Meno eccellenze nelle scuole paritarie

Nel 2010/2011 i diplomati con 100 e lode furono 3.985, 158 dei quali (il4%) nelle paritarie. L'anno scorso si è passati a 2.236 e 20 (lo 0,89%). Calo da attribuire alle restrizioni sui punteggi introdotte dalla Gelmini

di Salvo Intravaia la Repubblica, 18.2.2013

Le eccellenze delle scuole paritarie non reggono alle restrizioni sui punteggi introdotte dall'ex ministro Gelmini tre anni fa. E in appena 12 mesi gli studenti delle scuole non statali diplomati con il massimo dei voti si sono ridotti a una percentuale da prefisso telefonico. Con le novità che rendono più difficile ottenere 100 e lode alla maturità, anche nella scuola statale i cervelloni sono diminuiti di parecchio. Ma il calo che ha colpito nell'ultima tornata degli esami di stato delle superiori le scuole paritarie è imbarazzante e non sembra avere una spiegazione plausibile.

I numeri sono forniti annualmente dall'Indire che tiene l'Albo nazionale delle eccellenze, istituito nel 2007 dall'allora ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni. Nell'estate del 2011 i diplomati con 100 e lode furono in tutto 3.985: 3.827 nelle scuole statali e 158, pari al 4 per cento del totale, nelle paritarie. Ma nell'estate successiva, quella del 2012, i cervelloni sono scesi complessivamente a 2.236. Il calo è da attribuire all'entrata a regime delle norme più restrittive introdotte dall'ex ministro dell'Istruzione tre anni prima.

Se fino al 2010, infatti, la commissione poteva attribuire la lode agli studenti che, oltre al massimo credito possibile (25 punti), avevano anche ottenuto il massimo punteggio nelle tre prove scritte e nel colloquio, nel 2012 le cose sono cambiate drasticamente. Intanto, accumulare i 25 punti di credito destinati ai più bravi è diventato più complicato: in luogo della media dell'8,1 negli ultimi tre anni, occorre arrivare a quella del 9,1. Ma non solo: nell'ultimo triennio oltre alla megamedia bisogna non avere neppure un sette in pagella, almeno otto decimi in tutte le discipline, condotta compresa.

In più, tutte le deliberazioni per l'attribuzione dei massimi punteggi delle prove e del credito del terzultimo, penultimo e ultimo anno devono essere state assunte all'unanimità. Bastava avere il parere contrario di un solo professore per fare saltare tutto, anche in presenza di esami brillanti. Parametri che evidentemente sono risultati eccessivamente restrittivi per gli iscritti delle scuole paritarie se, come testimoniano i numeri, nel 2012 i superbravi di queste ultime sono stati appena 20: l'87 per cento in meno dell'anno precedente. Appena lo 0,89 per cento del totale. Nulla in confronto al 4 per cento del 2011 e a 4,5 per cento del 2008.

E lo scettro, da sempre in mano alle scuole paritarie della Lombardia, l'anno scorso è passato a quelle della Capitale e dintorni. Nel 2010/2011, delle 158 eccellenze conquistate dagli studenti delle paritarie ben 29 - il 18 per cento abbondante - vennero assegnate a ragazzi e ragazze iscritti in istituti lombardi. E soltanto 27 a studenti delle paritarie romane e delle altre province del Lazio. L'anno scorso, invece, 7 delle 20 eccellenze sono uscite proprio da scuole di Roma, Anagni (Frosinone) e Vi.