Regolamento della valutazione/1.
La disputa sul rinvio

da Tuttoscuola, 22.2013

Si stanno prendendo in questi giorni, se non ore, decisioni importanti per quanto riguarda il nuovo regolamento della valutazione, predisposto dall’esecutivo in attuazione della legge 10 del 26 febbraio 2011 che definiva il sistema nazionale di valutazione in tutte le sue componenti (Invalsi, Indire, Ispettorato).

Un folto gruppo di associazioni professionali e di altre organizzazioni (tra cui Aimc, Cidi, Fnism, Legambiente Scuola e Formazione, MCE, Proteo Fare Sapere, Per la Scuola della Repubblica, Cgd, Uds, Rete Studenti Medi) ha preso l’iniziativa, nei giorni scorsi, di chiedere con forza all’attuale governo di rinviare ogni decisione

Nell’appello, come riferito da Tuttoscuola, si giudica “inaccettabile che il Governo, che è in carica solo per l’ordinaria amministrazione, possa emanare in queste condizioni un decreto di questa importanza e procedere alle nomine dei Cda di Indire e Invalsi” e si chiede al ministro Profumo di “intervenire perché la definizione delle linee della valutazione scolastica sia affidata al prossimo Parlamento e al prossimo Governo previa consultazione delle Istituzioni scolastiche”.

Insomma una vera e propria richiesta di rinvio non solo del regolamento ma in pratica di tutta la partita della valutazione: un ennesimo rinvio dopo i molti che si sono succeduti negli ultimi 15 anni.

In direzione diametralmente opposta si muovono due associazioni, l’Apef, che ricorda gli impegni presi in materia di valutazione dal nostro Paese con l’Unione europea e le sollecitazioni giunte in proposito dall’Ocse proprio in questi giorni, e l’ADi, che in una nota accusa “un gruppo di associazioni professionali e sindacali, storicamente riconducibili al mondo cattolico ed a parti significative della sinistra” di far parte di un “establishment molto datato” che “si oppone al varo del Regolamento sulla valutazione” pensando di “rappresentare il parere del mondo della scuola, che avrebbe timore di essere valutato”.