pochi – se la sono sbrigata rapidamente, la politica l’ha completamente dimenticata.

L’abbiamo gią detto: non ci sorprende. Il dibattito politico di questi giorni non affronta questi problemi e soprattutto, quando qualcuno lo fa, continua a utilizzare concetti dannatamente vecchi. Ma anche qui, permetteteci di dare ragione ad Abravanel: “Sulla scuola non č mai stato fatto un serio dibattito per dimostrare ai cittadini la drammatica situazione del nostro sistema educativo e gli italiani continuano ad essere convinti di avere buone scuole e universitą e che il problema sono solo i tagli. Ma se questo dibattito sulla scuola non verrą affrontato…..la crisi economica del nostro Paese durerą per i prossimi cinquant’anni”.