Intervista a Giorgia Meloni (Fdi)

da Tuttoscuola, 11.2.2013

Giorgia Meloni, romana, classe ’77, politica e giornalista professionista. Nata e cresciuta nel popolare quartiere della Garbatella a Roma, inizia il suo impegno politico a 15 anni fondando il coordinamento studentesco “Gli Antenati”, principale motore della contestazione contro il progetto di riforma della Pubblica Istruzione dell’allora ministro Iervolino. Nel 1996 diventa responsabile nazionale di Azione Studentesca, il movimento studentesco di Alleanza Nazionale e rappresentante al Forum delle associazioni studentesche. Dal maggio 2008 al novembre 2011 ricopre l’incarico di Ministro della Gioventù: con i suoi 31 anni è il Ministro più giovane della storia della Repubblica Italiana. Nel dicembre 2012 lascia il Popolo della Libertà per fondare, insieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa, il movimento politico ‘Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale’.

On. Meloni, in questa campagna elettorale la sinistra vi accusa di aver distrutto la scuola e l’università. Lei ha fatto parte come ministro della Gioventù dell’ultimo governo Berlusconi, è pentita di qualcosa di quel periodo?

“Quello che abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti, la scuola e l’università non l’hanno distrutta i governi di centro-destra, ma quelli che per decenni hanno utilizzato la scuola e l’università come fossero ammortizzatori sociali: e il risultato è che spendiamo per scuola e università quello che si spende per la media europea, ma nel caso nostro il 97% della scuola e il 90% delle risorse delle università se ne vanno in stipendi da pagare ai docenti e abbiamo i docenti peggio pagati di Europa, quindi la sinistra faccia un bel esame di coscienza”.

A dir la verità, dal Pd vi accusano pure di aver rubato il futuro ai giovani?

“La sinistra farebbe bene a guardare cosa ha fatto lei, perché non più tardi di cinque anni fa, più o meno nel 2007, parliamo di Governo di centro-sinistra dove c’era Ministro dello Sviluppo Economico un tale che si chiama Pierluigi Bersani che ha consentito che si bruciassero 10 miliardi e mezzo di euro per abolire lo scalone pensionistico previsto dalla riforma Maroni. Cioè si sono bruciati oltre 10 miliardi per impedire che la gente andasse in pensione a 60 anni, e sono risorse che si sono tolte alle giovani generazioni. Segnalo che mentre la sinistra si batte per impedire che la gente non vada in pensione a 60, la mia generazione ci andrà, se va bene, a 70. Quindi, la sinistra farebbe bene a chiedere scusa per quello che ha prodotto in questi anni e poi parlare, perché i Governi di centro-destra hanno investito tante di quelle risorse nei giovani che il centro-sinistra non ha investito mai”.

Ci faccia un esempio.

“Solo nell’ultimo governo di centro-destra si sono investiti miliardi di euro nella condizione giovanile. Proprio con il Ministero della gioventù, un ministero senza portafoglio, attivammo con 300 milioni di euro delle iniziative molto utili per i giovani precari tra cui il Fondo di Garanzia con il quale lo Stato garantiva i mutui delle giovani coppie di precari: Fondo che il Governo dei tecnici, il Governo del Presidente della Repubblica, quello che ci dice sempre che i giovani sono importanti, si è guardato bene dal far funzionare. Per cui le banche, quando i ragazzi che hanno i criteri per accedere questo Fondo vanno a chiedergli questa opportunità, fanno finta di niente e propongono dei prodotti che sono più vantaggiosi per l’istituto di credito.
Ancora una volta uno cerca di aiutare le banche e le banche non aiutano gli italiani”.