10 domande per la scuola
del merito e della responsabilità
di Aldo Domenico Ficara La
Tecnica della Scuola, 9.2.2013
Centinaia di cittadini, tra cui molti insegnanti, insieme a
notissimi esponenti del mondo della cultura, tramite il Gruppo di
Firenze, rivolgono dieci domande ai partiti a cui chiedono risposte
chiare su temi concreti di grande rilevanza, alcuni dei quali
neppure citati nei loro programmi
Queste dieci domande fanno parte di una lettera aperta che sarà
presentata oggi 9 febbraio 2013 in due conferenze stampa che si
svolgeranno in contemporanea. La prima presso il Liceo Tasso invia
Sicilia 168 – 00187 Roma, la seconda presso il Liceo Michelangelo
inVia della Colonna, 9/11. 50121 Firenze. Tra i firmatari della
lettera aperta ci sono:
Giorgio Israel, Giovanni Belardelli, Margherita Hack, Ana Millan
Gasca, Luca Serianni, Andrea Camilleri, Paola Mastrocola, Aldo
Schiavone, Paolo Crepet, Sergio Givone, Giulio Ferroni, Luciano
Canfora, Lucio Russo, Marcello Dei, Roberta De Monticelli, Sergio
Belardinelli, Sebastiano Vassalli, Franco Cardini, Rosario Salamone,
Michele Zappella, Osvaldo Poli, Dino Cofrancesco, Saverio Gazzelloni,
Elio Franzini, Francesco Clementi, Ada Fonzi, Lorenzo Strik Lievers,
Fausta Garavini, Carlo Lapucci, Antonio Banfi, Sandra Furlanetto,
Stefano Campi, Tiziana Goruppi, e altri trecento cittadini.
Di seguito le dieci domande:
1. Riconoscimento del lavoro degli
insegnanti. Saranno riconosciute agli insegnanti la
difficoltà e la delicatezza della loro professione o si continuerà
ad additarli all’opinione pubblica come lavoratori part time, come
dimostra il recente tentativo del governo di aumentare di un terzo
l’orario di cattedra?
2. Libertà metodologica. Verrà
assicurata agli insegnanti la piena libertà di scegliere le
metodologie che ritengono più efficaci o si cercherà di imporre
teorie calate dall’alto, come è successo negli ultimi decenni?
3. Funzione del docente. Si
intende valorizzare il ruolo dell’insegnante come guida nella
scoperta del nostro mondo e del suo patrimonio culturale oppure
trasformarlo, come ha sostenuto di recente anche il ministro
Profumo, in un “facilitatore” dell’autoapprendimento degli allievi?
4. Priorità nella valutazione di docenti e
dirigenti. È più giusto e più utile alla qualità della
scuola garantire a tutti gli allievi degli insegnanti e dei
dirigenti adeguati – prevedendo in caso contrario i provvedimenti
opportuni – o limitarsi a premiare quelli eccellenti, che
continueranno comunque a lavorare bene?
5. Valutazione degli istituti.
Per avere scuole che funzionino è più sensato attivare regolari
controlli ispettivi sulla loro efficienza e correttezza o complessi
e costosi sistemi di valutazione?
6. Dare valore alla formazione
professionale. L’insuccesso scolastico di tanti ragazzi
all’inizio delle superiori si combatte ampliando il numero delle
scelte possibili, compresa una qualificata formazione professionale,
o obbligandoli tutti a un biennio comune, come sostengono alcuni?
7. Aggiornamento.
L’aggiornamento degli insegnanti, elemento indispensabile per la
crescita professionale, sarà finalmente basato sullo scambio
sistematico di esperienze tra chi opera sul campo oppure soltanto
sul contributo di esperti (che poi non sempre si rivelano tali)?
8. Educare i ragazzi alle regole.
Nei programmi dei partiti si dirà con chiarezza che insegnare ed
esigere il rispetto delle regole è indispensabile per un proficuo
lavoro scolastico e per la formazione dei futuri cittadini oppure si
continuerà a sottovalutare questa fondamentale esigenza?
9. Uso e abuso dei test. Dei
test Invalsi che valutano l’apprendimento si pensa di fare un uso
limitato all’accertamento delle competenze di base o di estenderne
impropriamente l’uso, con il concreto rischio di trasformare la
didattica in un addestramento alla soluzione dei test?
10. Il ministro. Si potrà avere
un ministro che conosca veramente i problemi della scuola, che si
metta al suo servizio e attui un programma di concreti provvedimenti
per renderla più seria, efficace e dotata di strutture adeguate?
E dopo il tesserino anche il tornello? Vedremo.