Scritti concorso a cattedra, di A.G. La Tecnica della Scuola, 18.2.2013 Al via la seconda settimana di verifiche scritte. Finora, nelle prime sette diverse sessioni sono mancati i riferimenti agli aspetti organizzativi e gestionali della didattica. Al Miur, evidentemente, hanno dato priorità ai contenuti disciplinari. Poco male: per i candidati che passeranno il “turno”, la preparazione acquisita servirà comunque in occasione dei colloqui. Riprendono, nella mattinata del 18 febbraio, le prove scritte del concorso a cattedra per assegnare 11.542 posti nel prossimo biennio. Sinora si è parlato molto del posticipo dei primi due giorni, causa maltempo, delle prove di media difficoltà (definite ma in genere su argomenti delle discipline abbastanza “centrali” e non troppo dettagliati). Rimane da capire però una aspetto: che fine hanno fatto i riferimenti ai “contenuti trasversali indicati nelle Avvertenze Generali”, indicati esplicitamente nell’allegato n. 3 del bando di concorso? Sinora, nelle prime sette diverse sessioni non ci sono stati riferimenti agli aspetti organizzativi e gestionali della didattica. Sono mancate le indicazioni ai Pof, agli organi collegiali, agli obblighi dei docenti. E via dicendo. Si tratta di un’assenza che non può passare inosservata. Soprattutto perchè diversi candidati, soprattutto quelli più a corto di questo genere di conoscenze, avevano deciso di preparare tale versante del concorso attraverso la frequenza di corsi ad hoc. Evidentemente al ministero dell’Istruzione devono aver considerato prevalente, dopo la prima scrematura su argomenti di tipo generalista, la verifica delle competenze prettamente disciplinari. Comunque, per coloro che supereranno gli scritti, non sarà stato tempo perso: in occasione delle prove orali, infatti questo genere di competenze saranno sicuramente trattate. |